Terrorismo e capitalismo

Quando leggo Diego Fusaro ho speranza in un radioso domani.

Saggista di grido, filosofo, studioso delle dinamiche e dei flussi di pensiero contemporanei, il ragazzo (ha 33 anni...) rappresenta a mio avviso una eccezionale testa di ponte verso il definitivo abbandono di dinamiche ideologiche precostituite. Sarebbe l'ora...
Fusaro ha un proprio sito internet, che vi invito a leggere. Interessantissima la presentazione, che dà subito l'idea della sua estrazione culturale: "Intellettuale dissidente e non allineato, sono al di là di destra e di sinistra. Se, infatti, la sinistra smette di interessarsi a Marx e a Gramsci, occorre smettere di interessarsi alla sinistra: e continuare nella lotta politica e culturale che fu di Marx e di Gramsci, in nome dell'emancipazione umana e dei diritti sociali". Eccellenti tutte le riflessioni in merito a ciò che giustamente egli chiama - rifacendosi in parte anche ad Orwell - la "neolingua" delle elite oligarchiche, che ci parla in modo tale da spersonalizzarci più di quanto il sistema imposto non faccia.
Insomma, esiste tutta una serie di opportunità che gli scritti di Fusaro possano darvi, per comprendere perlomeno una visione della realtà alternativa e non allineata. 
Ma a noi in questo articolo tutto ciò non interessa. Ci importa invece, partendo proprio da un pensiero di Fusaro, analizzare ciò che egli scrive riferendosi ai fatti tragici di Berlino, che il mondo ha assorbito come l'ennesimo evento legato al terrorismo di matrice islamica. Ma, senza parlare nello specifico dell'attentato di Berlino (e delle sue incongruenze), il saggista lo contestualizza in uno spettro temporale più ampio, a partire dal 1989 - ma le stesse conclusioni a mio avviso varrebbero tranquillamente anche per il periodo precedente - dichiarandone le proprie funzioni.
1) Gli attentati terroristici si rivolgono sempre e costantemente alle masse subalterne, sottopagate, precarizzate, ipersfruttate e mai contro luoghi o persone che incarnano il reale potere del mondo occidentale: banche, governi, politici, ecc. I quali, paradossalmente, vedono il loro nemico di classe (le masse subalterne appunto) colpito da "agenzie terze", che lavorerebbero per i loro interessi. Strano, strano, strano...
2) Gli attentati terroristici spostano di colpo l'attenzione verso un nemico lontano (l'Islam) distogliendola dal Nemico reale e vicino, quello delle neo-elite capitaliste di stampo finanziario, che, praticando un terrorismo quotidiano, ci infila sempre più in posizioni di povertà e precarietà.
3) Di conseguenza, si lascia credere che il nemico sia il disoccupato islamico, ingenerando una guerra (l'ennesima) dei poveri, a tutto vantaggio del profitto dei Neo-padroni, liberi di eguagliare il mondo sulla base dell'ineguaglianza del libero mercato. Pertanto, "il terrorismo frammenta il conflitto di classe e mette i servi in lotta tra loro".
4) Il terrorismo innesca la richiesta di sempre maggior sicurezza, a svantaggio delle libertà individuali: da qui più controlli, più ispezioni, più limitazioni, più perdita di libertà.
5) Il terrorismo legittima sempre più l'intervento militarizzato occidentale, innescando nuove situazioni di guerra potenziale, una guerra letteralmente infinita, che la neo-lingua descrive non per ciò che è - una forma anch'essa di violento terrorismo - ma per ciò che il Potere racconta: "interventismo umanitario", "bombardamento etico", "guerra giusta".
In definitiva, ecco ciò che, secondo Fusaro, è il terrorismo: "È la fase suprema del capitalismo. È il momento culminante di un capitalismo che, avendo la propria egemonia in crisi (per dirla con Gramsci), deve adoperarsi in ogni modo (letteralmente: in ogni modo) per favorire il consenso, per riallineare le masse, per disarticolare il dissenso, per sincronizzare le coscienze, per fare sì che l’odio e l’amore delle masse siano indirizzati, secondo le debite dosi, dove i signori del mondialismo hanno deciso debbano essere indirizzati". 

Fermi tutti!
Avete letto? Bene.
Se avete compreso tutto, tornate tranquillamente a svolgere le vostre pratiche.
Se invece qualcosa non vi è chiaro, tornate in alto e ricominciate a leggere.
Perchè comprendere questi fenomeni è davvero troppo importante.