Francamente, ho sempre meno voglia di scrivere, per disgusto verso l’essere umano. Per cui oggi mi rimetto alla penna di Giorgio Bianchi, con il quale spesso condivido opinioni e pensieri. Non ho figli, meno male.
E così alla fine, anche le generazioni del dopoguerra, sperimenteranno la spirale che conduce diritti dritti verso il disastro.
Vivere una situazione del genere in prima persona, con consapevolezza, è un po' come sostare sull'orizzonte degli eventi osservando il vortice che si muove attorno a te. Con le sue folle ignare che discutono del nulla cosmico; le schiere di propagandisti che seminano zizzania tra le masse bovine; i miliardari che si credono Dio mentre giocano con le scimmie nude da laboratorio; i semicolti che la sanno lunga e ripetono a pappagallo le tesi stampalate degli ospiti di Formigli. Mentre precipitano tutti assieme, all'interno del buco nero.
E tu sei lì, al centro, immobile e ti senti impotente.
E ripensi a quella volta in cui ti sei ritrovato di notte, seduto all'interno di una casetta per i bimbi con tuo figlio. Dalla finestrella si scorgeva un cielo stellato maestoso. La limpidezza dei suoi occhi era esaltata da un taglio trasversale di luce. Attorno il canto di un milione di grilli.
Era tutto meravigliosamente perfetto, sembrava la scena di un film.
Ciononostante ti sentivi irrequieto.
Anche un momento magico come quello era offuscato dalla patina di tristezza mista a sconforto che caratterizzava gran parte delle tue giornate in quel periodo.
Ad un certo punto, senza distogliere lo sguardo dal rettangolo di cielo incorniciato dalla finestrella, quasi rivolgendoti a te stesso, gli sussurrasti: "Io ti salverò".
È lui, senza alzare lo sguardo dai fili d'erba che teneva tra le mani, con un filo di voce, ti rispose "Piangi?"
Un amico in difficoltà tempo fa mi disse che "i papà sono forti anche quando sono deboli".
E' veramente difficile mostrarsi solidi, quando si ha davanti agli occhi l'immagine di un'intera comunità che viene risucchiata nel Maelström del fanatismo e dell'odio.
L'indifferenza di fronte ad uno scempio di questa portata è un marchio che potrà essere cancellato.
La vostre colpe non sono emendabili.
Solo quando perderete tutto, capirete il valore di ciò che avevate.
Domani sarà troppo tardi.
Per i rimpianti.
Per i pentimenti.
Un cielo solcato dalle traiettorie dei missili, non potrà mai essere un'opera d'arte.
Eppure se prendiamo qualsiasi contadino, operaio, impiegato, studente, perfino il militare in tempo di pace affermerà con convinzione (tranne qualche raro minus habens) che la guerra è la peggiore delle catastrofi ed è assolutamente da evitare, per il proprio bene e per quello, ben più importante, dei figli. Nonostante questo basta che un'elite di depravati, che appunto si credono semidei, inizi a parlarci di Patria da difendere, Dio da non far sottomettere ad un altro Dio (identico al tuo ma che non è il tuo), Valori compromessi (quali? Ricordiamoci che il più importante è quello della Pace), Offese da riparare e Orgoglio ferito (serie di idiozie una peggio dell'altra), Superiorità culturale (che è la parente stretta della superiorità razziale che adesso però non va più di moda) eccoci belle e pronti a sbudellarci tra contadini, operai, studenti ed impiegati ignorando il fatto che le elite che hanno voluto le guerre si dimenticano poi di combatterle in prima persona e mandano al loro posto quelli del popolino zozzo, che tutti gli altri giorni disprezzano, ma che in questa occasione, morendo per loro, potranno assurgere al rango di eroe, alla fine contenti tutti!
RispondiEliminaIo attendo il solito commento del Tolkiendenoantri per buttare la solita merda anche su questo articolo.
RispondiEliminaA Totuccio che ha sempre la merda in bocca vorrei dire che nonostante tutto, siamo 8 miliardi e stiamo vivendo – paradossalmente – uno dei periodi più pacifici della storia dell’umanità.
EliminaLa storia, quella vera, fatta di numeri e di memoria, ci dice che oggi si muore meno in guerra, meno per fame, meno per malattie che un tempo spazzavano interi continenti.
La pace, però, è come l’aria: la noti solo quando manca.
Il mio augurio? Che cadano anche gli Ayatollah. Che Hamas venga sradicata fino all’ultima radice. Che il popolo russo riesca finalmente a liberarsi dal giogo dell’autocrazia e conoscere davvero la democrazia – quella autentica, non quella finta fatta di bandiere e bugie.
E sì, capisco il tuo sguardo cupo, quella sensazione di vertigine sull’orlo dell’abisso. Ma io non sono così pessimista come lo sei tu.
Io credo ancora che la consapevolezza possa vincere sull’ignoranza, che la compassione possa prevalere sul fanatismo, che non tutto sia perduto.
Quando io sostengo che ci sono dei (grossi) problemi: "stiamo vivendo – paradossalmente – uno dei periodi più pacifici della storia dell’umanità".
EliminaLa piraterie n'este jamais finie!
RispondiElimina"Anima contundente risveglia kundalini il tuo serpente, sii per te stesso il tuo sergente, sono il tuo esempio intorno alla sorgente, il tuo corpo è un tempio e fa babilonia il suo scempio"
Nemmeno meriti la risposta. Chiacchiera pure sui social, fai il provocatore, la spia e tutto ciò che vuoi. Tanto ti si conosce brodo!
RispondiEliminaAnzi ",we know you, broth!