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giovedì 10 settembre 2015

La Divina Bellezza parte II° - "Discovering Henry pioggia di sangue"

In quello che è stato, secondo me, un suo piccolo-grande capolavoro, il film "Caro Diario", Nanni Moretti ad un certo punto, in una giornata assolata di agosto, entra al cinema a vedere lo splatter "Henry, pioggia di sangue".


Moretti durante la proiezione - infarcita di sangue che schizza, di morti a caso e di un'insulsa trama - pare assai disturbato. Poi esce, a capo chino, con il casco in mano, mettendosi a sedere in una panchina ed iniziando a camminare per Roma come un automa, senza meta, senza senso, a zig zag, a metà fra il sopraffatto e l'ubriaco.
Ecco, mercoledì 2 settembre, in una splendida notte settembrina, io ho avuto la stessa sensazione di imbambolamento, quasi di scombussolamento post cannabis, dopo la visione de "La Divina Bellezza - Discovering Siena" sul Facciatone del Duomo.
"Cosa ho visto?", mi sono chiesto per alcune ore, passeggiando per le lastre (e le toppe d'asfalto) cittadine, a capo chino e con la mente in subbuglio.
Voglio essere chiaro con voi, amici lettori, in questo momento di grande sconforto: come Nanni Moretti, anche io avevo letto qualcosa a proposito, oltre alle roboanti recensioni di regime. Il Prof. Ascheri difatti, non tanto tempo fa, confermando una certa gradevolezza formale dell'evento e la capacità di Civita di venderlo al meglio, aveva avvertito anche dell'assoluta mancanza di approfondimento critico sull'argomento, o di errori storici abbastanza evidenti; insomma, l'idea era quella di aver usufruito di un format bello dal punto di vista commerciale, ma carente sul versante scientifico/divulgativo, proprio perché nessuno specialista senese era stato coinvolto nel progetto.
Associato alla copertina dell'evento, che ci propina una Siena in formato Disneyland, con tanto di luna-sole (rimando a un simbolico massonico?) sullo sfondo che illumina uno skyline di formalina, mi ero fatto l'idea di uno spettacolo stile Hollywood, da gustarsi con boxe di ali di pollo di plastica fritte, cocacolona maxi, berrettino con tesa, wow di giubilo a ripetizione.
Ed invece...
Invece, lettori miei, io ho visto IL NULLA.
Ciò che è stato proiettato sul Facciatone è veramente IL NULLA.
Ci si mette a sedere per terra (una libidine!) dopo aver speso non poco, altrimenti si va sulle scale laterali del Duomo da dove si vede da lontanuccio, non si sente (o starò diventando sordo io?), non c'è una logica temporale nello scorrere degli eventi, il linguaggio narrativo è piatto, le immagini poco evocative, confuse e non coerenti, si fa a volte fatica a riconoscere monumenti ed opere noti... Ed arriva un imput di fondo poi nemmeno tanto criptato: che se non ci fosse stata Firenze, il Duomo e Siena sarebbero esistiti in senso molto ridimensionato.
Insomma, l'opera non è ad uso e consumo del turista, che esce dalla proiezione sballottato da immagini con poco senso, soprattutto se è a digiuno della storia senese.
Insomma, l'opera non è ad uso e consumo del Senese, che non ritrova nella proiezione neppure la base di ciò che sa, anche nelle banalità: non appare mai Piazza del Campo, non si parla mai di Palio - ma qui c'è una spiegazione, in quanto qualcuno di Opera Metropolitana, che per hobby fa anche il dirigente di contrada, tempo fa spiegò il perché del mancato inserimento di immagini paliesche, svelando di fatto il trucco dietro l'evento... - si fa veramente fatica ad individuare ciò di cui si sta parlando, pardon bisbigliando, prima in inglese, poi in italiano, poi in italiano, poi in inglese.
Un guazzabuglio, insomma.
Ma perché? Perché Civita, che ci è stata dipinta e venduta ed alla fine imposta dal Comune come la sola azienda che può valorizzare le nostre ricchezze e che, in pratica, ha in appalto la gestione di quasi tutto il settore di divertimento (alla francese) culturale cittadino, ha toppato in modo così clamoroso, proiettando questa cagata pazzesca (cit.)?
Vabbè, pare che il filone consista in una trilogia (toh, come Star Wars!) e che qui si sia solo agli inizi; e che, pertanto, a suon di 13 euro a botta, i conti alla fine torneranno (ma, parlando di Civita, non abbiamo mai avuto dubbi su questo aspetto...).
Ma il mio complottismo mi porta a pensare benaltro (tutto attaccato, naturalmente).
Ordunque, a Siena la consapevolezza generale ha portato, negli ultimissimi anni, a svelare sempre più rapidamente le cagate pazzesche (cit.) che ci vengono proposte, in un'orgia critica e controcritica che non sembra a volte aver fine. In una certa maniera, ciò pone il Potere in grossa difficoltà, poiché le critiche comunque sia fanno perdere consenso = quattrini.
Come reagire, foste voi il Potere? Con la censura? Difficile, non si potrebbe fare, sebbene esista un tentativo di attuazione in città. Con il nonsense? Ok, ma ormai anche di questo la gente non ne può più. Con la proposta seria? Impossibile, troppa incapacità diffusa.
Ed allora, ideona: proporre IL NULLA! Il NULLA difatti disorienta, sbarella, fa in modo tale che la gente non parli, si annichilisca, si intontisca. Insomma, proprio come è capitato a me, dopo la proiezione: un vagolare distratto ed assente fra le lastre (e le toppe d'asfalto) del ridente borgo medievale...



“Per alcune ore vago per la città, cercando di ricordarmi chi aveva parlato bene di questo film. Io avevo letto una recensione su un giornale, e avevo letto qualcosa di positivo su Henry".
(N. Moretti, "Caro Diario", 1993)

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