Avrete sicuramente presente la signorina Karine Jean-Pierre, la portavoce della Casa Bianca che ogni tre per due inventa micidiali supercazzole per tenere botta alla sanguinaria politica imperialista di chi le dà da mangiare. Poche volte Karine si è espressa nettamente su un tema.
Ecco, una di queste fu qualche mese fa, quando a domanda ("Il Presidente grazierà suo figlio condannato?") rispose: "Ho già risposto a questa domanda non molto tempo fa, qualche settimana fa. Ho detto chiaramente che la risposta è no". Per poi replicare ad altra domanda ("Dal punto di vista del Presidente, c’è qualche possibilità che perdoni suo figlio?): "No. La risposta è no per ora. E sarà sempre così. No, no, no e ancora no. La nostra risposta è no".
Ovvia ragazzi, però anche voi... siete duri come le pine! Quando gli Ammerigani dicono una cosa, è quella, perché i Buoni mantengono sempre la parola, soprattutto quando si tratta di roba pesantissima come quella che da anni condiziona la vita del povero pargolo Biden. E difatti sentiamo le parole del padre, che fra 50 giorni si caverà dal cazzo come finto presidente statunitense, non prima ovviamente di avere innescato la terza guerra mondiale termonucleare (come è giusto che sia): "Oggi ho firmato la grazia per mio figlio Hunter. Dal giorno in cui sono entrato in carica, ho detto che non avrei interferito con le decisioni del Dipartimento di Giustizia e ho mantenuto la parola data, anche se ho visto mio figlio essere perseguito selettivamente e ingiustamente. Nel corso della mia carriera ho vissuto secondo il principio: dì semplicemente la verità al popolo americano. Prenderanno la decisione giusta. Credo nel sistema giudiziario, ma credo anche che la politica abbia infettato il processo e questo abbia portato a un errore giudiziario. Una volta presa questa decisione questo fine settimana, non aveva più senso rimandare. Spero che gli americani capiscano perché il padre e il Presidente è arrivato a questa decisione".
Sicuramente gli Ammerigani capiranno, soprattutto i lobotomizzati dem. E per festeggiare lanceranno una testata atomica da qualche parte nel mondo. Noi invece siamo un po' più duri e quindi non capiamo. O meglio, capiamo forse un po' meglio.
Al netto della vergognosa decisione del nonnetto pedofilo (ma da uno che sta sterminando migliaia di persone cosa ci vogliamo aspettare?), ci poniamo una domanda: ma che senso ha graziare il proprio figliolo da inizio 2014??? In fondo il drogatello stava per affrontare due processi che si riferivano a fatti del 2016-2019... Mah, strano dai... Ah, ma ora mi rammento... Un blog terrapiattista, proprio agli inizi dell'invasione russa, scrisse tre strani articoletti, che a questo punto riporto integralmente. Fatevi una letturina e poi unite i puntini...
WIATUTTI - 10 MARZO 2022
"UN'ALTRA FIABA UCRAINA"
C'era una volta un omino piccino picciò...
... che abbiamo visto riuscire a diventare presidente dell'Ucraina dopo aver suonato un pianoforte col cazzo ed essere andato in tv con i tacchi a spillo. Una bella fiaba, a lieto fine. Ma quanti amici si era fatto l'omino piccino picciò? Tanti tanti.
Un giorno l'omino fu chiamato direttamente dal presidente americano in persona, un vero onore. E, fra un complimento e un altro, Trumpete gli chiese un favore, interessarsi del figliolo del suo avversario Biden, che pareva averne combinate delle belle in zona. L'omino rispose che si sarebbe attivato e che comunque era molto innamorato degli USA. Venne fuori un grande casino, ma questa è una storia che oggi non raccontiamo. Ma che c'entrava il figliolo di Biden?
Tocca raccontarvi un'altra bella fiaba. Siamo nel 2014, in Ucraina si balla dopo le rivolte popolari arancioni. Il premio Nobel per la pace (ed i bombardamenti) Obama manda in loco un suo uomo, per sbrigare una rogna; l'uomo si chiama Joe Biden, suo secondo. L'orco Putin si stava riprendendo la Crimea e paventava di sfondare verso ovest e Joe Biden doveva fare da argine all'avanzata russa; in più, doveva convincere Kiev a ridurre la dipendenza dalla Russia per le forniture di gas naturale. Poco prima il figlio di Joe Biden, Hunter Biden, era stato congedato dalla marina statunitense perchè trovato positivo alla cocaina; un bel giramento di coglioni per il babbo politico. Il cittarello doveva essere ricollocato in qualche posto e - puta caso - proprio un'azienda ucraina, la chiacchieratissima Burisma Holdings (la maggiore compagnia energetica ucraina, operante in gas e petrolio), lo assunse con uno stipendio di 50.000 dollaroni mensili. Il fatto che il cittarello non sapesse niente dell'Ucraina e fosse a digiuno di competenze energetiche erano dettagli. Il fatto che il babbo puntasse a far riprendere all'Ucraina le repubbliche indipendenti (e riconosciute da Mosca) del Donbass, ricche di giacimenti di gas non ancora esplorati ed ambiti dalla Burisma Holdings, è un caso.
Le voci di conflitto di interesse si sovrapponevano, fino ad un preciso episodio che può far capire a che punto in Ucraina gli USA, dopo il 2014, avessero intrecciato priorità di politica internazionale con interessi economici ed influenze personali. Nel 2016, con l'appoggio della UE, Biden minacciò di congelare 1 miliardo di dollari di aiuti all'Ucraina, qualora il governo locale non avesse rimosso il procuratore Shokin, accusato di essere troppo morbido nella lotta alla corruzione interna allo Stato. In realtà, il procuratore pare stesse indagando sulla Burisma Holdings e su giri di soldi poco leciti. E' lo stesso Joe Biden a raccontarci come andarono le cose: "Li guardai negli occhi e dissi: io parto fra sei ore, se il procuratore non è stato licenziato, non avrete i soldi. Beh, figlio di puttana. E' stato licenziato".
Bene, termina anche questa fiaba. Fiaba frutto di invenzioni, di fantasia e di maldicenze. Pensate se fossero vere tutte queste storie...
WIATUTTI - 22 MARZO 2022
"OVVIA BASTA CON QUESTE FIABE UCRAINE"
Questa fiaba inizia con un computer rotto, riparato ma mai ritirato...
E così, alla fine, per ritrovare il legittimo proprietario, si iniziò a capire di chi fosse questo computer lasciato a Delaware (USA): era di Hunter Biden, figlio dell'attuale presidente americano. E dentro il PC ci sarebbe stata traccia di operazioni di lobbyng illecite in Ucraina (il che comprova che sveglissimo questo Hunter non deve essere...). Tutta propaganda russa, fu detto al tempo. Finché, pochi giorni fa, il New York Times ha chiarito che le e-mail del PC incriminate "sono state autenticate da persone al corrente delle indagine". Insomma, pare che non siano cazzate.
Come vi ricorderete nel racconto di un'altra fiaba, Hunter Biden fu membro del CdA della ucraina Burisma Holding (operante nel settore di gas e petrolio) dal 2014 a 2019. Hunter presentò il papà (al tempo vice di Obama) all'alto dirigente di Burisma Pozharskiy, lo stesso che qualche tempo prima - sempre come riportato dalle e-mail - chiese a Hunter di aiutarlo per impedire che il governo ucraino del filorusso Janukovich potesse mettere i bastoni fra le ruote a Burisma. Qualche mese dopo, nel novembre 2014, una rivolta popolare pare (pare) sponsorizzata dagli USA rovesciò Janukovich: casi della vita.
Un'altra questione che emerge dalle e-mail riguarda l'interessamento richiesto da Burisma a Joe Biden, attraverso l'intercessione del figlio, per far allontanare dall'azienda il procuratore generale Shokin, che pare stesse investigando sul ruolo di Hunter all'interno di Burisma. Joe Biden avrebbe minacciato l'allora presidente ucraino Poroshenko di non far pervenire un pacchetto di aiuti di 1 miliardo di dollari qualora Shokin non fosse stato rimosso. Cosa che puntualmente avvenne: casi della vita.
Ah, queste fiabe ucraine...
WIATUTTI - 30 MARZO 2022
"LA FIABA UCRAINA DEI LABORATORI BIOLOGICI"
Davvero, bisogna essere proprio dei grandi dementi per non ritirare un computer pieno di dati sensibili per non voler pagarne la riparazione. Meno male che siamo in una fiaba.
E questa fiaba prosegue il racconto già avviato su certi strani contatti fra il figliolo di un noto presidente USA e l'Ucraina. Ora ci si mettono anche i giornali ammerigani a dire che - ebbene sì - l'affermazione di Mosca secondo cui Hunter Biden ha contribuito a finanziare un programma di ricerca sulle "armi biologiche" militari statunitensi in Ucraina potrebbe essere vera.
Il cattivo comandante delle forze russe di protezione nucleare, biologica e chimica ha infatti affermato che c'era uno "schema di interazione tra le agenzie governative statunitensi ed i laboratori biologici ucraini" e ha sottolineato il "finanziamento di tali attività da parte di strutture vicine all'attuale leadership statunitense, in particolare il fondo di investimento Rosemont Seneca, guidato da Hunter Biden".
Le-mail del laptop abbandonato di Hunter mostrano che il cretino ha contribuito a garantire milioni di dollari di finanziamenti per Metabiota, un appaltatore del Dipartimento della Difesa specializzato anche nella ricerca su certi virussini che a volte causano pandemie ed a volte potrebbero essere utilizzati come armi biologiche. In più, Hunter presentò Metabiota a Burisma (ricordate?), per un "progetto scientifico" che coinvolgeva laboratori ad alto livello di biosicurezza in Ucraina. E Metabiota ringraziò, scrivendo a Biden di poter così "affermare l'indipendenza culturale ed economica dell'Ucraina dalla Russia". Cosa volesse dire, non si sa. Ma soprattutto non si capisce perchè un'azienda di biotecnologia debba commentare sui cazzi politici ucraini e russi. Scrive difatti ad un certo punto Mary Guttieri, vicepresidente di Metabiota, a Hunter Biden nel 2014: "Grazie mille per aver dedicato del tempo al tuo intenso programma per incontrare Kathy [Dimeo, dirigente di Metabiota] e me martedì. Ci è piaciuta molto la nostra discussione. Come promesso, ho preparato la nota allegata, che fornisce una panoramica di Metabiota, del nostro impegno in Ucraina e di come possiamo potenzialmente sfruttare il nostro team, le nostre reti e i nostri concetti per affermare l'indipendenza culturale ed economica dell'Ucraina dalla Russia e la continua integrazione nella società occidentale". I registri della spesa pubblica mostrano che il Dipartimento della Difesa ha assegnato un contratto da 18,4 milioni di dollari a Metabiota tra febbraio 2014 e novembre 2016, con 307.091 dollari stanziati per "progetti di ricerca ucraini".
Fatto sta che la Russia, come paventato da funzionari statunitensi, potrebbe ora essere venuta in possesso di documenti o prove di altro tipo dei troiaietti che si facevano all'interno dei laboratori. All'inizio di questo mese i funzionari statunitensi hanno avvertito il Congresso che "le forze russe potrebbero cercare di ottenere il controllo" di queste "strutture di ricerca biologica", suscitando il timore che agenti patogeni mortali e persino ingegnerizzati possano cadere nelle mani russe.
Di certo, leggendo le mail incriminate, si sa che Biden jr ha investito 500.000 dollari in Metabiota attraverso la Rosemont Seneca Technology Partners (vedi sopra), oltre a diversi milioni di dollari di finanziamenti provenienti da altri benemeriti enti fra cui Goldman Sachs. Ed in più Metabiota pare essere stata in realtà una subappaltatrice di altra azienda, la Black & Veatch, che nel 2010 aveva già costruito a Odessa un laboratorio di livello di sicurezza biologica 3 a Odessa, usato per "studiare agenti infettivi o tossine che possono essere trasmesse attraverso l'aria e causare infezioni potenzialmente letali", secondo il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti.
Che casino... Ma sono fiabe, consoliamoci.
Secondo me il Mazzola ha una super rosa. Ghizzani svegliati!
RispondiEliminaRoberto
Il futuro del calcio a Siena è nel Mazzola del grande Antonello.
RispondiEliminaEh basta con questo nonnetto pedofilo; sei un bulletto da Curva 😄😄😄.
RispondiEliminaTDF
Fiero di esserlo. Al-Mutanabbi
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