Riceviamo e pubblichiamo.
Che chance abbiamo affinché non scoppi una terza guerra mondiale (nucleare?). Boh, che intervenga qualcuno di importante dall'alto. Oppure che arrivino gli ufo e blocchino il nostro casino. Altre ipotesi non le vedo. Per cui, nell'indifferenza generale, intendiamo perché sto così cogitando.
Il Siena torna a casa. Tutto il resto, in questa domenica di festa, resta un passo indietro. Anche perché il risultato parla chiaro, la squadra non perde, l’annata calcistica è da un pezzo archiviata. E allora possiamo lasciarci uno spazio per riprendere il nostro posto e ricalpestare i nostri gradoni di metallo che ben conosciamo. In attesa che nel futuro la nostra casa sia rimessa ben a posto, dato che c’è la necessità di farlo.
Ahahahaha. Allora, com'era la storia? Che le scie chimiche non esistevano? Ahahahaha, scusate, davvero non so se riesco a portare in fondo questo articolo. Ok dai, facciamo i seri. E parliamo di claud sidinghe.
Ragazzi, tutto il mondo per bene sta trasformandosi in un canale ripetitore della disinformazia putiniana. Ota tocca addirittura a Foreign Affairs, autorevolissima rivista ammerigana di relazioni internazionali.
Ieri abbiamo analizzato la guerra in quanto rappresentazione. Oggi andiamo un pochino più a fondo, sebbene - ve lo anticipo - si invada il campo di una attività umana al tempo denominata geopolitica, spazzata via dalla dicotomia aggredito-aggressore qualche anno fa. Myrta docet.