Nacho Varela

La rescissione contrattuale con Nacho Varela dopo poco più di metà campionato deve essere presa come una sconfitta per tutti noi.

Sicuramente è una sconfitta mia, personale. Perchè su Varela avevo ottimisticamente riposto le speranze come simbolo per un campionato di testa, divertente e pieno di fole. Invece non c'avevo capito niente. La realtà dei fatti è lì a confermare che il Siena Noè fa cacare e che anche Varela ha fatto abbastanza cacare.

Il tragitto di Nacho è stato quello della squadra: avvio scoppiettante, stasi, sparizione, ritorno con capo ciondoloni. Che i calcianti sudamericani siano avvezzi a sentire intorno a loro una bolla di libido è risaputo; ma ecco, a Varela non è bastato nemmeno questo, evidentemente. Perchè ad un certo punto era diventato il beniamino della curva, anche quando aveva finito di folgorarci con qualche grande giocata. Per cui le ragioni del progressivo intristimento del nostro attaccante sono dovute ad altre cause, personali e professionali. Personalmente, l'incidente del fratello pensiamo che abbia influito fortemente sull'equilibrio dell'uomo e quindi anche del giocatore. Professionalmente, la follia tattica del falso nueve intrapresa da Maddaloni ha dato la mano di coppale. Incredibile davvero come un parvenu della categoria come l'allenatore raccattato in Cina abbia potuto decretare la fine definitiva del nostro gioiello, ma è davvero andata così.

Di Varela ci resteranno impresse qualche folata palla al piede, le poche reti e qualche giochessa sontuosa. Ma ancor più nella memoria rimarranno le tante palle perse, quasi la fatica nel correre, l'impaccio di giocare con la sfera fra i piedi (una bestemmia!). Eppure, in fondo, siamo sempre convinti di aver visto potenzialmente uno dei giocatori più forti capitati a Siena negli ultimi dieci anni; di ciò abbiamo una mezza conferma nel fatto che Varela non andrà a giocare alle Badesse, ma in una squadra in questo momento nona in serie B. Segno che probabilmente male male non è...

Grazie Nacho. Non tanto per ciò che ci hai effettivamente fatto vedere (troppo poco), quanto per averci a tratti fatto sognare, ricordandoci i tempi in cui davvero vedevamo giocare a football.