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martedì 6 agosto 2024

Scelta fatta: è aviaria

Allora via, pare che si sia raggiunto un compromesso. Niente vaiolo delle scimmie (troppo difficile), niente coviddi avanzato (qualcuno si è risvegliato e non ci casca più), niente peste suina (sono anni e anni che tentano di dargli la via ma non attecchisce). Per cui andiamo a riprendere un vecchio amore: l'aviaria.


Il 2 e 3 ottobre (se non siamo già tutti morti prima) preparatevi: l'OMS (cioè Gates) organizza una grande esercitazione anti-aviaria con questi obiettivi da risolvere: gestione delle morti di massa in seguito a un ceppo molto virulento, lotta contro la disinformazione, vaccinazione di massa, preparazione militare. State eiaculando, eh?

Intuiamo così la trama del film: l'aviaria (finalmente!) si svilupperà in un ceppo molto pericoloso, che ammazzerà un monte di gente, ma alla fine interverrà il Bene (l'OMS, cioè Gates), che salverà la razza umana tramite un vaccino (ovviamente già pronto).

Il virusse non è più solo appannaggio dei volatili, avendo già fatto il salto di specie ed essendo passato ai mammiferi. Repubblica del Siero, che già pregusta i fantastici bonifici in arrivo, ci avverte che stavolta il peggio toccherebbe ai giovani, mentre gli anziani in un certo senso avrebbero sviluppato più anticorpi: evvai, stavolta vi si va in culo, cari mocciosetti.

Ed ecco lui, il Re dei bonifici Bassetti: "Se questi virus dovessero mutare per diffondersi facilmente da persona a persona, potrebbero scatenare una pandemia... ci sono pochi dubbi che l'aviaria si diffonderà globalmente. E' solo questione di quando succederà".

Che fare? Eh... Wiatutti lo sa e vi dice come comportarvi. Esiste una unica opzione di salvezza. Essa si chiama vaccino. V-a-c-c-i-n-o. Che vi invitiamo, esortiamo, preghiamo, obblighiamo di fare. Veloci, alla svelta. Si tratta di un vaccino di quelli boni, già sperimentato, che sta facendo molto bene, quelli a mRna.

Speriamo che la cosa non peggiori, anche se Bassetti e l'OMS (cioè Gates) hanno già detto che la strada è già segnata. Ma soprattutto speriamo che questa esercitazione non porti la merda che altre simili hanno portato quando si trattava di coviddi. Qui sopra abbiamo ben rendicontato la purissima casualità di esercitazioni svolte a nastro da OMS e Gates su un virusse molto simile al coviddi e poi lo sviluppo del coviddi stesso dopo pochi anni. Madonna, che casualità! Madonna, che caso! Madonna, che sfortuna!

Oh, stai a vedere che anche stavolta, dopo questa esercitazione... 

4 commenti:

  1. Direi che Gates, dopo aver percorso questa strada nei computer con virus da fare circolare e antivirus già pronti da vendere per incassare anche questi, ha capito che sviluppando lo stesso concetto in ambito sanitario può fare veramente i fantamiliardi.
    Basta avere appoggi politici ma con opportune donazioni a finte Onlus o campagne elettorali il modo si trova per ungere bene gli ingranaggi necessari.

    TDF

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    1. Ok, però è un benefattore e un filantropo. Al-Mutanabbi

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  2. Dubito siano i fantamiliardi l'attrazione principale in certi casi. Superata una certa soglia si persegue uno scopo diverso

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  3. L’aumento del rischio cardiovascolare associato nei pazienti COVID-19 potrebbe essere esteso per anni e non limitato alla fase acuta dell’infezione. Sono questi i risultati dello studio, pubblicato su “Cardiovascular Research”, condotto dai ricercatori dell’IRCCS San Raffaele in collaborazione con gli studiosi dell’Università di Roma “La Sapienza” e dell’Università di Napoli “Federico II”.

    Numerosi studi precedenti hanno dimostrato, su un numero limitato di soggetti ospedalizzati, che l’infezione da SARS-Cov-2 è molto spesso associata allo sviluppo di eventi cardiovascolari (CV) e cerebrovascolari (MACCE). La rilevanza invece dell’attuale lavoro risiede nel fatto che prende in esame una popolazione reale di grandi dimensioni coinvolgendo soggetti provenienti da un database dei Medici di Medicina Generale della ASL 1 di Napoli seguiti per 3 anni, durante la pandemia nel periodo 2020-22, e confrontati con una popolazione pre-pandemia COVID-19 derivata dallo stesso database nel periodo 2017-19. Si tratta di una popolazione di circa 229 mila pazienti, tra cui circa 32 mila soggetti che hanno avuto una diagnosi molecolare di COVID-19, in una regione a rischio moderato secondo la classificazione europea SCORE.

    “I risultati hanno dimostrato che il gruppo infettato dal virus del COVID -19 ha avuto circa il doppio dei casi di infarto del miocardio, ictus cerebrale, scompenso cardiaco, fibrillazione atriale e miopericarditi. Un rischio maggiore che nella popolazione affetta da COVID-19 si protrae per almeno 3 anni. La rilevante ricaduta clinica e sociale impone quindi un’attenzione particolare nei confronti dei soggetti colpiti dal COVID-19 che devono essere seguiti nel tempo, per il possibile sviluppo di malattie cardiovascolari” ha spiegato il Prof. Massimo Volpe, Responsabile del “Centro per la Diagnosi e Cura dell’Ipertensione Arteriosa e delle Complicanze Cardiovascolari” dell’IRCCS San Raffaele e tra i firmatari dello studio.

    Il lavoro scientifico invita quindi alla pianificazione di un follow-up più lungo per i pazienti affetti da COVID-19, al fine di prevenire e gestire tempestivamente il potenziale verificarsi di eventi cardiovascolari e cerebrovascolari avversi maggiori.

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