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martedì 28 agosto 2018

Il ponte Morandi

Sulla caduta del ponte di Genova ormai tutti noi/voi ne abbiamo scritto, discusso, parlato. Una tragedia. Le cui vere e sole vittime sono i deceduti e le loro famiglie. Ma l'evento è accaduto e quindi ne dobbiamo discutere, per non far di nuovo morire chi si trovava su quel viadotto.
Colpe, responsabilità, sciacallaggio, silenzio per le vittime. Molti temi che danno l'impressione di scontrarsi e di cozzare gli uni contro gli altri. Tuttavia, a nostro parere non è proprio così. Wiatutti è per la esemplare punizione dei colpevoli, chiunque essi siano. Con mezzi legali, ma con rapidità ed efficacia estrema. Ed i presunti colpevoli, per una volta, li abbiamo a portata di mano.
Già, pare proprio che i concessionari saranno tirati in mezzo direttamente, sebbene chiaramente sarà loro diritto scagionarsi di ogni colpa. Vedremo se la giustizia dei tribunali sarà giusta e soprattutto tempestiva. Noi però vorremmo parlare d’altro.
Vorremmo interpretare in modo di opportunità alcuni fatti capitati dopo la tragedia.
Anzitutto, per la prima volta dopo anni, ad un funerale di Stato i governanti non sono stati fischiati dal popolaccio zozzo, ma anzi applauditi ed abbracciati. Scena che ha fatto venire la bile al fegato a molti che non apprezzano questo Governo, ma poco importa. Se mettete insieme questo evento con la rabbiosa reazione della gente di Genova contro la mostra di Oliviero Toscani a Palazzo Ducale, reo di aver difeso gli amici Benetton, capiamo meglio il senso di cosa sia successo: Genova la rossa, Genova la popolare rifiuta il racconto della liberal left, quella che per prima ha inaugurato l’era delle privatizzazioni e poi, stizzita, difende gli agiati amici definendo gli altri “infelici incattiviti”, buttandosi fra le braccia di gente che sente oggi più vicina alle proprie esigenze. Forse, per la prima volta dopo tanti anni, (una parte di) popolo sta tornando a "fidarsi" della politica? E questo riavvicinamento potrà essere la prima fase di un interessamento più profondo delle masse verso le vicende politiche?
C’è poi un altro aspetto, interessantissimo, della dolorosa vicenda. Quello che riguarda la lotta fra Stato e privato, fra Governo ed azienda privata. Mai fino ad oggi, da molti (troppi) anni, si era visto un attacco così diretto ed a tratti virulento partito dalla parte politica verso la parte economico-finanziaria. Finalmente (alleluia!) un Governo rappresentativo di un popolo che, forse anche troppo frettolosamente, tende a ribadire un proprio interesse contro la forza del privato, facendolo financo crollare nelle quotazioni della Borsa. Incredibilmente, si è tornati a dibattere sull’ipotesi nazionalizzazione delle infrastrutture e dei beni comuni, sebbene tutti sappiamo quanto sia difficoltoso andare in fondo alla questione, stante i vincoli contrattuali pattuiti con i concessionari in questi anni. Insomma, la speranza è che si torni a dibattere sul rapporto fra mondo politico e mondo economico, fra le esigenze dei molti nei confronti di quelle dei pochi. Dibattito che da molti anni non solo è mancato, ma è stato rappresentato come impossibile ed inutile, stante la forza acquisita dalle aziende nei confronti degli Stati (che dovrebbero essere sovrani).
Il crollo del ponte Morandi è una delle più gravi tragedie dell’epoca contemporanea, non solo italiana. La speranza è che possa nascere un fiore dai blocchi di cemento spezzati.

“I Benetton sono delle persone serissime”
O. Toscani, Corriere della Sera, 16-08-2018

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