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giovedì 3 ottobre 2024

Un ombrello, il cielo blu, un pazzo

Parlando un giorno del più e del meno con un amico, mi sono fatto raccontare un fatto capitatogli anni fa, che poi ho deciso di pubblicare sotto sua diretta testimonianza, per condividerlo con tutti voi. Si tratta di un esempio di controllo mentale, talmente pervasivo da diventare spaventoso. Spaventoso anzitutto per chi lo subisce, spaventoso per tutti coloro i quali restano terrorizzati e attoniti davanti a cotanta stupidità, assenza di logica, genuflessione totale agli input del sistema. Non siamo più davanti a della gente con deficit cognitivi (evidenti), quanto ad automi che, innescati a dovere, possono fare di tutto. E lo si è visto da febbraio 2020 in poi.


Confesso che ogni volta che racconto questa mia esperienza, faccio fatica a crederci pure io; figuriamoci chi mi ascolta!

Circa una decina di anni fa, in una splendida giornata primaverile con il cielo azzurro e i nuvoloni bianchi tipici della pittura barocca, mi suonano il campanello.

Come mio dovere di responsabile di un museo rispondo e mi reco ad aprire il cancello.

Mi trovo davanti a due signore a braccetto - madre e figlia, penso - entrambe sotto un ombrello.

Le saluto e sorridendo dico loro: “Oggi c’è un bel sole che picchia vero? Ottima idea quella di ripararsi dal sole usando l’ombrello, un gesto che credevo perduto”.

Le due donne mi guardano perplesse; io intanto continuo a sorridere.

“No guardi, noi usiamo l’ombrello perché sta piovendo…”.

Lì per lì penso ad una burla, un giocoso scherzo da parte di due donne che hanno voglia di farsi due risate; ma poi vedo che mi guardano serie serie e quasi indispettite.

Capisco che non stanno scherzando.

No, non stanno affatto scherzando.

Volgo gli occhi al cielo, confermo a me stesso che è una splendida giornata barocca con cielo blu e nuvole bianchissime.

Rassicurato dalla mia prova empirica, mi rivolgo nuovamente alle due signore e con un sorriso incerto faccio notare loro che non sta piovendo e che, al contrario c’è uno splendido sole primaverile.

La più anziana delle due donne, mi guarda, caccia fuori il suo telefonino, digita e me lo sbatte in faccia piuttosto risentita: “Vede? Guardi! Qui dice che in zona sta piovendo!!!”.

In effetti il telefonino segnala pioggia su Siena, non posso negarlo, è un fatto!

Tuttavia c’è un bel sole e non sta affatto piovendo…

Invito le due signore ad alzare lo sguardo, osservare il cielo e notare che, nonostante ciò che afferma il telefonino, non sta affatto piovendo.

Entrambe mi guardano come se io fossi fuori di testa, non richiudono l’ombrello e, con fare deciso, mi chiedono:

“Possiamo entrare o no a visitare il museo?!”.

E fu così che due signore, in una splendida giornata primaverile, entrarono nel museo con l’ombrello spiegato per proteggersi da una pioggia che di fatto non c’era ma che altrettanto di fatto era segnalata nel telefonino.

Io non ci credevo, pensavo che stessi per svegliarmi! Non era possibile che stesse accadendo veramente… veramente e davanti ai miei occhi!

Eppure stava accadendo precisamente davanti a me! Non era un sogno, non mi sarei svegliato e non era neppure una burla!

Quelle due donne affermavano convintamente che stesse piovendo in quanto glielo diceva il telefonino!

Lo so lo so, pare una stronzata, una leggenda metropolitana, l’invenzione di un burlone che ha voglia di farsi due risate.

Ma io vi invito, solo per un momento, a credere a ciò che vi ho appena  raccontato e, fidandovi, accettare che sia una fatto accadutomi personalmente nella vita reale.

Vi confesso che ancora oggi io stesso mi chiedo se tutto questo sia accaduto veramente o se non abbia bisogno di andare da uno bravo bravo.

Eppure mi è successo e uno bravo bravo non potrebbe aiutarmi.


PS Ogni tanto, ripensando a questo episodio, mi sono chiesto se non sia possibile che, come me, le due donne siano rimaste scioccate da un pazzo che, in una giornata di pioggia, ha cercato di far chiudere loro l’ombrello affermando che invece era una splendida giornata di sole.


Quixote


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