Ragazzi, ragazzi! A questi assassini invasati del governo israeliano non si sta dietro. Oh, nell'ammazzare le persone sono efficientissimi. Un genocidio di qui, un bombardamento di là, una strage laggiù. Non ci lasciano il tempo di respirare, mannaggia. Però noi volevamo tornare indietro alla guerra dei 12 giorni contro l'Iran, in attesa che inizi quella vera.
Il domandone è: chi ha vinto?
No perché qui tutti fanno come i capitani perdenti post paglio: noi non abbiamo perso. E il rischio è che nessuno ci capisca più una sega. E quindi ci pensiamo noi...
Il 16 giugno scorso, in un discorso televisivo, il primo ministro del regime genocida israeliano Netanyahu ha esposto esattamente gli obiettivi della guerra israeliana contro l’Iran:
1) Eliminazione della minaccia nucleare iraniana
2) Distruzione dell'Asse del Terrore (l’Asse della Resistenza)
3) Debellamento della capacità missilistica iraniana
4) Il rovesciamento del regime, quale possibile risultato dell’azione militare israeliana
Passano 12 giorni di faippole e ci pare che nessuno dei cinque obiettivi delineati da Israele sia stato raggiunto. Per cui, a noi pare che Israele non abbia vinto.
Passiamo quindi agli USA. USA che sono parsi sempre un passo indietro rispetto agli eventi. Dopo settimane e settimane di negoziazioni con l'Iran sul nucleare, proprio quando pareva che un barlume di accordo potesse essere trovato, Trumpete - da servo quale è - si è fatto trovare invischiato in questo conflitto che probabilmente non cercava e non voleva. Fatto sta che poi nel conflitto è entrato con le mani e con i piedi, fino al bombardamento dei siti nucleari iraniani. Bombardamento così telefonato che qualcuno ha iniziato a pensare che esso sia stato concordato a tavolino con il governo iraniano, proprio per non perdere la faccia. A noi tutto ciò non pare sia stata una bella figura, anche se ciuffo biondo grida alla vittoria per manifesta superiorità. Per cui, gli USA hanno vinto? Mmmmh...
L'Iran è stato preso a picconate nei primissimi momenti della guerra, con tantissimo morti fra i vertici del governo e dell'esercito, una contraerea sabotata, una serie infinita di cellule infiltrate del Mossad nel suo territorio. Poi pian pianino la barra è stata rimessa dritta e quindi è passato al contrattacco. Contrattacco deflagrante, con le città israeliane sventrate da missilate a getto continuo. Capacità di lavorazione dell'uranio intatta, siti nucleari con problemi risolvibili dopo il bombardamento congiunto, popolazione che si è unita a favore degli ayatollah.
Tanto fra pochino si rinizia, per cui si vedrà il secondo tempo del match, ma ci sta che per ora abbia vinto l'Iran?
Per me ne usciamo tutti sconfitti, come esseri umani intendo.
RispondiEliminaL'essere umano è solo il più feroce e cattivo degli animali... Cosa vuoi pretendere..
RispondiEliminaCapisco che questo conflitto abbia suscitato sentimenti forti, ma usare termini come “genocidio” o “assassini invasati” e dipingere interi popoli o governi in modo assolutamente negativo non aiuta a comprendere la complessità della situazione né a costruire un dialogo utile.
RispondiEliminaIl conflitto israelo-palestinese, così come le tensioni in Medio Oriente, sono storie complicate, radicate in decenni di politica, storia e sofferenza da entrambe le parti. Non esistono “vincitori” chiari in una guerra che porta solo dolore e morte. Criticare le azioni di uno Stato non deve mai scivolare nell’odio verso un intero popolo o religione.
È importante informarsi da fonti attendibili e cercare di capire le diverse prospettive. Solo così possiamo sperare in un futuro di pace e giustizia, e non in un ciclo infinito di violenza. Ti invito a riflettere sull’umanità dietro ogni notizia e a non lasciare che l’odio oscuri il giudizio.
Mi dai l'occasione per chiarire un aspetto che mi riguarda. Ci tengo a dirti che non ti sto rispondendo al tuo commento, misero e superficiale, che non necessita perdita di energie. Il mio sentimento nei confronti di certe persone (in questo caso gli invasati assassini israeliani e chi, direttamente o indirettamente, li sostiene/giustifica) non è assolutamente l'odio. Ma è ripugnanza. La stessa che io do ad una merda spiaccicata in terra.
EliminaBravo Castagno. Informati bene da fonti attendibili. E studia studia studia studia
EliminaAh, ecco: non è odio, è solo ripugnanza. Quella bella forma di disprezzo che ti permette di paragonare persone — vive, reali, con figli, famiglie e dolori — a merda spiaccicata in terra, sentendoti comunque dalla parte giusta della storia. Complimenti per la lucidità morale. Peccato che nel tuo slancio di indignazione tu dimentichi un dettaglio: Hamas, l’organizzazione che probabilmente stai romanticizzando come “resistenza”, è riconosciuta internazionalmente (da UE, USA, Canada e perfino da parte del mondo arabo) come organizzazione terroristica. Il cui statuto — nero su bianco — invoca l’eliminazione totale degli ebrei, ovunque si trovino.
EliminaNon israeliani. Ebrei. Inclusi bambini. Inclusi quelli che magari condividono il tuo stesso disgusto per Netanyahu o la politica dei coloni. E indovina un po’? Anche tu, autore del post — che pensi di essere immune perché ti consideri “critico”, “laico”, “anti-imperialista” — sei per Hamas solo un cane infedele da eliminare, né più né meno.
Se davvero vuoi criticare Israele (legittimo), ti consiglio di farlo leggendo chi conosce la complessità del conflitto dall’interno, come:
Amos Oz – scrittore, pacifista, uno dei fondatori di “Peace Now”, voce critica ma lucida.
David Grossman – ha perso un figlio nella guerra in Libano e continua a scrivere per costruire ponti.
Ari Shavit – giornalista che smonta illusioni da entrambi i lati.
Leon Uris, se vuoi capire da dove nasce l’identità sionista e perché non puoi liquidarla con due slogan.
La ripugnanza cieca non è giustizia, è solo odio travestito da superiorità morale. E oggi, di questo veleno ce n’è già abbastanza.
Premesso che, mentitore seriale come sei, mi metti in bocca cose che non ho mai detto (Hamas = resistenza), ribadisco solennemente nel considerare gli invasati israeliani E CHI LI SOSTIENE/DIFENDE in questo momento come delle deiezioni. Da qui la mia ripugnanza verso le deiezioni. Ti piaccia o non ti piaccia. Io campo uguale, te lo garantisco. Dai, ti ho risposto e quindi ti senti realizzato. Ora cru, cru, cru.
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