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giovedì 27 ottobre 2016

Passiamo oltre

Qualche giorno fa, nel polveroso splendore di Foloso City, una crepa si è insinuata nel copione scritto della propaganda della Ideologia imperante: siamo al 31esimo posto nella classifica delle città smart itagliane della ICityRate!

"Bono, 31esimi su 103 non è malaccio", ha chiosato un mio schietto ma un po' ingenuo amico. Ed effettivamente, pur nella spettacolare rottura di coglioni che la propaganda smartuosa ci sta propinando da anni, il risultato potrebbe anche essere valutato in senso positivo.
Ed invece...
L'essere 31esimi come l'anno passato, ma soprattutto aver evidenziato la realtà di aver mantenuto la posizione, pare abbia toccato i nervi scoperti di qualche integralista della comunicazione mistificata, se è vero che il giornalista Andrea Bianchi, come riportato sul suo profilo FB, sia stato "redarguito" da qualche non precisato collega per avere detto l'ovvio, ovvero che se nel 2015 si è 31esimi in classifica e nel 2016 si riè 31esimi in classifica, significa che siamo stati stabili.
No, probabilmente non è così...
Il Presidente di Forum PA, Carlo Mochi Sismondi, sottolinea difatti che "le classifiche vanno lette con particolare attenzione", visto che, fra le piccole città sotto i 60.000 abitanti, Foloso City si piazza addirittura al secondo posto. Ed anzi, poiché Gorizia prima in classifica "risulta in una situazione del tutto particolare di città di confine in una Regione autonoma" (???), in modo quasi subliminale ci vuol dire che saremmo primi in classifica. Ovvia giù, allora va bene così: se proprio si deve dire che siamo la città più smartuosa, allora si dirà e festa finita. Basta che smettiate di romperci il cazzo.
Non poteva mancare poi Lui, il guru della smartizzazione cittadina, il vicesindaco Mancuso ["che anche soltanto le due cose come vicesindaco, capisce?"], che ci rammenta come Siena sia al tavolo con Roma, Milano, Torino e Pisa fra le città più smart d'Italia (eh già...), che abbiamo tanti progetti in essere molto apprezzati (porc...), che altri ancora arriveranno (w) e che soprattutto... tadaaaaa... il bike sharing sarà potenziato, con una nuova stazione a Vico Alto, che "i cittadini aspettano da tanto tempo": ah semmai!
Il racconto che ci fanno i governanti & gli affini continua quindi imperterrito nella propria ripetitività: siamo bravi, siamo ganzi, siamo sempre più smartuosi / siamo bravi, siamo ganzi, siamo sempre più smartuosi. Con una strategia comunicativa talmente violenta da divenire sospetta, oltre che stucchevole, mirata a coprire una profonda verità: che, a fronte di tutto questo sforzo di imbonimento in stile venditore di pentole, l'essere rimasti al palo nella stessa posizione è oggettivamente un f-a-l-l-i-m-e-n-t-o.
Infatti i numeri ci chiariscono che siamo deboli sui temi della sostenibilità ambientale (ma il sindaco Valentini saprà risollevarci prendendo spunto dai suoi trascorsi a Monteriggioni), della mobilità (ma vedrete che quando fra 137 anni saranno chiusi tutti i cantieri cittadini il problema sarà risolto), della sicurezza sociale (ma il riuscito laboratorio smart-vomitoso di Via Pantaneto potrà essere esportato come modello positivo per altre simili esperienze), dell'efficienza amministrativa (ma che ve lo dico a fa'...) e della legalità (ma perchè, abbiamo forse qualche problema in città???). Insomma, non tutto va molto bene, fra piccolissimi particolari da ritoccare e qualche richiesta di rito abbreviato.
Ed allora a noi, che siamo perfezionisti e che amiamo capire le intime opportunità di soluzione dei problemi, è piaciuto molto soffermarsi sulle parole di una dei massimi esperti dell'argomento che stiamo trattando, la Sig.ra Tucci, che al Santa Chiara Lab ha spiegato cosa davvero serve per una smart city: "Servirà una futura classe dirigente umile, attenta, pronta ad ascoltare", che si sappia affidare non solo alle nuove tecnologie ed alle infrastrutture, ma anche al "dialogo e la capacità di collaborazione e condivisione con i cittadini".
Aspetta va, che sottolineo gli aspetti salienti del discorso:
- umiltà
- attenzione
- capacità di ascolto
- propensione al dialogo
- capacità di collaborazione
- condivisione con i cittadini
Attenzione: la Tucci si riferisce alla FUTURA classe dirigente. Molto probabilmente perchè avrà cercato accanto a sè, nella sala del Santa Chiara Lab, qualcuno che avesse almeno una delle caratteristiche sopra citate, ma non avendo trovato nessuno, a quel punto sarà passata subito oltre, come è giusto che sia.
Facciamolo anche noi, il tempo è arrivato. Passiamo oltre.

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