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martedì 21 maggio 2019

Tiriamo le somme: Dolci & Vaira

Concentriamoci, in questa puntata dedicata ai padroni del baccellaio della Robur, su coloro i quali la squadra la pensano, la approntano, la gestiscono. Il duo che, in città, pare abbia trovato non molti estimatori.

Chi scrive è un tifoso semplicissimo, ovvero uno che le cose non le sa e che si attiene alla lettera a ciò che la realtà gli propone. Sempre dal sito della Robur, Vaira & Dolci sono, rispettivamente, designati come Direttore Area Tecnica e Direttore Sportivo.
Ci sono due quesiti fondamentali che determinano il lavoro e la sfera di autonomia dei due direttori. Il primo riguarda il rapporto che essi hanno con la Presidenza, nello specifico con Bomber Trani. Data la tendenza di Trani ad immischiarsi nelle faccende di carattere tecnico (anche io, avessi la possibilità, farei così, intendiamoci...), bisognerebbe cioè capire quanta autonomia reale i due hanno, al di là del budget di riferimento, nell'andare a selezionare i calcianti bianconeri. La sensazione di chi scrive, al netto di quanto conosce, è che tale autonomia sia relativamente bassa, cioè che Trani abbia rilevante influenza.
Il secondo quesito riguarda il rapporto fra i due direttori ed il Mister, soprattutto nella scelta della rosa messa a disposizione. Se cioè, in particolare, Mignani abbia o meno avallato la rivoluzione della squadra che tanto bene fece l'anno passato, o se abbia davvero avuto forza nell'accettare o rifiutare determinati giocatori. La sensazione, in questo caso, è che la determinazione dei direttori (e quindi di Trani di rimando) sia stata preponderante rispetto alla sfera discrezionale di Mignani.
Io non sono uno di quelli ferocemente critici nei confronti di Vaira & Dolci. Riconosco errori, ma anche fattori positivi. Un esempio per tutti: la eccezionale qualità (e quantità) del reparto d'attacco di quest'anno, a mio avviso il migliore del girone. L'utilizzo di Gliozzi è stata una mossa eccellente, in particolare. E, bene o male, la Robur in questi due anni ha fatto quasi 140 punti in classifica, altro dato da non sottovalutare. Tralascio per pietas la prima annata del loro mandato, completamente sconclusionata, che passiamo come prova generale di tutto ciò che poi è arrivato.
E tuttavia gli errori ci sono stati. Grossi, in buona parte decisivi. Pensiamo allo scempio di Pane nell'anno passato. Pensiamo alla orribile difesa di quest'anno, ai 700 terzini finti, alla chicca Belmonte. E proprio di Belmonte vorremmo parlare, prendendo il suo caso come esempio del lavoro dei direttori.
L'ingaggio del difensore calabrese, sebbene in avanti con gli anni, fu salutato in estate come un colpaccio, essendo egli l'uomo in grado di rappresentare il puntello su cui fondare la rinnovata linea difensiva bianconera. Due partite e stop, Belmonte non si è visto più; e probabilmente mai più si rivedrà, stante un infortunio cronico alle ginocchia, che probabilmente decreterà la fine della sua carriera. Saltato Belmonte, è andato in default il progetto difensivo, fra mille centrali provati, ma mai con positivi feedback. Pensiamo anche che l'ex Perugia non sia venuto a Siena gratis, cioè che il suo stipendio fosse proprio uno di quelli "pesi". Ora, ci sta benissimo che il suo infortunio sia stato un fulmine a ciel sereno; ma ci pare strano assai che un giocatore di una certa età non sia stato vagliato a fondo, nelle visite mediche pre-contratto...
Ciò detto, parrebbe che la parentesi Dolci sia al capolinea. Non quella di Vaira, uomo di fiducia della famiglia Trani. E uomo che, forse, sarà ancor di più, rappresenterà il punto di riferimento della famiglia presidenziale nell'allestimento della prossima rosa. Il domandone è se questa sia la figura giusta, nella palude della Lega Pro, per fare finalmente il salto di qualità aspettato. Noi, francamente, ne dubitiamo, ben felici di essere fra un anno smentiti.

6 commenti:

  1. ...questo pezzo secondo me l'hai scritto di corsa o non avevi voglia.
    Oltre alla "scelta" dei giocatori che concordo sia giustamente "pilotata" dalla proprietà,
    c'è dietro tutto il giro dei procuratori, degli amici dei calciatori, delle altre società.
    Per questo ti ho scritto che questo articolo l'hai fatto co la furia.
    Vogliamo vedere singolarmente in questi 2 anni i procuratori dei vari "capi" dello spogliatoio chi sono? Non lo so eh. Sto chiedendo (per esempio) in modo puritano se ci sono analogie con chi gioca (o ha giocato) sempre e chi invece no….

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    1. Invece avevo voglia e l'ho scritto anche piano, pensa te...
      Però rileggiti bene quello che ho messo come premessa all'articolo: "Chi scrive è un tifoso semplicissimo, ovvero uno che le cose non le sa e che si attiene alla lettera a ciò che la realtà gli propone".
      Perciò, in questo caso al bando teorie complottiste (che poi tanto complottiste non saranno...) e sguardo lucido sulla realtà dei fatti. Se no ci stava anche di scrivere che non tutte le partite viste anno scorso e anche quest'anno a mio avviso sono state "vere", ma si entrerebbe in altri selciati che non mi interessano.
      La questione dei procuratori probabilmente in questa Lega Pro è fondamentale. Forse si scrivono contratti in cui si vincolano certi giocatori a certe presenze (e allora si capirebbe l'impiego forzato di grandi ciuchi), forse si impone di far giocare continuamente le stesse persone (e allora si capirebbe l'impiego a nastro di certi difensori centrali). Ma non volevo proprio entrare in queste argomentazioni, davvero.

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  2. Anche io ho il forte dubbio che in due anni partite alcune partite ,rivelatesi poi fondamentali, non siano state " vere ". Però penso che ci dovrebbe interessare...e come!

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  3. Vi do una dritta sul profilo del prossimo allenatore del Siena.
    Sarà giovane ma non giovanissimo , ma nemmeno troppo vecchio . Non sarà ne Baldini ne Braglia( ci credone , col cazzo che gente così viene a farsi dire chi mettere in campo ).Sarà esperto ma non espertissimo.E soprattutto applaudirà il megamercato che verrà condotto dal Davidone nazionale.

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