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lunedì 27 maggio 2019

Tiriamo le somme: Mignani & Vergassola

Anzitutto, il saluto più rispettoso ai due allenatori delle ultime stagioni, vere bandiere bianconere ma soprattutto persone per bene, che tanto hanno dato alla Robur. Ciò detto, passiamo all'analisi del campo, in riferimento all'ultima coppia dei padroni del baccellaio. Poi vi promettiamo che con il campionato 2018-2019 chiudiamo per sempre (se Dio vole).

Ecco... prima domanda: ma davvero qui si parla di "padroni del baccellaio"? Sicuramente sì per tutto ciò che riguarda la gestione sul campo di giuoco e - speriamo - dei calcianti da schierare. Ma abbiamo i nostri dubbi che la genesi e la strutturazione della squadra di quest'anno sia passata dalla totale approvazione di Mignani. Non ho certezze, ci mancherebbe, ma vado a senso. Impossibile infatti che un allenatore sia contento dello smantellamento di una squadra arrivata seconda per un soffio solo pochi mesi prima e necessitante di due/tre ritocchi di numero, per essere ultra-competitiva. Improbabile che un allenatore così attento all'equilibrio (aaargh!) raggiunto da una formazione che aveva trovato una buona alchimia sia stato felice di avere in dote una rosa sballata, sbilanciatissima in avanti.
Ecco, questo per primo "imputo" a Mignani, ovvero il non aver fatto scudo alla voglia di cambiare tutto dalla dirigenza perché i calcianti 2017-2018 avevano dato il 120% (cit.). Ma probabilmente qui entra in ballo il carattere del Mister, di basso profilo come le persone per bene normalmente detengono. Il problema però è che poi, se non si alza la voce al momento giusto, si finisce per essere piattamente aziendalisti; e gli aziendalisti poi di solito sono quelli che pagano di più, se le cose vanno male...
Durante tutta l'annata, chi segue le pagelle wiatuttiane si sarà accorto di una certa incazzatura montante di colui il quale riportava voti e giudizi. Bene, lo confermiamo, essa esisiteva: a nostro avviso, la stagione di Mignani è stata insufficiente e quindi c'erano le basi per un'interruzione del rapporto, così come è capitato. Questo a dimostrazione che si può essere cacciati anche se si finge di non avere un obiettivo dichiarato, che non poteva essere, nella testa della presidenza, quello del sesto posto e dell'immediata uscita dai play-off.
Male pertanto hanno fatto Mignani & Vergassola a non alzare mai l'asticella delle aspettative, loro e del pubblico. Anche perché l'annata è scivolata fra una prima parte mista a incazzatura e schifo ed una seconda di flebile speranza e di lento appiattimento. Parliamoci chiaro: a fronte di una grande (per la categoria) potenzialità offensiva della squadra, poche volte la gente si è divertita al Rastrello. Lo so perché l'ho vissuto in prima persona, guardandomi spesso intorno. Mi vergogno un po' a dirlo, ma in un primo tempo soleggiato, per la prima volta in vita mia mi sono anche un po' assopito in curva!
"Noi vogliamo il giro palla fatto senza interruzion". Finisce così, con questo coro geniale, la stagione della Robur. A rimarcare un'idea di calcio, quella mignaniana, perfetta nella teoria, ma ripetitiva e forse poco praticabile in modo ortodosso a certi livelli, con gente che ha oggettivamente dei limiti nell'applicazione del dogma. Già, ad un certo punto io ho iniziato a parlare di dogma, non più di strategia o al massimo di teoria tattica. La sensazione era che, a dispetto di tutto e di tutti, la Robur dovesse passare da una serie di sterili step (es: 300 passaggi in orizzontale) per fare quello che il calcio - che in fondo è un gioco - prevede come massima sublimazione: il tiro in porta e la rete.
Tutto ciò, evidentemente, nel calcio moderno non paga. Perché le aspettative dei tifosi - e meno male! - nel calcio itagliano sono quelle legate alla vittoria e al divertimento. Tutte le narrazioni e le teorie che vanno oltre questo sentiero, sono destinate a fallire. In breve, questa è stata la storia di Mignani & Vergassola.
Ora, apriamone un'altra. Più ambiziosa.

PS: un sassolino nella scarpa da togliermi, se posso... Che il pubblico di Siena si sia ben comportato con le due bandiere lo conferma la mancata reazione al gesto non commentabile che Vergassola rivolse alla curva dopo la sconfitta con l'Arzachena (con tanto di scuse post partita). L'avesse fatto un altro, ci sarebbe stato da discutere parecchino...

2 commenti:

  1. Quindi a quanto ho capito se ne andrà Dolci ( nessun rimpianto da parte mia ) ma non verrà sotituito da nessuno. Il calciomercato verrà portato avanti da trani e vaira. Ritengo questa cosa offensiva all'intelligenza di chi frequenta il Rastrello da una vita ma verrà fatta passare come normalità dai soliti lecchini di palazzo.Si aspetterà poi il nome del nuovo mister , scelto appunto dal duo trani , vaira , che sarà un altro aziendalista di ferro. Uno che sposerà il megaprogetto durio, trani . Progetto che solo loro conosceranno . Sarà un altro progettone triennale ? Chi lo sa , l'importante è continuare a far divertire il figliol prodigo con il suo fantacalcio reale.

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  2. Tac , preciso come un dito in culo è arrivato il comunicato. AHAHAHAHAHAHAH!!!!!!
    Il Davidone nazionale direttorone sportivo !
    GRANDE PROGETTO !

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