Pole la donna permettersi di pareggiare con l’omo?

Premesso che non seguo queste Olimpiadi per totale disinteresse verso questo immondo baraccone rizzato su sulla merda (non metaforicamente inteso) e per volontà di personale boicottaggio, leggo che oggi "gareggeranno” nella boxe categoria superleggeri donne la nostra Carini con Imane Khalif (Algeria). Con un piccolissimo dettaglio: Imane non è una donna.

Imane Khalif penso che si possa denominare transgender (non me ne vogliate se sbaglio categoria, ci capisco poco...). Cioè, io penso abbia o abbia avuto un bel billo, anche se non me ne intendo. E solitamente sono stato abituato a intendere che quelli col billo non si mischiano negli sport con quelle con la potta. Mi scuso se ho utilizzato dei termini tecnici, ma spero che il ragionamento sia comprensibile.

E però... Però che ce frega di questi dettagli? Pensate cari lettori, nel 2023 l'omofoba International Boxing Association aveva stabilito che Imane fosse biologicamente un uomo, dato che l'analisi del DNA riportò la presenza di cromosomi XY e non XX. Cioè, capite? Ancora nel 2023 l'essere umano si deve affidare all'analisi del DNA per stabilire il sesso delle persone! Ma via via... Ma basta sentire un Esperto, tipo Myrta, che vi dice la Verità delle cose. O se no guardate la foto di questo articolo e potrete capire, con i vostri occhi e senza condizionamenti, che si sta parlando di una donna; anche una bella donna, se mi permettete.

Gli omofobi patriarcali transfobici affermano che l'omo abbia una densità ossea maggiore, per cui l'omo ha maggiore resistenza ai cazzotti e maggiore potenza nei colpi (addirittura il 162% in più di media della donna, bazzecole). Insomma, qualcuno sostiene che si parte da posizioni impari, creando una disparità ed una grave scorrettezza, con potenziali rischi fisici anche assai rilevanti. Cioè, siamo al contrario delle regole di ingaggio di una pratica che al tempo fu denominata "sport".

Nel 2024 invece il CIO ha stabilito che Imane è una donna. E che donna! Una sua avversaria, Cruz Sandoval, ha da poco dichiarato: "I suoi colpi mi hanno fatto molto male, non credo di essermi mai sentita così nei miei 13 anni da pugile, nemmeno combattendo contro sparring partner uomini". Ragazzi, che campionessa!

Insomma, siamo di fronte ad un altro ed ulteriore tassello della follia (che questo blog sta segnalando da almeno quattro anni) che attraversa la mente dell'uomo medio e che - evidentemente - deve avere una spiegazione profonda, dato che viene dietro ad altri piccoli tasselli (pandemia, guerra, economia green, ecc) che stanno devastando ciò che un tempo si chiamava "logica".

Allora mi affido alle parole del filosofo Andrea Zhok, sempre molto attento a queste analisi putiniane. La base del suo discorso (scusatelo, è un filosofo, per cui è un essere pensante...) è la seguente: "Il rifiuto della realtà materiale nel nome di una rivendicazione ideologica (o, per chi vi aderisce, ideale). Si tratta di una curiosa forma di idealismo, che inizia in sempre maggior misura a negare la realtà come se si trattasse di un provvido accidente, qualcosa che dovrebbe essere superato di principio dall'autoaffermazione volontaria. Come in una novella forma di idealismo assoluto, l'Io i deve imporre al non-Io (alla Natura, alla Materia, alla Società)". Chiaro?

Cioè, arrivo Io. Che dico che sono un canguro. La scienza, la logica, la realtà, l'evidenza, la società, la consuetudine, ecc dimostrano il contrario. Oh, ma Io sono un canguro, perché mi sento un canguro, impongo di essere un canguro e se qualcuno mi fa notare che non sono un canguro lo etichetto come cangurofobo. Ovviamente, io ho interesse ad essere un canguro, perché ho sentito dire che ai canguri avrebbero dato incentivi in soldi. Ma la cosa bella è che in pochissimo tempo, se sono bravo a far veicolare attraverso gli Esperti il fatto che Io sia un canguro, avrò una enorme massa di mentecatti che mi daranno ragione ed a loro volta inizieranno a etichettare tutto il mondo come cangurofobo.

Insomma, il gioco è facile da organizzare. Resta un piccolo dettaglio da gestire: la realtà. Che prima o poi mi dimostrerà che Io non sono un canguro perché il salto più lungo che fo è di 10 cm. Ok, ma di questo non preoccupiamoci, via... so’ strullate.