Alcune domande su Siena TV

Ieri sera, nel corso della bella trasmissione

(che a volte ha anche l'ardire di ospitarmi) "Calcio Spettacolo" su Siena TV, alcune domande sono state esposte.

Merito, chiaramente, dei conduttori e degli anchorman presenti in studio, merito altrettanto degli ospiti della settimana, Pietro Poggi e Giulio Valenti.
Siamo anzitutto strafelici che esistano questi programmi, che danno la possibilità di esprimersi a chi, normalmente, durante il giorno fa altro, non occupandosi di comunicazione; oppure a chi, in maniera totalmente indipendente, comunicazione la fa ed esprime giudizi non totalmente proni al Potere.
E, non a caso, proprio in queste occasioni, vengono fuori a mio avviso le riflessioni più profonde e non politically correct.
Tralasciando tutte le problematiche di tipo tecnico/tattico, che Wiatutti tenta di sviscerare (più o meno seriosamente) day by day, puntiamo l'attenzione su alcune domande, di altro tipo, che sono uscite dalla serata, e che trovano - ahimè - pochissima risonanza sulle testate giornalistiche cittadine.
Mi riferisco soprattutto - e ci ritorno ancora, in maniera ossessiva, perché non abbiamo ancora ricevuto risposte - al futuro, prossimo e venturo, della Robur Siena.
Dice in sostanza Pietro Poggi: a fronte di modesti introiti ed entrate, la Robur a fine anno rimetterà a debito probabilmente circa 1,5 / 2 milioni di euro. Come possiamo evitare che, a fine stagione, esistano delle gravi difficoltà a ripianare questo debito?
Guardate che la domanda non è oziosa, ma essenziale e financo esistenziale; in sintesi, è LA domanda. Qualcuno della carta stampata, per favore, può chiedere ufficialmente come, in fondo a questa annata, si possano coprire i debiti? Può domandare per quanto tempo i membri della società, a vario titolo, siano disposti a mettere sul piatto moneta sonante per azzerare i vuoti di bilancio? Possiamo sapere, cortesemente, il programma minimo a 3 anni di questa società? Possiamo capire come possiamo autoalimentarci?
Wiatutti richiede tutte queste informazioni, ma si rifiuta di farlo tutti i giorni. A nostro avviso sarebbe noioso; e quando una comunicazione annoia, diventa invisibile. Soprattutto quando poi, giustamente, i diretti interessati non rispondono. Cosa più difficile da fare quando le richieste vengano poste dalla stampa ufficiale.
Come invisibile, mi dicono, è stato Ponte domenica, che non si è presentato in sala stampa. Vi dirò... a me può anche star bene così, dato che, dopo una brutta sconfitta al 93°, si rischia di straparlare. Meglio andare a casa, mettersi sotto le coperte e pensarci all'indomani.
Tuttavia, non mi pare atteggiamento consono e consequenziale ad altro, che avevamo notato, ma non sottolineato nè stigmatizzato, visto nel post partita contro il Rimini, allorquando, a fronte della prima vittoria in campionato, il presidente si presentò raggiante ed assai polemico, contro i critici (non si capisce se giornalisti, tifosi semplici o... bloggers), rei a suo dire di creare e spargere zizzania.
Bè, premesso che, se Dio vuole, ancora un po' di libertà di critica ce l'abbiamo e che le critiche di chi ha passione per il Siena calcio sono probabilmente indirizzate a fare del bene alla società (che può sbagliare, attenzione!), "togliersi qualche sassolino" per una vittoria l'ho trovato atteggiamento di sfida, che il presidente costantemente pare adattare al dialogo con gli interlocutori che fanno domande poco corrette politicamente.
Personalmente, adotterei un profilo un po' più basso, perché poi ci sta di doversi ripresentare in pubblico in altre occasioni meno felici.
Poi, fate vobis...