L'anticristo "venuto quasi alla fine del mondo". Il Figlio della perdizione che vuole distruggere la Chiesa

Riceviamo e pubblichiamo.

La storia dell’umanità è sempre stata teatro della guerra fra il Bene e il Male, eterni nemici.

Giovanni l’Evangelista ci insegna che l’anti-Cristo è “colui che nega il Padre e il Figlio” (1 Giovanni 2, 22), entità “Che viene, anzi è già nel mondo” (1 Giovanni 4, 3).

Paolo, apostolo di Gesù, delinea invece l’anti-Cristo come un vero e proprio emissario di Satana, che apparirà sul proscenio del mondo nella data stabilita da Dio.

In 2 Tessalonicesi 2,3-8 l’apostolo delle genti presenta l'avversario degli ultimi tempi, l'essere perduto, l'empio, che prende l'aspetto di un vero anti-Dio: “Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della  perdizione, colui che si contrappone e s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando sé stesso come Dio… Il mistero dell'iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene. Solo allora sarà rivelato l'empio e il Signore Gesù lo distruggerà”. 

Quel quadro escatologico, tanto misterioso quanto suggestivo, rappresenta un monito per tutti gli uomini  e le donne: state pronti, in attesa dell’incontro finale con il Cristo.

Attenzione: Giovanni ci avvisa che il mistero dell’empietà di cui l’anti-Cristo è l’artefice, è già ora in azione, come testimoniano le società odierne inquinate dal Male, dove tanti uomini si sviano ed aderiscono alla menzogna invece di credere alla verità. Vi è qui un aspetto sconvolgente, che esprime tutta la potenza di Satana. Il suo luogotenente arriva addirittura a prendere possesso della Chiesa fondata da Gesù e ad assidersi “sul tempio di Dio”, cioè su San Pietro, dopo aver cacciato  il legittimo pontefice.

Guardate come è ridotta oggi la Chiesa! A capo vi è un uomo “venuto quasi alla fine del mondo”, il che potrebbe voler dire che lui è l’ultimo pontefice. L’anti-Cristo potrebbe benissimo essere Bergoglio, un pontefice che non si è mai degnato di inginocchiarsi davanti al Santissimo Sacramento, che umilia la Vergine Maria e non nomina mai Gesù. Ha avuto la sfrontatezza di collocare sull’altare di San Pietro, sotto il quale giacciono le spoglie mortali del primo Papa, una scultura lignea della Pachamama, un idolo venerato dagli indios amazzonici. Inoltre, da quando lui è in carica – vado di corsa – la grande apostasia vaticinata da Paolo di Tarso è esplosa, con le chiese semi-deserte e la sparizione della cultura cristiana. Grazie a Bergoglio, la stessa eresia compiuta dai presuli modernisti è uscita dalle catacombe e sta sovvertendo l’immutabilità divina del depositum fidei. Così i fedeli vivono nella totale confusione su quali verità dottrinali debbano seguire. Ad esempio il presule argentino, con l’enciclica Amoris Laetitia ha violato la norma stabilita da Cristo sull’indissolubilità del matrimonio, nei fatti legittimando il divorzio. Ma ora Bergoglio sta compiendo un vero e proprio sconcio, accettando tacitamente le pretese irricevibili dei vescovi tedeschi di legittimare l’omosessualità. La Sacra Scrittura viene stravolta clamorosamente dall’argentino e nel modo più viscido possibile, tacendo e lasciando fare, come è suo costume.  Al diavolo il papa eretico!

Perché Bergoglio ha rifiutato il munus di Vicario di Cristo? Ma certo, perché il suo padrone non è Gesù, ma un’altra oscura presenza. Senza dimenticare che l’ex primate di Argentina è stato eletto al soglio pontificio nel 2013 dalla “Mafia di San Gallo” (il che rende dubbia la sua elezione) formata da uno stormo di cardinali progressisti e modernisti. Tralascio di riportare i tanti tradimenti perpetrati da Bergoglio. Non prima però di riportare la memoria all’11 marzo 2011, il giorno in cui  Benedetto XVI - l‘ultimo vero Papa - annunciò le sue presunte dimissioni. La sera si vide una premonizione agghiacciante: un enorme fulmine colpì la cupola di San Pietro, quasi a testimoniare che il Male aveva conquistato San Pietro, “il Tempio di Dio”. In effetti, dopo la morte di Papa Ratzinger è venuto meno l’ostacolo (“chi finora lo trattiene”). Ed ora il lanzichenecco che sta sovvertendo la Chiesa potrà portare a termine la sua missione diabolica, nel silenzio complice della gerarchia ecclesiastica.

Ma nessuno dubiti delle parole di Cristo: “portae inferi non praevalebunt”: il Male alla fine verrà sconfitto.

Marco Sbarra

N.B. 

Voglio confidarvi quanto riferitomi da una persona che anni fa coadiuvò un sacerdote durante un rito di esorcismo. Ad una domanda del religioso su Bergoglio, lo spirito immondo rispose che l‘argentino era “dei loro”. Questo naturalmente non è Vangelo, ma io ci credo.