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venerdì 30 dicembre 2016

Buona fine e buon principio

Dicembre: mese di auguri, abbuffate e giorni di ponte. Tra supercoppe e super cazzole, consulenti finanziari e finanzieri, prevendite e prelazioni, anche quest’anno siamo giunti in qualche modo al nostro agognato ‘epilogo finale’ (inutile ripetizione di due parole aventi il medesimo significato).
Tuttavia, se le festività cadono esattamente durante i fine settimana, tanto Ponte poi non mi pare. Vedi vecchio Antonio, anche il calendario ti è ostile. E forse persino Frate Indovino ti rema contro!
In questi giorni il tramonto arriva poco l’ora di pranzo, al mattino cala la nebbia sopra la brina e la gente sposta la sveglia cinque minuti dopo, tanto le scuole sono chiuse e per le strade non c’è nessuno. Nonostante alle 7.00 ci siano tre centimetri di ghiaccio sul parabrezza dell’auto, alle 13 pare di essere a Follonica per il 25 Aprile. Boh, mi sa che anche il tempo ci prende per il culo! Il Monte (presidente... ho scritto Monte, non Ponte) affonda tirandosi dietro l’Italia intera ed i nostri connazionali ci guardano sempre più in cagnesco. L’aumento dell’Iva sembra imminente, anche se io preferirei una bella “Cassa per il Monte dei Paschi” tipo quella creata anni fa per rilanciare il Mezzogiorno. E visto che l’Italia ci ha abituato alle gare di solidarietà, mi piacerebbe poter trovare, appeso a tutte le porte delle banche italiane, una cartello con scritto: “Se acquisti in questa filiale un derivato marcio, 50 centesimi andranno a favore della ricostruzione del Monte”.
Che tempi quelli in cui Lucianone Pavarotti, occupando tutto lo schermo del televisore, esclamava “conti, perché non sei solo un conto”! Poi negli anni successivi cominciarono con la solfa della “storia italiana” ed esattamente come i fatti degli ultimi cinquanta anni della Repubblica ci insegnano, è andato tutto a schifio. Ma la colpa almeno s’è capito di chi è stata? Seeeee…. O stai a vedere che alla fine la pigliano i tifosi del Siena. D’altra parte già lo sento il giudice leggere la sentenza: "L’avete voluto il Siena in serie A? Sììì? E allora la colpa è vostra, maledetti tignosi. Perché a voi ‘un v’andavano bene Paganini, Corradini e Orocini (mancano solo i Sofficini), no. Voi siete ingordi! Avete voluto la B e poi la A. E poi mettesti anche “l’occhiacci” sulla Coppa Italia. Meno male la vendettero quella partita a Napoli, sennò sai che palle facevate tutta la notte con quelle bandiere del cazzo. La corte ha deciso: la colpa è vostra, tutti condannati!". Un incubo, altro che “A Christmas Carol”.
Dicembre: mese di panforti, assenze in palestra e baci sulle guance. Che poi io, ‘sta cosa dei baci sulle guance, proprio non l’ho mai capita. Ma si può sapere chi l’ha inventata? Non sarebbe stato sufficiente una calorosa stretta di mano per suggellare il messaggio di augurio? O al massimo, che so, un’energica pacca sulla spalla. Di quelle che ti fanno sbalzare in avanti strappandoti via tutto il fiato dai polmoni? Passi salutare una ragazza, che talvolta può risultare anche piacevole, ma in generale l’idea di dover appoggiare la mia faccia su quella di un altro, mentre le due bocche emettono lo stesso verso della nonna che chiama il gatto, francamente mi disgusta. Che poi c’è quello che non si lava da una settimana, la zia con il giaccone che sa di canfora, l’amico che emana flatulenze perché a pranzo ha mangiato la trippa con i fagioli…
Guardate che sono i puzzi il vero male dell’uomo. Pensate che meraviglia sarebbe un mondo senza odori. Ok, le profumerie magari chiuderebbero nel giro di un paio di ore e dovremo smettere di utilizzare il dopobarba come “regalo rifugio” per il nonno, ma volete mettere la soddisfazione di poter trangugiare liberamente aglio e cipolla senza il minimo timore di stendere il prossimo con un respiro? Il “soffio del drago” lo chiamava un altro mio amico (non quello di prima che mangia la trippa e poi scorreggiava, un altro ancora!). Una volta, per farlo capire ad una turista inglese rimorchiata sui palchi il giorno della tratta, provò a tradurlo con “The dragon’s wind”, ma i risultati furono decisamente sconfortanti. Provate ad immaginare per un attimo la bellezza di poter andare in bagno d’inverno senza l’obbligo di aprire la finestra e congelarsi i peli delle gambe. Da questo punto di vista Internet è proprio uno strumento geniale, poichè non consente ai puzzi di circolare indisturbati da un dispositivo all’altro. Pensate allo shock che potrebbe provocare l’odore di una puzzetta registrata su whatsapp e inviata per sbaglio al gruppo dei genitori del catechismo dei figli. Sai il prete che madonne tirerebbe dentro la sagrestia? Niente puzzi, niente liti. Niente liti, niente guerre. Sì, credo proprio che il mondo sarebbe un posto migliore. Vabbè, lasciamo stare, tanto il mondo non sarà mai un posto senza puzzi.
Dicevamo dicembre: mese di tredicesime, cotechino (mammina che schifo mi fa, l’odore soprattutto!) e messaggi di buon auspicio. E visto che poco prima di chiudere ufficialmente (e per sempre) l’anno 2016, la nostra amata Robur Siena – per quanto dovremo ancora chiamarla così? – sarà impegnato nella difficile trasferta di Gorgonzola, terra di nebbia, zanzare e - a proposito di puzzi – formaggi con i bachi, credo proprio che sia giunto il momento di guardare al futuro con occhietti colmi di speranza, anche perché, se le cose dovessero peggiorare ulteriormente, sarebbe proprio un macello. Immagino sia inutile augurarci l’America, perché, come disse un altro mio amico, sarebbe già qualcosa riuscire a mettere insieme tutti i giorni il pranzo con la cena. 
Il Giana Erminio vorrà ripetere il successo dell’andata e venderà cara la pelle. Tuttavia, essendo la squadra di Gorgonzola, io parlerei piuttosto di “buccia”. Pensando alla compagine lombarda, non mi viene proprio in mente niente (non me ne vogliano i simpatici tifosi locali), ma pensando al Gorgonzola invece, mi si materializza immediatamente davanti agli occhi una fumante pizza ai 4 formaggi. E visto che l’anno sta finendo, lo spumante è già in frigo – mi raccomando: secco con l’aperitivo e dolce col dolce, che poi si dice che a Siena ce ne intendiamo di vino e si fa le figure di merda – mi piacerebbe provare a ricordarmi di quanto fosse bello poter rimanere alzati fino a mezzanotte e gridare il conto alla rovescia insieme ai genitori. Per poi uscire in terrazza col giaccone sopra il pigiama e accendere le fontanelle colorate. Mentre magari la TV attraverso frasi come “Gorgonzola GIM: se c’è la goccia è Gim”, “Galbani vuol dire fiducia”, “Locatelli fa le cose per bene”, “Invernizzi che bontà”, o anche “Panforte Sapori – Bontà senza pietà”, ci raccontava di un paese meraviglioso, magari un po’ più provinciale e contadino, forse forse addirittura anche terrone, ma sicuramente più vero, sano e pulito di quello attuale. Dove l’angoscia ha soverchiato la speranza e le frustrazioni hanno scacciato via i sogni.

Giana Erminio – Siena: Buon 2017 a tutti. E grazie di cuore per la pazienza con la quale mi avete sopportato lungo tutti questi mesi. Permettetemi di rubare un paio di righe a questo spazio per augurare al titolare del presente blog, a tutti i meravigliosi lettori e alle loro famiglie, un anno colmo di successi e di felicità. A chi aspetta il futuro per cambiare vita. A chi, svegliandosi al mattino, la prima cosa che vede è una macchia di muffa sul soffitto, ma va avanti lo stesso. A chi trova la porta della propria vita chiusa, ma bussa ugualmente, fino a sfondarla. A chi piange alla fine di un libro, a chi ascolta da anni la solita canzone, a chi il cuore nonostante tutto non ha mai smesso di battere. A chi crede ancora nella felicità e nella forza dirompente dell’amore. A chi in questi giorni finisce gli anni (auguri doppi), a chi sta per nascere e a chi se n’è andato per sempre, ma ci protegge dall’alto. Auguri a Siena, al Siena e a i tutti i cuori bianconeri, oggi tristi e sperduti ma sempre orgogliosi e fieri!



Tutti insieme uniti avanzeremo.


Mirko

1 commento:

  1. Colella
    il ritorno di bomber Trani
    il mini-ritiro di Recco
    Gullit Okyere
    il lituano

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