Mi sa che nemmeno più il termine "Paglio" possa andar bene per questo aborto che sta diventando il giochino che tanto ci garbava. Ma per ora va fatto bastare.
Ho letto in questi giorni un articolo di Pierfrancesco De Robertis sul Foglio, uno dei soliti pezzi che arriva in attesa della disputa sul tufo dei nostri amati cavalli e (meno) amati fantini. Un po' tutto il mondo, oramai, si sente quasi in diritto di dire la sua su un qualcosa che difficilmente si conosce, proprio perché noi in primis abbiamo aperto i cancelli alla narrazione infinita, per cui accettiamo anche questa versione di un giornalista aretino che scrive su una carta da... iper iper liberista. Quanto riportato da De Robertis è anzitutto lungo (troppo?) e poi assai leggendario. Insomma, ancora la storia dei cazzotti interrotti perché casca la catenina e la fede, ancora le storie di moglie e marito divisi durante i quattro giorni, bla bla bla. De Robertis insomma snocciola un racconto con la presunzione di saperne più degli altri, ma alla fine torna sempre lì, sulle solite storielle trite e ritrite che - a proposito di tritatura - francamente ci hanno tritato parecchio i coglioni.
Già, perché mentre va in onda questa narrazione saputella, la realtà, nel 2025, è un'altra. Ed è la realtà di gente che è agli arresti domiciliari per avere fatto ciò che sa fare e s'ha (s'aveva) da fare quando è il caso. La realtà di una sentenza del processo, che ha colpevolizzato citti giovani, che è apocalitticamente cacofonica, al limite dell'incomprensibile e del grottesco. La realtà di una città e di una comunità che fa finta che nulla sia successo, oppure che si sveglia oggi dal torpore in cui si era rintanata. La realtà di persone (tante, sempre di più) che semplicemente non si rivedono e non si divertono in quanto ci sta succedendo e ci stanno facendo subire.
Bene quindi che sia arrivata la comunicazione ufficiale del Magistrato delle Contrade, che nettamente ha preso le distanze da quanto emanato dalla magistratura, parlando di "fermo dissenso", "forte rammarico" e "chiara e decisa contrarietà" per l'esito del processo. Devastante il passaggio della sentenza che stigmatizza l'atteggiamento della Polizia Municipale, rea di lasciare a casa tutto ciò che possa fare male ai contradaioli (manganelli, spray urticanti, manette). Ancor più devastante è che noi si sia ormai ritenuti "dei sospettati, dei possibili delinquenti, da inquadrare preventivamente e dettagliatamente, fin nei loro connotati più personali, perché potenziali autori di reati". Come questo blog ama affermare da tempo, ormai tutto ciò che non è omologato (e le Contrade ancora non lo sono del tutto) a questo mondo di merda che stiamo vivendo, va disintegrato; ma non con la forza, se no la procedura sarebbe troppo eclatante. No, attraverso un sistema di "sorveglianza permanente", che sfocia in un "approccio giuridico inquisitorio, in cui il sospetto precede la prova, ed il contradaiolo viene sorvegliato non per ciò che ha fatto, ma per ciò che potrebbe fare". Psicopolizia a tutti gli effetti.
Bene, siamo finalmente arrivati a capirlo.
E allora, nel menefreghismo più totale, tanti auguri di buon Paglio. Io vomito. Spero che ancora me lo possa permettere.
Tutto vero. MA...... Ma bisogna essere più furbi noi, non fare "cose sgradite" o il pettone sotto le telecamere. Si sa dove ci si può trovare e darsele ma il contradaiolo di oggi è soprattutto uno che deve dimostrare a tutti in mondovisione di essere "ganzo" (bello bravo e forte per i non senesi) ..... Poi c'è il discorso magistratura e altre cosette che va fatto d'inverno da parte dei nostri dirigenti di contrada con le istituzioni, prima con le buone ma se non si capisce anche battendo i pugni sul tavolo (saranno in grado???) perchè tante cose soprattutto per la sicurezza non vanno bene in questa città e non per colpa dei contradaioli, anzi. A proposito di sicurezza, vorrei far notare, ad esempio, come le nuove aperture meccanizzate di piazza prima o poi provochino qualche incidente alle persone (cosa che per secoli con quelle manuali non è mai accaduto) perchè o quando gli steward sono poco "istruiti" o quando sono impegnati a mettere prima di tutto il cartello che mostra l'uscita di sicurezza (ahahahah) o quando il meccanismo si guasta, con la gente che pressa per entrare sul tufo ci sta che qualche disordine ci scappi. Mi immagino ad esempio se ci fosse un ipotetico allarme bomba o roba del genere, con il fuggi fuggi cosa succederebbe..... Prima bastava sollevare "il cancello" e si usciva, ora invece ci vuole minimo un paio di minuti per aprire..... mi sembra come sicurezza ci siamo no? Per essere presi per il c..o sicuramente!!!
RispondiEliminaSì però francamente la gente che è andata a processo non ha fatto il pettone sotto le telecamere... ha fatto ciò che si fa da secoli, che è codificato nel nostro DNA, che è inserito all'interno di regole non scritte che sappiamo benissimo come funzionino. Il problema è che queste regole sono state disattivate e ora si sta andando oltre. Ma ti pare normale che in una sentenza si invochino LE MANETTE da portarsi dietro alla polizia municipale?
EliminaPer ciò che scrivi sulla sicurezza in piazza, trattasi di adeguamento richiesto da chi sta sopra a noi (quindi non a Siena) e che noi abbiamo dovuto accettare. Concordo con te che potenzialmente l'adeguamento è peggio rispetto a prima, ma fra le varie cose che ci creano problemini, c'è proprio il fatto che, se scoppia un petardo con la piazza piena...
Capacità media di attenzione umana ad oggi: 8 secondi. Non è poco che si ritrovi ancora la via di casa
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