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giovedì 6 febbraio 2025

Bugiardi, oltre che servi

Beh, io ormai provo pena per questi omuncoli che, non avendo né arte né parte in questo transito terrestre, per guadagnare due soldi facili si sono messi a lavorare per il padrone. Però esiste un tempo per bacchettare ed esiste un tempo per stare chiotti; invece per questi omuncoli il limite non esiste e ora mi pare che stiano andando parecchio fuori dal seminato.


Li capisco eh. Un lavoro che si perde. Una vita pubblica che non penso sia facilissima. L'accumulo di infinite figure di merda. La realtà che sovrasta la propria falsa narrazione. I soldi che svaniscono. Le mani (chissà) nel muso prima o poi. Insomma, è un momentaccio (che somiglia parecchio a molti commentatori "anonimi" e non che fino a pochi giorni fa infestavano questo blog).

Ebbene, dopo che il tisico ebbe ha dire che il famoso protocollo tachipirina e vigile attesa fu solo una invenzione dei no vax, con tanto di video pirata ripreso ad una sua comparsata in casa di amici scientisti piddini, oggi tocca ai fatcechers di Open, ovvero gli schiavetti di Chicco in scadenza di contratto, a mettere la ciliegina su una torta di merda, andando ad etichettare quel video con "contesto mancante" e quindi rimuovendolo dal giro di Meta. Proprio in quel video, incredibilmente, l'ex ministro della morte si rimangia senza alcuna vergogna mesi e mesi di indicazione "sanitaria", addebitandola a chi la contestò ferocemente.

Ora, ognuno è artefice del proprio destino e quindi non starò ancora a definire questi omuncoli come tali. Mi viene invece da chiedere dove stia lo sconquasso che si vuole nascondere, negando l'evidenza così evidente. Cioè, ma l'indicazione tachipirina e vigile attesa ha oppure no contribuito a salvare milioni di vite, come ci fu detto dalla neo Scienza al tempo? E' vero oppure no che tale indicazione fu salvifica, al contrario di cure alternative, tutte considerate non solo infruttuose, ma addirittura malefiche (vedi il caso idrossiclorochina)? E se tutto ciò corrisponde a verità (e corrisponde a verità, secondo la neo Scienza), perché oggi pare come se questa formula non debba più essere ripetuta, ma anzi dimenticata? 

4 commenti:

  1. “Non esistono evidenze o riferimenti ufficiali a un protocollo denominato “tachipirina e vigile attesa” nelle indicazioni sanitarie relative alla vaccinazione COVID-19 o ad altre campagne vaccinali. In realtà, le autorità sanitarie italiane e internazionali non hanno mai suggerito di adottare misure del genere.

    L’espressione sembra essere emersa in alcuni ambienti critici verso le vaccinazioni (spesso etichettati come “novax”) ed è stata sbandierata come argomento per mettere in dubbio la sicurezza o la gestione degli effetti post-vaccinazione. È importante sottolineare che:
    • L’uso del paracetamolo (conosciuto in Italia con il marchio Tachipirina) può essere consigliato in casi specifici per gestire alcuni effetti collaterali lievi dopo la vaccinazione, ma sempre in conformità alle indicazioni mediche e non come misura preventiva automatica.
    • Il concetto di “vigile attesa” (ossia l’idea di dover avere un operatore di emergenza in attesa) non fa parte di nessun protocollo ufficiale o raccomandazione delle istituzioni sanitarie.

    Pertanto, se incontri questa espressione online o in contesti di dibattito, è probabile che si tratti di una semplificazione o di una manipolazione retorica priva di fondamento nei dati o nelle linee guida ufficiali. Come sempre, per informazioni attendibili è consigliabile fare riferimento ai siti istituzionali, alle linee guida del Ministero della Salute o a fonti riconosciute nel settore medico”
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    1. Ti rispondo 1 volta sola. Sicuramente non stai facendo onore ai lutti che hai avuto, renditene conto. Il tutto per difendere… ecco, ma chi stai difendendo? Esistono le circolari, disponibili anche per i falsi ed i manipolatori. Sotto un breve sunto.


      La circolare del 30 novembre 2020
      Che la risposta di Speranza sia una totale falsità è confermato dalle stesse circolari del ministero della Salute: quella del 30 novembre 2020, in riferimento ai soggetti asintomatici o con sintomi lievi, fornisce come indicazioni di gestione clinica un elenco in cui al primo punto è scritto “vigile attesa” e al terzo punto “trattamenti sintomatici (ad esempio paracetamolo)”.

      La circolare del 26 aprile 2021
      Poco cambia con la circolare del 26 aprile 2021: nella lista dei trattamenti raccomandati torna al primo posto la vigile attesa con la specificazione, tra parentesi, “intesa come costante monitoraggio dei parametri vitali e delle condizioni cliniche del paziente”. Al terzo punto, dopo il paracetamolo, vengono citati i FANS.

      Il ricorso al TAR
      Questa circolare è stata oggetto di un procedimento di giustizia amministrativa: inizialmente è stata annullata dal TAR dopo un ricorso presentato dal comitato per le terapie domiciliari. Il Consiglio di Stato però ha poi dato ragione al ministero della salute riabilitando la circolare.

      La circolare del 10 febbraio 2022
      A quel punto però, siamo a febbraio 2022, il ministero emana un’altra circolare in cui dall’elenco delle precedenti scompare il primo punto, cioè la “vigile attesa”, mentre resta l’indicazione del monitoraggio costante dei parametri vitali seguita dall’indicazione sui farmaci paracetamolo e FANS, in cui viene specificato che le due categorie di medicinali hanno meccanismi d’azione differenti e che il paracetamolo non ha proprietà antinfiammatorie.

      No a vitamine e integratori
      Sulle indicazioni ministeriali per il trattamento dei malati covid le questioni aperte sono essenzialmente due: la prima riguarda l’efficacia, cioè l’effettive capacità di guarire i pazienti. Le tre circolari che abbiamo citato poco fa riportano tutte la stessa affermazione che sconsiglia, o meglio non raccomanda l’uso di vitamine e integratori. Ricordiamo però che il Journal of clinical medicine ha pubblicato a ottobre 2022 uno studio italiano su quasi 400 malati covid che conferma il successo della terapia dei medici di IppocrateOrg basato in prima battuta proprio su vitamine e integratori somministrati alla quasi totalità del campione (98,7%).

      Indicazioni non vincolanti?
      La seconda questione aperta riguarda la natura vincolante, o meno, delle indicazioni del ministero: se i medici non erano obbligati a seguire le linee guida riportate nelle circolari, perché alcuni di quelli che non le hanno rispettate sono finiti sotto procedimento disciplinare da parte dell’ordine, rischiando la sospensione o addirittura la radiazione dall’albo?

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    2. CONTINUA
      Tuttavia, i protocolli esistono e, nonostante la tachipirina (o meglio, il paracetamolo) e la “vigile attesa” non siano le uniche indicazioni, risultano comunque tra le principali. L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) spiegava ad ottobre 2020 che «nella fase domiciliare, la cosa migliore da fare è la vigile attesa» e trattare i sintomi febbrili, mentre nella circolare Gestione domiciliare dei pazienti con infezione da SARS-CoV-2, pubblicata dal Ministero della Salute nel dicembre 2020, vengono fornite le seguenti indicazioni per i pazienti asintomatici o paucisintomatici: «Vigile attesa», «misurazione periodica della saturazione», «trattamenti sintomatici (ad esempio paracetamolo)» ed eventuale utilizzo di corticosteroidi, il quale però deve essere considerato solo nei soggetti con malattia grave e non deve essere scelto «routinariamente». Inoltre, il documento contiene anche un paragrafo dedicato alle «raccomandazioni e decisioni AIFA sui farmaci Covid-19», nel quale si legge che per la terapia sintomatica «paracetamolo o FANS possono essere usati in caso di febbre o dolori articolari o muscolari», mentre gli altri farmaci potranno essere utilizzati su «giudizio clinico». Tale documento è stato poi aggiornato ad aprile del 2021, in una versione dove – nella lista per asintomatici o paucisintomatici – si specificava che per vigile attesa si intendeva «costante monitoraggio dei parametri vitali e delle condizioni cliniche del paziente» – frase totalmente assente nella lista del rapporto precedente – e che per trattamenti sintomatici si intendeva – questa volta – ad esempio sia paracetamolo che FANS, più eventuali medicinali basati sul giudizio clinico. Infine, il rapporto è stato nuovamente aggiornato a febbraio del 2022, attraverso la divulgazione di una versione che nella medesima sezione, questa volta, ampliava le prime indicazioni della lista a «costante e accurato monitoraggio dei parametri vitali e delle condizioni cliniche del paziente, inclusa la misurazione periodica della saturazione dell’ossigeno tramite pulsossimetria», aggiungendo nella sezione dei trattamenti sintomatici che paracetamolo e farmaci antinfiammatori hanno meccanismi d’azione differenti.
      Tali protocolli, nonostante nella forma contenessero solo “raccomandazioni” e consigli, sono stati difesi dalle critiche con vere e proprie battaglie legali: nonostante il TAR del Lazio abbia annullato a gennaio 2022 la circolare aggiornata al 21 aprile 2021, stabilendo che alcune parti si ponevano «in contrasto con l’attività professionale così come demandata al medico nei termini indicati dalla scienza e dalla deontologia professionale», pochi giorni dopo il Consiglio di Stato ha sospeso la sentenza, con la motivazione che il protocollo conteneva «raccomandazioni e non prescrizioni, cioè indica comportamenti, secondo la vasta letteratura scientifica allegata, che sembrano rappresentare le migliori pratiche» e quindi «non emerge alcun vincolo».

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    3. CONTINUA
      Com’era prevedibile, i video registrati durante l’evento sono diventati virali in diversi social network e, di conseguenza, sembrano aver attirato l’attenzione di testate scientifiche e di fact-checking come Open, che ha dedicato un articolo alla vicenda – il quale spesso compare come banner su Meta nei post dove si tratta l’accaduto – sottolineando un presunto “contesto mancante”. In un articolo di Quotidiano Sanità, per esempio, viene ribadito più volte che le raccomandazioni «non erano di certo le uniche di un testo di 18 pagine», omettendo il fatto che le pagine dedicate alle indicazioni non erano 18, ma 5 (da pagina 10 alla 14), occupate inoltre principalmente da indicazioni «per fasi specifiche» e da evitare. L’argomentazione principale dell’articolo di Open, invece, riguarda l’elenco puntato dove si tratta della “tachipirina (o meglio, paracetamolo) e vigile attesa”, e si basa sul fatto che, secondo l’autore dell’articolo, ci sarebbero tante altre indicazioni ignorate. Tuttavia, la maggior parte delle altre raccomandazioni si basa su scenari eventuali o da evitare, e non sulle principali azioni da applicare: «Non modificare terapie croniche in atto per altre patologie», «non utilizzare routinariamente corticosteroidi», «non utilizzare eparina», non usare antibiotici, idrossiclorochina e farmaci con aerosol in caso di isolamento. Le uniche indicazioni raccomandate “attivamente”, sono «vigile attesa, misurazione della saturazione, trattamenti sintomatici (ad esempio paracetamolo)» e infine «appropriate idratazione e nutrizione».
      Concludendo, si potrebbe dibattere per ore sul nome più adatto per definire tali protocolli e sulla loro efficacia, ma ciò che rimane certo, per quanto scritto sulle carte, è che, al contrario da quanto asserito dall’ex ministro della Salute, non sono stati inventati da un non ben definito gruppo di “no vax”, e contengono tra le raccomandazioni principali l’utilizzo di farmaci come il paracetamolo (spesso assunto tramite Tachipirina) e la vigile attesa, il che sembra rendere l’idea di richiamarsi ad essi tramite la locuzione “tachipirina e vigile attesa” tutt’altro che infondata.

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