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venerdì 24 agosto 2018

La rivoluzione demos... tirelliana

Ed eccoci qui, all'approfondimento clamorosamente rivoluzionario che anticipavamo nell'articolo di qualche giorno fa. Il riferimento è sempre relativo alla documentazione delle motivazioni per l'ipotesi di sanzioni paliesche per il Palio di luglio.
Si leggono difatti nelle motivazioni riguardanti il Nicchio, con specifica attinenza alla mole di documenti che il Valdimontone avanza a sostegno di afflizioni verso la rivale con "precedenti sanzionatori per azioni similari", una serie di puntualizzazioni tanto nette quanto divergenti da ciò cui finora abbiamo assistito. Partiamo con l'elenco:
1. "l'insediamento di una nuova struttura amministrativa... implica una revisione totale del modo di valutare le circostanze relative all'applicazione della c.d. giustizia paliesca e dei relativi tempi attuativi". Sottolineiamo il passaggio "revisione totale".
2. "non disconoscendo a priori il passato amministrativo... appare inequivocabile che l'attuale struttura amministrativa... possa stabilire, libera da ogni precedente condizionamento sanzionatorio, la sua linea nel trattare argomentazioni sottoposte alla giustizia paliesca". Sottolineiamo il passaggio "libera da ogni precedente condizionamento sanzionatorio".
3. ne deriva la necessità di creare una vera e propria giurisprudenza con basi nuove e con il fine di trovare, nella futura linea di condotta, una uniformità di giudizio sanzionatorio...". Sottolineiamo il passaggio "giurisprudenza con basi nuove".
4. "... è parere dello stesso [Assessore Delegato] l'applicazione motivata delle proposte sanzionatorie caso per caso, ma collegate tra loro dalla necessaria esigenza, più volte avanzata dall'intero mondo contradaiolo, di una coerenza basilare".
Insomma, netto cambio di passo con il passato, con la volontà di offrire alla città una coerenza di fondo, che garantisca regole condivise e sanzioni facilmente individuabili.
Un documento che si riferisce alla giustizia paliesca ma che, come spesso è capitato, se riportato alla vita dell'amministrazione comunale anche in altri ambiti di lavoro, potrebbe andare davvero nella direzione indicata in campagna elettorale da De Mossi, ovvero quella del "cambiamento", parola d'ordine sbandierata ai quattro venti qualche mese fa. Qui il cambiamento c'è ed è non solo assai evidente, ma dichiarato su un documento ufficiale.
La palla passa da oggi ad altre Istituzioni, che potranno (oppure no) far tesoro di quanto sopra esposto. "La componente amministrativa (leggi De Mossi) dovrà essere capace, ed in grado, di proiettare a Prefetto, Questore e Procura il significato che si ricava dagli atti ufficiali elaborati da Tirelli. I paletti di intervento sono disegnati; adesso bisognerà attendere solo il pensiero della Procura, assieme a quello di Prefetto e Questore" (Sunto, 07-08-2018).
Ma sicuramente le basi, infine, adesso sono molto più chiare di qualche mese fa.
Chiudiamo con una osservazione a margine, che esula dal contesto. Ecco, questa è la metodologia che Wiatutti vorrebbe fosse applicata dall'amministrazione demossiana in tutti i settori di competenza. Una cesura netta, ove necessario, con ciò che è stato e che non ha funzionato. Anche e soprattutto attraverso una comunicazione chiara e così diretta, così si capisce meglio tutti. Senza vergognarsi di prese di posizione di parte della cittadinanza, giacché qualcuno rimarrà sempre scontento. Ed andare avanti a testa bassa verso quelle zone - e sono tante - dove non si può che migliorare, attraverso competenza e sensibilità.

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