Proseguiamo con una post-analisi dell'articolo di ieri, come corollario di utili informazioni a completamento di una questione che presenta ancora molte zone d'ombra.
Ieri appunto abbiamo citato fra virgolette qualche pezzo di un interessante articolo de Ilcittadinoonline, che badava a riportare l'attenzione, al di là delle dinamiche imputabili a Massimo Mezzaroma ed alla sua claque, anche su chi aveva fornito la "benzina" per poter avviare e proseguire pratiche presumibilmente scorrette (almeno tale è l'ipotesi accusatoria). In mezzo, sempre e costantemente, c'era una banca, al tempo comandata da uno bravobravo, che in più di una occasione non aveva perso tempo a ribadire le proprie competenze, di rimando anche attraverso i media cittadini. Il gioco delle tre carte con il quale il marchio dell'AC Siena fu iper-valutato, per forza di logica, doveva avere un punto zero, rappresentato da un soggetto che avrebbe dovuto finanziare l'operazione. Ora, ad ognuno di voi cari lettori sarà capitato una volta nella vita di andare dalla vostra banca a chiedere denaro; ed ognuno di voi avrà inteso quanto sia oggi difficoltoso distrarre soldi da un deposito bancario, fra richieste di documenti, assicurazioni, garanzie, ecc. I 20 e passa milioni di euro che sono serviti per innescare l'iter della vendita del marchio non nascono su un albero, né li ha prodotti Mezzaroma stesso. C'è stata una banca che li ha (incautamente?) concessi, con una persona fisica (o più persone fisiche) che immaginiamo abbia messo una propria firma su un foglio, in quanto responsabile. Ecco, di tutta questa parte non esiste una traccia, nella lista degli indagati. Nessun riferimento diretto è imputato alla banca che ha finanziato l'operazione. Misura anomala, se mi permettete un giudizio. Altri direbbero grottesca, ma Wiatutti è cauto, lo si sa.
Altra anomalia riguarda le dimissioni dell'Avv. Alessandra Amato. Partiamo intanto con una precisazione preliminare: rendiamo atto all'avvocato di aver fatto ciò che pochi oggi fanno, ovvero abbandonare di propria sponte una posizione acquisita. Ma ciò che non capiamo - davvero, siamo un po' in confusione - è da quale posizione acquisita la Amato si sia dimessa. Non pensiamo che si tratti del ruolo di Direttore Generale, con il quale si presentò alla tifoseria bianconera nel febbraio 2016 in pubblica conferenza, dato che poi ci pareva di aver capito che tale nomina fosse stata tendenzialmente autoreferenziale (ma ci potremmo sbagliare, data la nebulosità della questione). Di fatto, sull'organigramma societario della Robur Siena il nome della Amato in quanto DG non è apparso. Sapevamo invece che la Amato fosse divenuta l'avvocato della società, impegnato in un lavoro ad oltranza, stante le molte carte legali che (ahimè) la Robur si è trovata a smazzare in questi primi anni della propria vita. Sic stantibus rebus, fatichiamo davvero a capire da cosa si possa dimettere, non esistendo, almeno a nostra conoscenza, il ruolo societario di avvocato. Al limite si potrebbe parlare di rinuncia all'incarico, ma non di dimissioni. O altrimenti mi sono perso qualche passaggio io, visto che per tutti questi mesi l'impressione è che la Amato sia stata figura molto influente nella società bianconera. Segno ne sia anche un comunicato ufficiale a firma Anna Durio, che annunzia le dimissioni della Amato, ma al contempo "conferma la piena fiducia" nella sua persona. Anomalo che una società comunichi attraverso una nota ufficiale l'abbandono dell'incarico di un avvocato (di solito ciò si fa con allenatori, giocatori, tesserati). Anomalo a posteriori soprattutto che una società di calcio abbia scelto di affidarsi alle tutele legali dell'avvocato che è oggi implicato per la bancarotta della (più o meno) stessa società.
Ma siamo di Siena e del Siena, nulla ci stupisce oramai.
Nulla ci stupisce ormai e nulla si dice.Si fa finta che niente sia successo in attesa di poter tornare tutti quanti a cena giù in San Prospero.Menù già pronto:trofie al pesto e torcinelli foggiani.Se poi le cose dovessero ancdare male,ci so sempre le trote appena pescate
RispondiEliminaSciacquati la bocca prima di parlare dei Fedelissimi! Lorenzo
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