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mercoledì 2 ottobre 2024

Gli Svedesi: organizzazione, educazione, stadio

Il Sienone seguita a perdere i ragazzi per strada ma a non perdere partita sul campo, mentre da qualche giorno abbiamo almeno capito chi saranno i nuovi padroni della società. Un minimo di analisi dai primi dati raccolti.


Ovviamente ci basiamo su fatti e parole. Poi passeremo alle deduzioni e alle speranze.

Allora, anzitutto si scopre che questi Svedesi erano quelli che, in punta di piedi, si presentarono in Comune nel momento della riassegnazione societaria per la partenza in Eccellenza. Al tempo non furono scelti per il pochissimo tempo a disposizione per mettere su una squadra, ma probabilmente destarono una buona impressione. Però davvero grandi complimenti a questi imprenditori per la loro tenacia, dato che evidentemente non avevano mai mollato del tutto la presa e l'attenzione sulla nostra squadra e sulla nostra città. Già, perché questa gente, lavorando sul turismo di lusso, sicuramente potrebbe essere interessata ad investire anche sulla città, sperando che la città consenta qualche tipo di investimento. E poi, andando dietro anche alle parole dell'assessore Lorè, ancora una volta l'Amministrazione Comunale ha accennato a disponibilità per investimenti sulle strutture (stadio) e sulla tanto agognata cittadella dello sport, e per la convenzione pluriennale per la gestione del Rastrello: insomma, tante porte paiono potenzialmente aperte.

Abbastanza anomala ci pare la nuova composizione societaria del Siena FC: il trio Dahlin-Bodin-Englund detiene il 51%, un gruppo di una sessantina di imprenditori svedesi il 40%, Giacomini il 9%. Ora, se il trio lo abbiamo visto di persona, siamo molto incuriositi da questo gruppone di imprenditori, di cui ci parla Englund: "Sono appassionati di calcio, li conosciamo tutti. C'è chi ha dato poco e chi ha messo tanti soldi. Non vedono l'ora di venire a Siena, così avrete diversi tifosi in più". E noi non vediamo l'ora di accoglierli, magari dando qualche gotto insieme. Nei giorni precedenti alla firma del contratto, era passata la voce che Giacomini si sarebbe tenuto il 25% delle quote, mentre alla prova dei fatti siamo scesi al 9%. Fra l'altro ci pare di ricordare che il (vecchio) presidente non abbia minimamente commentato l'accaduto, lasciando al fido Farina di poter proferire le solite frasi di circostanza: beh, un atteggiamento un po' strano, soprattutto letti i comunicati di qualche settimana prima, ma non ci stupiamo più di tanto.

E quindi andiamo a conoscere meglio i programmi dei tre vichinghi. Anzitutto tutti sono uomini di calcio, primo fra tutti il neo presidente Bodin, già numero uno del Brommapojkarna, squadra di serie A svedese, che ha un settore giovanile fra i migliori d'Europa. Questi gli obiettivi che si prefigge Bodin: calcio di alto livello, sviluppo del settore giovanile, sviluppo del turismo legato al calcio, training camp ma anche recupero di persone valide che sono rimaste ai margini del mondo del calcio tramite un education center. Possiamo dire che per alcuni (non tutti) tifosi sono dei piccoli sogni che si potrebbero finalmente mettere in pratica? Dahlin sarà l'uomo del marketing e dello sviluppo programmato, colui il quale dice che bisognerà salire, ma facendo i giusti passi, creando basi forti a partire dai giovani: vangelo, finalmente. Ed ecco infine Englund, l'unico che parla un buon italiano, che sarà l'uomo di campo, che enumera i tre punti cardine dello sviluppo del nuovo Siena: organizzazione, educazione, stadio. Cioè tutte le cose che Wiatutti brama da anni.

Ecco caro sig. Englund, se posso commentare da lontano, vorrei dire a Lei ed agli altri suoi soci che l'educazione è e sarà fondamentale. Perché una volta nella nostra Siena l'educazione era alla base dei rapporti umani e dello sviluppo economico, sorretta da regole non scritte che dal basso, dal tessuto cittadino, dalle famiglie e dalle contrade venivano tramandate a noi ragazzi. Oggi la Siena sportiva (ma non solo) ha perso questo filo, infiltrata da mascalzoni lasciati liberi di agire. Per cui noi questa educazione la rivogliamo, la bramiamo, la pretendiamo. Speriamo solo che un popolo per tanti aspetti più evoluto del nostro possa darci una mano per riprendere la strada maestra.

27 commenti:

  1. Ok… la nuova società s‘è insediata… pregasi sbolognare alla svelta Farina! Inoltre va preso un DS con più esperienza visto il disastro di Guerri con le quote!
    Paolo

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  2. Condivido tutto ciò che hai scritto caro Almutta. In questa "partita" dovremo essere bravi anche noi tifosi. Qualora i progetti del trio svedese venissero confermati tramite fatti, a quel punto noi tifosi dobbiamo:
    1) Non "fogarci" qualora i risultati o il mercato non fosse scintillante o altro, Dahilin l'ha detto "crescita lenta e strutturata". Il che non significa non lottare per vincere, ma semplicemente guardare un pochino più in là del mero risultato sportivo.
    2) Se il Comune non dovesse davvero collaborare fattivamente, sturargli un po' le orecchie, se si dimostrassero seri è il momento di dare una mano fattiva non solo con le parole davanti Palazzo Pubblico.
    Per il resto sono molto curioso di vedere quale saranno le prime mosse, per la prima volta in molti anni lo ammetto, ho voglia di vedere come crescerà la nostra Robur

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    1. Allora, concordo. 1) verissimo, anche se presto (spero) gli Svedesi si accorgeranno che per sostenere le meravigliose teorie che hanno in mente, si necessita una progressione sul campo, sia per reperire fondi che in serie D non esistono, sia per gestire comunque una parte del tifo legato solo ed esclusivamente alla palla che rotola. 2) a me pare che il Comune si sia molto esposto, anche pubblicamente (si veda il convegno sullo stadio che Millenovecentoquattro organizzò qualche mese fa), per cui il primo passo a questo punto deve essere fatto da parte della società, attraverso la proposta di progetti concreti ed eseguibili. A mio avviso, mai come stavolta i tifosi dovranno "accompagnare" questo sviluppo, se ci sarà; e magari anche essere attivamente partecipi. Al-Mutanabbi

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  3. Per lei Almu, abbastanza anomala, per me totalmente anomala. Qualcuno se può, spieghi quel 9%

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    1. Mah, le letture possono essere molteplici. Anzitutto si tiene a traino un partner che è in loco da un anno. In più si riesce forse a monitorare se esista qualche pregresso da saldare. Infine mi pare di capire che la transizione avvenga diluita nel tempo. Insomma, direi che la questione possa essere logica, se non ci sono postille strane tipo Ponte - Durio. Al-Mutanabbi

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  4. Anche io condivido tutto... È sono felice che ci sia apprezzamento generale e pochi contestatori...è una novità...

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  5. Mentalità generica media del tifoso fanatico che tra l'altro non capisce neanche un accidente dello sport che lui stesso segue: non ho gli occhi per piangere, non ho un pezzo di pane da mettere in tavola, sono ignorante come una capra ma vado allo stadio perseguire la mia squadra preferita, per gioire di una vittoria che non è dipesa da me, eppure me ne vado in giro a dire "abbiamo vinto", oppure insultare tutti, dall'allenatore fino all'ultimo attaccante, dicendo "avete perso, avete fatto schifo"

    Aaaah i tifosi di calcio

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    1. Ti consiglio di smettere di seguire il calcio e iniziare a dedicare più tempo al PD… li troverai l’ambiente giusto per te.
      Carlo

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    2. Quello che scrivi vale per qualsiasi sport di squadra non solo per il calcio.
      Ma, a questo punto ti chiedo: a te, che te ne frega?
      Fai le cose che ti piacciono e che ritieni costruttive senza rompere le palle a chi non le rompe a te.
      "Ognuno gode come gli pare!" disse il canino che si leccava il buco del culo.

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    3. Gliene frega perché gode a essere insultato e probabilmente cerca anche qualche soldarello nelle cause in tribunale. Potremmo cioè essere di fronte a una persona in parte problematica e in parte furbacchiotta. Ognuno campa come può , evidentemente. Al-Mutanabbi

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    4. più tempo passa e più sò convinto che sia anche frufru!

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  6. Dopo aver letto l'articolo pubblicato su 1904 voglio farti i complimenti caro Simone, a te e ai tuoi primi collaboratori, per il tempo e le energie spese nella realizzazione di 1904.
    Come quel pensiero scritto nell'articolo: "Nel momento in cui noi cominciano a cercare l’amore, l’amore comincia a cercare noi."
    Il cercare tramite 1904 un certo tipo di approccio allo sport e nello specifico al mondo Robur, forse ha fatto si che gli svedesi, dopo aver anche loro cercato, abbiano trovato in Siena e nella Robur il posto dove realizzare i propri propositi.
    Abbiamo atteso a lungo ed è singolare che ciò capiti a nemmeno un anno di distanza da quando 1904 ha visto la luce......e forse non è un caso.
    Con l'augurio che i fatti ricalchino le intenzioni e che chi di dovere sappia cogliere l'opportunità, un grande abbraccio e Sempre Forza Siena!

    TDF

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    1. Grazie, ma i complimenti vanno estesi a tutti i 400 soci che al momento compongono Millenovecentoquattro. Noi siamo ancora in fase di sviluppo e di crescita, ma a mio avviso le basi e l'impostazione sono state messe: il mio personalissimo sogno è che a breve ci siano i ragazzi di 30-40 anni che portino avanti il progetto.
      Allora, 'sta cosa con gli Svedesi capita a caso oppure Millenovecentoquattro ha influito? Non lo so, però io al caso ci credo poco. Di sicuro, a noi è stato detto dall'esterno che una associazione di tifosi no profit e con i principi pubblicamente dichiarati e spero dimostrati con i fatti, può molto servire da garanzia per nuovi investitori, anche esteri. E la cosa è semplicissima da capire, io lo sto dicendo da anni... Se in qualsiasi posto hai gente sana che può farti da garante, da collaboratore nello sviluppo di progetti seri, addirittura da "socio" per attività condivise, si iniziano ad avvicinare solo persone che hanno questi principi qua. E lo sai quale è stata la cosa che ha sempre frenato queste azioni? "A Siena non si può fare", detto da persone che non sanno nemmeno la differenza fra associazione e società per azioni o che hanno interesse a mantenere lo status quo. Poi va da sé che una associazione non può risolvere tutti i problemi creati negli anni precedenti, non può riempire i clamorosi vuoti esistenti per mancanza di gente seria nel mondo del calcio, non può evitare del tutto che arrivino i delinquenti a voler fare i cazzi loro. Ma almeno, fino a che ci saremo noi, i delinquenti non avranno più vita facile... E non mi pare poco, in un anno scarso di vita, in attesa delle prime elezioni, tentando di imparare tutto ciò che c'è da imparare. Ci serve tantissimo l'apporto di persone valide, che a Siena ci sono. Noi tentiamo di dare l'esempio e siamo totalmente democratici, proprio per avere costantemente le porte aperte per avere il contributo di tutti. Al-Mutanabbi

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  7. Associazione 1904 é un grande progetto di cui faccio parte con piacere... Io credo che in futuro non subito potrà anche essere un aiuto economico per la società : es. Si vuole realizzare un progetto ambizioso sportivo o no.? Io credo che ci potrebbe essere un ' autotassazione dei soci per aiutare a realizzarlo..

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    1. Nelle intenzioni e nei programmi di Millenovecentoquattro è previsto anche questo. Tuttavia, affinché la cosa funzioni, per diretta esperienza di altri che prima di noi hanno affrontato tale passaggio, si necessita essenzialmente un partner di viaggio (la proprietà della società sportiva) affidabile e non truffaldina. Per cui prima va ben ponderato questo aspetto. Dopo, vanno messe sul tavolo proposte concrete che possano collimare con i programmi della società sportiva. Questo quando si parla di arrivare a detenere una quota di minoranza nella società. In Italia, ai livelli del Siena, penso che esista solo una realtà (il Derthona) che detiene il 51% della società e che milita in serie D. Purtroppo l'Italia non ha ancora né la cultura né le leggi di altri Stati che possiamo prendere come modello, ma il fenomeno si sta rapidamente sviluppando, speriamo bene.
      Autotassazione... Le attività di azionariato di solito sono deleterie, dato che si va a chiedere soldi di continuo ai soci, spesso per obiettivi di corto termine o peggio ancora che prevedano una ripetitività nel pagamento. Il senso cioè non è quello di avere il tifoso-bancomat, che alla fine si stufa. Tuttavia si possono prevedere autofinanziamenti, qualora l'associazione non ce la facesse con le proprie forze, per progetti a lungo termine e sostenibili, cioè che si ripagano da soli.
      Vedremo, il senso è quasi quello più di avere una quota associativa sostanziosa una volta l'anno, che ci permette davvero di poter fare tante cose.
      Al-Mutanabbi

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    2. La spiegazione più convincente per cui i tifosi di calcio sono così pusillanimi l'ho trovata nel libro "Influence" di Cialdini, che si basa su una serie di esperimenti sociologici americani, studiati anche nei corsi di psicologia sociale nelle università italiane.
      Nel capitolo "Social Proof" viene illustrato come è stato provato, tramite ad appunto degli esperimenti, che le persone non particolarmente "vincenti" nella propria vita riescono a compensare a questa loro mancanza di successo, vera o presunta, aderendo a un gruppo di persone più ampio e facendo delle loro vittorie un successo anche personale.
      In altre parole le persone "ignoranti" trovano conforto nel sentirsi parte di un gruppo, spesso vincente. Perché come membri della società si sentono rifiutati, e spesso perdenti.

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    3. Dai su, ormai sei grandicello, ti garberebbe eh?

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    4. x "anonimo" delle 19,46. So benissimo che aspetti di essere insultato perché così hai una piccola erezione ed eiaculazione, ma non ti do soddisfazione. Puoi dire a Cialdini che lo aspettiamo in Millenovecentoquattro, ci ha totalmente convinti. Al-Mutanabbi

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    5. Vabbè Almutta, mica si riferiva al noi. Cialdini parla di persone che aderiscono a un gruppo vincente, noi si tifa Robur. Anche se un po' ignorante sono

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    6. Beh sì, ciò è assolutamente vero. Io sono iper ignorante, bestemmio 90 minuti, auguro i peggio mali. Cialdini uno di noi. Al-Mutanabbi

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  8. Per l'anonimo delle 19,46.
    Il tema che introduci sinceramente non lo ritrovo con il Significato di pusillanime; certamente non vale per i tifosi della Robur o altre squadre di provincia che uno sceglie di tifare per spirito di appartenenza in quanto rappresentano la propria città e quindi la propria identità all'interno del contesto sociale.
    Significato di pusillanime:
    Vile, pavido, meschino, privo di volontà e di forza d'animo. Insomma un codardo.
    Contrario di pusillanime:
    ardito, audace, coraggioso, impavido, (lett.) indomito, intrepido.

    Io direi che questi tifosi devono proprio essere indomiti per continuare a fare sacrifici nonostante un sacco di cose come mancati successi, fallimenti, categorie infime, etc etc etc.
    Quello di voler appartenere ad un gruppo ampio e vincente per essere, perlomeno in quel contesto, non il perdente che si sentono nella vita, lo ritengo un atteggiamento che esiste ma non appartiene certamente achi tifa Robur così come Pisa o Livorno tanto per citarne altre due.
    Ci vedo bene invece quei tifosi interisti che vennero a Siena per festeggiare lo scudetto e che offrivano anche 200 euro per il nostro abbonamento.
    Quelli si, o perlomeno parecchi di quelli, rientrano nella descrizione che fai.
    Senza la festa e la possibilità di essere vincenti non ci sarebbero stati.
    Noi della Robur invece indomiti a difendere i nostri colori ed il nostro territorio nonostante fossimo retrocessi.
    Quindi pusillanimi stocazzo.

    TDF

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  9. Caro Anonimo delle 19,46; mi hai fornito un altro spunto quando scrivi "In altre parole le persone "ignoranti" trovano conforto nel sentirsi parte di un gruppo, spesso vincente. Perché come membri della società si sentono rifiutati, e spesso perdenti."

    Senza affibbiare a certe persone la parola ignoranza perché direi è più un discorso di debolezza caratteriale, credo che la scelta di fare parte di un gruppo numeroso possa rappresentare bene il fenomeno sociale visto in periodo pandemico.
    Scelgo di stare nel gregge o nel branco di sardine per farmi forza con la presenza di tutti gli altri
    Fuori dal recinto o dal branco ho paura quindi resto all'interno di questo gruppo numeroso.

    TDF

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    1. Il gruppo vincente nel tuo caso quale sarebbe? Duro di Menta

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  10. Io ho espresso un concetto quindi perché non commenti eventualmente se vuoi dicendo se condividi o meno invece di farti i cazzi miei?
    Comunque io non scelgo il gruppo in base al fatto se è vincente.
    La Robur così come la Contrada fanno parte della mia identità e quindi ritorno al discorso sul senso di appartenenza?
    Se poi volevi spostare il discorso sul vaccino avrai capito che a me di stare nel gruppo non me ne frega nulla quindi scelgo indipendentemente dalla massa; anzi, spesso sono portato verso scelte di nicchia quando le mie valutazioni mi fanno propendere per questo, non mi piace stare nel gregge.
    Spero di aver soddisfatto la tua curiosità.

    TDF

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  11. E se si ribattezzasse semplicemente il Sienonenberg?

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