Più di un lettore avrà notato che c'è qualcuno in Europa che non sta facendo tutto ciò che il padrone a stelle e strisce sta richiedendo. Ebbene, direi che è il momento di finirla, cari tedescacci.
Insomma, la Germania proprio non pare aver capito che non interessa minimamente la sicurezza ed il benessere dei suoi cittadini, ma che bisogna proseguire ad oltranza la guerra per creare le condizioni per una ripartenza al fulmicotone. Oh davvero, quando i teutonici mettono il capo avanti, è un casino smuoverli.
Al würstel (cit.) del primo ministro ci sono volute settimane per capire che avrebbe dovuto mandare qualche carrarmato agli amici ucraini ed alla fine, dopo qualche tentennamento, pare si sia adeguato. Però non nasconde in più di una occasione qualche dubbio sull'operazione antiputiniana, 'sto pezzo di disertore.
Ma è dalla società civile e produttiva che provengono le maggiori resistenze e qualche importante critica alla guerra ad oltranza. Ebbene sì, avete capito bene: in Germania qualcuno osa pensare con la propria testa e protestare addirittura! Ma gnamo gnamo, ma di questo passo dove si finirà?
Ieri l'amministratore delegato della banca Commerzbank ha avvertito che la Germania sarà colpita da un'ondata di fallimenti a causa delle sanzioni contro la Russia. "L'approvvigionamento energetico è a rischio, le catene di approvvigionamento si stanno rompendo, abbiamo un'inflazione elevata", dice questo gufo. Perchè - e vi parrà incredibile, cari lettori del Corriere del Siero - da quelle parti paventano un deciso aumento dei prezzi delle materie prime, con notevoli rincari di prodotti ed alimenti e strozzature della catena di approvvigionamento. Ma è incredibile! Ma suvvia, ma non si godono le roboanti sanzioni antirusse, che così bene stanno funzionando?
Una decina di giorni fa ha poi favellato il CEO di Bosch, altrettanto negativo, disertore e filoputiniano: "Sicuramente ci aspetta una grande recessione, ma quello che vediamo è solo l'inizio. C'è ancora una domanda travolgente a causa della crisi del covid, che però sta per abbandonarci". Quindi, ci dice il CEO, al momento esiste ancora una spinta alla domanda dei consumatori per uso di elettrodomestici, utensili e veicoli, ma che questa si esaurirà rapidamente. "Per un po' di tempo la domanda reggerà, anche mentre assistiamo all'aumento dei tassi di interessi e all'aumento dei prezzi, ma ad un certo punto non sarà solo una crisi dell'offerta, ma anche una crisi della domanda e a quel punto saremo certamente in una profonda recessione".
Ecco, ma davvero... ma saranno discorsi da fare in una situazione del genere? Ma come si permettono questi teutonici? Ma non lo sanno che bisogna eseguire gli ordini col capo in cassetta e lo sguardo basso?
ohiohi.... mòio!!!! (dal ridere eh... che speravate?)
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