Il canale youtube di wiatutti!

giovedì 18 marzo 2021

Un atto di delicatezza e di opportunità

Attenzione! Warning! Achtung! Questo è un articolo che parla del Siena calcio. Poi ce ne sarà un altro che non parla del Siena calcio, ma questo sì.

Ovvia giù, badiamo come si sviluppa la faccenduola capitata nel borgo polveroso in questi giorni. Faccenduola seria, non nuova, attesa, prevedibile. Quello che fino a poco tempo fa, ovvero prima dell’estate 2020, non era prevedibile era che in questa tegamata potesse essere infilato anche il Sienone. Vero è che da anni non ci facciamo mai mancare niente, fra fallimenti, penalizzazioni, psicodrammi in genere. Però...

Però bisogna fare molta attenzione a non farci del male da soli. Da iper garantisti quali a volte siamo, ci auguriamo che per i 12 indagati per la tegamata kazaka non ci sia nulla da temere. D’altronde, è statisticamente dimostrato che nel borgo polveroso, fra gente che casca da una finestra e banche trafugate, un minuto di gattabuia non lo ha mai fatto nessuno; per cui siamo abbastanza sicuri che anche in questo caso nulla succederà, tranne alle circa 300 persone impiegate nelle società sotto la lente di ingrandimento che ora ed in futuro avranno parecchio frizzicore al culo (ma chi se ne frega, no?). Per cui, anche per questo aspetto, ci attendiamo che il soggetto che lega la tegamata kazaka con il Siena Noe’, il neo Direttore Generale Andrea Bellandi, si autosospenda dal ruolo societario e si concentri sulla difesa della propria persona in un percorso giudiziario che si annuncia lungo e tortuoso.

In fondo, in un ruolo ed in una funzione ben più importante di quella di cui si sta parlando, il dott. Massimo Guasconi, anch’egli sotto inchiesta, dopo nemmeno un’ora aveva lasciato la propria carica di Presidente della Camera di Commercio, per cui stessa mossa la può/deve fare il sig. Bellandi.

La può/deve fare per due ragioni. La prima riguarda la delicatezza del gesto. La sensibilità personale ed istituzionale cioè deve far sì che, in una fase così delicata, si abbandonino posizioni che possano ben essere gestite da altre persone (vedi sopra, la Camera di Commercio è ora in carica della vice-presidente). La seconda riguarda l’opportunità. E qui arrivo io, tifoso del Siena Noe’. Ed io imploro che qualcuno convinca il sig. Bellandi ad abbandonare l’arca bianconera, proprio per non creare ulteriori contatti fra la tegamata kazaka e la holding armena. Due entità che hanno una contigua territorialità, un legame fisico, un business comune (gas), un contatto ultimo per - pare - la trattativa per la compravendita della società Sielna. Tutto molto credibile, ma ora interrompiamo il flusso. La tegamata kazaka segua il suo corso, l’arca armena il proprio. Suvvia, c’è da andare in Lega Pro (anno prossimo), poi in Serie B, poi c’è da rimettere a posto la tribuna dello stadio, poi rifarlo tutto con opzione di riqualificare l’aria attigua, poi da richiamare Gazzaev. Insomma, c’è tanto da fare e tanto da divertirsi e, purtroppo, non serve tirarsi dietro persone che, per sfortuna, potrebbero essere di ostacolo al progetto.

Tanto che, per noi, se proprio il sig. Bellandi non intenderà fare un passetto indietro, deve essere proprio la holding a convincerlo. Con le buone, ci mancherebbe.

Questo Siena Noe’, che già ne ha passate parecchie nonostante la tenera età, almeno per questa storia lasciamolo stare. Se no poi la gente mormora...

1 commento: