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mercoledì 12 giugno 2024

Elezioni europee in Itaglia senza botto

Beh, diciamo che, come ieri segnalato, queste elezioni europee non sono passate inosservate in tutta Europa. Tranne che...


Ma certo, tranne che in Itaglia! Negli Stati che contano (Francia e Germania in primis), abbiamo visto la ascesa di partiti contrari alla politica europea portata avanti dai partiti dei nazi-liberal, con l'avanzata di schieramenti riferibili ad un'area di simil destra (che poi quando andranno al potere faranno le stesse identiche cose dei nazi-liberal, essendo la UE un appendice di schiavi di USA, UK e NATO). Per taluni motivi, si potrebbe pensare quindi ad un "voto di protesta" contro le molte derive della attuale Unione Europea (prima di tutto quella militare).

In Itaglia niente di tutto ciò, nessuna protesta, le cose vanno benissimo e quindi non c'è alcun tipo di volontà per andare a cambiare qualcosa. Conferma quindi di Fratelli d'Itaglia, andato al governo come partito sovranista e oggi filo-atlantista ortodosso. Bene il PD, che da mesi non fa/dice niente e non muove paglia, bene i partitini di sinistra dei radical chic (letteralmente disintegrati nel resto d'Europa), malino il M5S (unico a parlare di pace), stazionaria Forza Itaglia, malino la Lega (che talvolta fa finta di parlare di pace). Insomma, noi anzitutto si vuole la guerra. Del resto ci importa poco, ci si impoverisce ma ci va bene così, siamo degli schiavi ma ci va bene così, ora si pensa tutti al palio e al mare e quindi non ci rompete i coglioni.

Personalmente, a me balza agli occhi prepotentemente il dato più eclatante, che tutti i commentatori fanno finta di non vedere, quello dell'astensionismo ormai congenito, che avanza ad ogni tornata elettorale. Le uniche zona in cui si è votato di più (e che quindi hanno alzato la media generale) sono quelle che vedevano elezioni di territorio; e nonostante questo siamo rimasti al di sotto del 50% dell'affluenza degli aventi diritto. A nostro avviso il dato è drammatico, ma probabilmente sbagliamo noi: sarebbe stato logico, visto quante ne sta combinando la UE, stare tutti a casa e far scendere il dato dei votanti sotto zero.

Ma andiamo a vedere le percentuali ricevute dai partiti sull'effettivo corpo elettorale totale, così vi rendete conto meglio di cosa si stia discutendo.

FD'I - 14,35%

PD - 11,94%

M5S - 4,90%

FI - 4,82%

LEGA - 4,56%

VERDI - 3,28%

ALTRI - 5,40%

TOTALE - 49,25%

Chiudo citando un commento che ho trovato in rete: "Quello che ho capito finora è che è arrivato primo un partito che fa gli interessi dei ricchi, che se ne fotte dei poveri, che è a favore della guerra. Seguito da un partito che fa gli interessi dei ricchi, che se ne fotte dei poveri, che è a favore della guerra". Poco da aggiungere.

6 commenti:

  1. Codesto commento è alquanto veritiero.

    La Meloni che faceva opposizione a Draghi ora porta avanti quel disegno politico ed il PD che invece sosteneva il governo Draghi chiaramente come fa a fare opposizione?
    Al massimo si scontrano per opinioni diverse su buchi e lesbiche......pensa che soddisfazione.

    TDF

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  2. Per usare una frase abusata in passato : vacci te a fare il Presidente ( del Consiglio )

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  3. In politica estera ed economia sono praticamente una fotocopia, lo scontro, se di scontro si può parlare, avviene sui diritti civili e forse sulla riforma costituzionale, sempre però ricordandoci che l'ultimo tentativo di riforma a tentarlo fu proprio il PD di Renzi. Praticamente ci stiamo americanizzando, due partiti simili, uno espressione di un certo intellettualismo di maniera più formale che reale e l'altro espressione di un anti-intellettualismo che vorrebbe in qualche modo strizzare l'occhio alle classi popolari. Il risultato è l'astensionismo dilagante guarda caso proprio come negli Usa. Poi ci sono i partitini di opinione che se non vengono eliminati dallo sbarramento finiscono gioco forza per convergere in allenze con i due sopra. Parlo di partitini perchè come dice Almuta anche il M5S si aggira sul 4,9% reale. I sistemi democratici sono realmente in crisi e la crisi non è legata, a mio parere, alla bontà del sistema stesso, ma dall'incapacità della politica di reagire con una visione organica alternativa e credibile a quello che ormai è il sistema di valori dominante ovvero da quello che qualche anno fa si sarebbe definito pensiero unico. Un esempio e poi mi zitto: l'economia di mercato è ormai assodato che è qualcosa di naturale, di immutabile, bene, questa è una visione molto ideologica dell'economia, anzi è ideologia pura ma non esiste nessuno in grado di contrastare questa ideologia con una visione altrettanto organica e credibile del sistema economico, magari qualcuno a sinistra (ma anche in alcune parti della destra) riesce ad elencare le storture che questo sistema ideologico inevitabilmente porta, ma nessuno sa come sostituirlo con qualcosa di più funzionale ed umano. Cecco

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    1. Tutto giusto nella prima parte, per me. Anche a mio avviso il sistema democratico è il migliore (fosse solo che si è inventato istituzionalmente e storicamente in Europa), ma un sistema diventa regime nel momento in cui saltano le regole di ingaggio. E qui le regole di ingaggio, che già scricchiolavano assai, sono saltate da quattro anni, a inizio pandemia. Fra gli applausi di milioni di persone, che hanno rapidamente fatto virare il regime da democratico a totalitario. È capitato uno switch nella testa di miliardi di persone, che ha poi portato a tutto ciò che oggi vediamo, con prospettive funeree. La spirale ora è quella della autodistruzione. Sulla parte riguardante l’economia ci sarebbe da aprire un trattato, ti dico solo che non concordo pienamente. Al-Mutanabbi

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    2. Cecco in merito agli strumenti di politica economica a disposizione delle società umane c'è da inventare poco. È tutto lì a nostra disposizione dipende solo dalla volontà degli uomini. Del resto abbiamo capito ormai da parecchi anni che la "mano invisibile che muove il mercato" non esiste, il mercato è una creazione umana e come tale va governato.

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  4. W Putin. Un sopravvissuto al vaccino

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