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giovedì 19 giugno 2025

Le belle interviste di una volta

Oggi ho ascoltato due bellissime interviste, di cui vi vorrei parlare.


La prima è di Tucker Carlson, giornalista ammerigano ormai ex sostenitore di Trumpete, constatato che l'attuale presidente fa le stesse identiche puttanate del nonnetto pedofilo, dei Bush, ecc ecc (logico, dato che i presidenti USA altro non sono che macchiette vomitevoli in mano ad altri). Ma torniamo a noi, ovvero all'intervista che Carlson in questi giorni ha svolto a Ted Cruz, senatore repubblicano del Texas, che pare uscito dal film Dottor Stranamore, tanta è la sua voglia matta di radere al suolo tutto e tutti, Iran in primis, ovviamente. Premesso che Cruz non pare vispissimo a giudicare dalla sua fisiognomica, è incappato in una colossale figura di merda per merito di Carlson, che ha semplicemente fatto ciò che non vediamo fare da anni nel nostro mondo totalitario, ovvero il giornalista scomodo, quello che fa domande birichine e che tenta di mettere in difficoltà il proprio interlocutore potente. E molto probabilmente neppure lui si attendeva di trovare davanti il Nulla cosmico. Come spesso mi capitava alle interrogazioni di greco, le "risposte" del senatore psicotico sono state imbarazzanti, fra silenzi e farfugliamenti. Non che le domande fossero difficili eh... “Q persone vivono in Iran?”. Non conosco la popolazione dell'Iran... non mi siedo a memorizzare le tabelle della popolazione". "Quale è il mix etnico dell'Iran?". "Sono persiani a prevalenza sciita" (questa è meravigliosa!). Al che Carlson si è giustamente risentito, affermando che colui il quale vuole cambiare regime al luogo che vuole distruggere non ha alcuna idea del Paese, della sua storia, della sua cultura, quindi della sua attualità. Cruz è il perfetto e meraviglioso specchio del politico anglosassone, basato sul Nulla, o - peggio ancora - su stereotipi preconfezionati volta a volta da chi ha in mano la leva dell'informazione. Gente troglodita, dalla scarsissima cultura di base, con la spocchia e l'arroganza di chi ha soldi e armi a volontà. E che vuole modellare la realtà sui propri interessi, basandosi su questi stereotipi di merda, costi quel che costi. Andando a rivedere un grande video del povero Giulietto Chiesa di qualche anno fa, si vede Cruz che, presentatosi come candidato repubblicano USA, cuoce una fetta di rigatino con la canna rovente di un mitragliatore, creando la Machine Gun Bacon. Giustamente Chiesa si chiede come sia stato mai possibile essere alleati e soprattutto colonia di questo branco di malati dementi, che il sistema ammerigano eleva ai posti di comando, dai quali possono disporre della vita e della morte di miliardi di persone.

E quindi rimandiamo ad una seconda intervista, questa davvero di tanti anni fa (una quarantina); quella che Minoli fece ad un 38enne Nataniao, al tempo ambasciatore israeliano ONU e vice ambasciatore negli USA. Sono passati 40 anni, ma sembrano 400. Anzitutto duole vedere come un giornalista itagliano, al tempo comunque schieratissimo politicamente, come Minoli possa oggi essere considerato un alieno, per come affronta e tratta l'invasato, già al tempo stravolto della violenza che oggi sta compromettendo il futuro della razza umana. Di Minoli spicca la cultura, la padronanza delle questioni argomentate, la durezza con la quale corregge le molte e volute bugie dell'interlocutore. Dall'altra parte il terrorista invasato fa propaganda esattamente come oggi, cambiato il contesto: Israele è l'Occidente che lotta contro l'Islam e il comunismo (al tempo c'era anche quello nel calderone), l'OLP era come Hamas oggi, i Palestinesi devono cavarsi dai coglioni e ribellarsi ai propri capi, Israele ha diritto ad occupare la terra dal Nilo all'Eufrate. Insomma, già tutto chiaro e scritto. Mancava il momento giusto, che ora è arrivato.

Ora, le due interviste sono diverse; ma uguali. Diverse perché il mondo è cambiato e soprattutto perché i giornalisti di questo livello sono pressoché tutti comprati dal sistema totalitario, nel quale hanno assunto un ruolo di eccezionale rilievo, forse più dei pagliacci politici, figure ormai defunte e passate, sebbene ancora influenti. Uguali perché dimostrano come, quando c'è la volontà e la capacità, queste persone possono ancora oggi fare la differenza nel mostrarci il vero volto di chi, almeno in apparenza, ha le leve del potere nelle proprie mani.

1 commento:

  1. Da Minoli a Parenzo. Come passare dalla Bellucci alla Fornero 🤣

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