Tutto prestabilito

Ovvia giù, Lega Pro doveva essere e Lega Pro è stata. Certo, lo ripetiamo: Lega Pro DOVEVA essere.
Nessuno ci toglie dalla testa un'idea, che (in privato) abbiamo sostenuto fin dalle primissime puntate della goffa pantomima dell'estate, quella dei ripescaggi: tutto era stabilito fin dall'inizio.
Riavvolgendo il nastro dei ricordi, ci rammentiamo che subito, nei primi giorni della querelle, la Lega di B aveva dichiarato in modo autoritario che avrebbe optato per le 19 squadre. Ma i cervelli delle persone per bene avevano poco badato a tale strana affermazione, sia perché esiste un articolo di regolamento che dice che ciò può essere fatto, ma almeno un anno prima alla proposta, sia perché la FIGC aveva ribadito in modo ufficiale ad inizio agosto che la B si sarebbe svolta, come normale, a 22 compagini.
E da lì in poi tutta l'attenzione è stata veicolata verso la psicotica giostra delle notizie riguardanti i ripescaggi, fra un ricorso ed un altro, una dichiarazione ed un'altra. Tutti a parlare e ad affannarsi, tranne uno, quello cioè che doveva favellare: tale Roberto Fabbricini, Commissario Straordinario FIGC a partite dalla data 01.02.2018, nominato da Malagò.
Andate a vedere il CV di Fabbricini, uomo da sempre legato alla rappresentanza ufficiale dello sport itagliano, fino a divenire Segretario Generale del CONI nel 2013. Uomo di potere, uomo che da anni sguazza nella melma delle nostre associazioni sportive.
Insomma, da uomo esperto di queste faccende, Fabbricini cosa ha furbescamente fatto? Niente, arrivando fino alle famose porte coi sassi, senza più una apparente via d'uscita. Ed a quel punto non ha potuto fare meno di dar ragione alla richiesta allucinogena della Lega di B, truccando le regole del gioco, ovvero aggiungendo in quattro e quattr'otto un comma ad un articolo di statuto. Lega di B con la quale, evidentemente, Fabbricini era d'accordo fin dall'inizio. Mai, in tutto questo caos, sono state pubblicate le tabelle dei ripescaggi, nonostante un regolamento le avesse imposte e dichiarate.
Wiatutti è aggettivamente schifato da questa faccenda. Verrebbe voglia di mandare tutti affanculo ed andarsene a godere dei fine settimana ganzi, in giro per il Belpaese. Lo faremo, ma non sempre. Perché smettere ora vorrebbe dire dar ragione ai Fabbricini, ai Malagò e ai lordosi Lotito; e non ne abbiamo la voglia.
No, continueremo. Con obiettivi chiarissimi. Il primo dei quali è attendere che su Fabbricini si dirigano, al di là degli accidenti di tante persone, denunce e querele, che lo terranno occupato nella sua ultima parte di vita terrena. Il secondo è capire se la questione sia davvero finita qua, oppure no. Il terzo è verificare se possa capitare qualcosa sui campi di Serie B (meteoriti, tsunami, colate di lava, ecc). Il quarto è vedere se si sia messi nel girone insieme alla fantastica squadretta della Juventus B, che dovrà svolgere da capro espiatorio di tutta la faccenda. Già, perché tale aberrazione (una seconda squadra di una società che comanda tutto il baraccone) non può passare sotto silenzio, quando essa scenda a Siena (magari con qualche bel dirigente al seguito). Il Prof. Maxcicci è allertato fin d'ora, per una bella serata post partita alla statua di S. Caterina.
Insomma, ce la godiamo anche così. Abbiamo il tempo per farlo.