Il canale youtube di wiatutti!

martedì 10 marzo 2015

Giornata di merda


Che la giornata potesse prendere una brutta piega comincio a immaginarlo scendendo dal letto, nel momento in cui appoggio il piedino per terra. 



Il gatto scocciato fa un salto e mi pianta un bel raspone sul polpaccio; provo a rinviarlo come faceva Sebastian Cejas ai tempi di Papadopulo, ma lo manco e rischio lo stiramento. In casa non c’è nessuno: dove sono tutti? La colazione è da inventare e la spesa non è stata fatta… 
Vai, questa mattina campo di ricordi. Quasi quasi ritorno a letto. Fuori tira ancora quel vento fastidioso che da giorni ci fa compagnia e il sole stenta a scaldare. Non sarà una domenica di piacere: mi aspetta un impegno di lavoro a Poggibonsi con un cliente pisano e degli ospiti cechi. Niente Robur oggi, purtroppo. 
Quasi per caso scopro che Radio Cuore trasmette da Ponsacco, sede della partita odierna del Siena, dove sarebbe meglio (scrivo sarebbe) non lasciare punti, visto e considerato che dietro i diretti avversari avranno un impegno decisamente agevole e non si faranno certo pregare per provare ad accorciare la classifica (e sinceramente lo farei anch’io…). 
Provo a fare una corsettina prelavorativa ma mi sento imballato e fuori luogo come Paperino in un romanzo di Dan Brown. Io che volevo soltanto armarmi di sciarpa e raggiungere la tranquilla cittadina pisana, dovrò invece passare il pomeriggio a stringere mani e a fare finta di essere qualcosa.
Elegante come il giorno della cresima e pronto per partire, ho la stupenda pensata di lavarmi i denti dopo aver indossato la giacca... E infatti la macchio di dentifricio. Un cambio rapido, tre atti di dolore per rimediare al turpiloquio recitato in latino e sono nuovamente pronto. 
Con rammarico butto un’occhiata alla sciarpa appesa all’attaccapanni (che negli anni 70 veniva chiamato “servo muto”) e chiudo il portone. Appena fuori noto un ingegnoso omino che sta letteralmente scosciando l’albero di mimosa di mia cognata. 
"Cazzo fai?", gli chiedo. E lui beato: "Prendo un rametto"! A parte l’oscar per la faccia a culo che dovrebbe vincere – sembra abbia frequentato l’ Actor Studio di Asciano – mi viene voglia di dargli del pidocchioso e prenderlo a scapaccioni. Ma poi penso che il momento è duro per tutti e che a volte basta veramente poco per migliorare un po’ la vita e renderla meno amara. Dal sedile del passeggero dell’auto prendo il mazzetto acquistato per la mia ospite ceca e lo porgo al poveretto. "Tenga questo", gli fo, "almeno eviterà di distruggere l’albero e farà un figurone con la signora". Ringraziando (giuro) saluta. In seguito, a fine giornata, scoprirò che almeno il ramo è rimasto saldamente al suo posto. 
Per la strada verso Poggibonsi m’imbatto nel simpatico traffico domenicale, fatto di coppie di anziani in procinto di ricongiungersi con figli e nipotame per il pranzo di famiglia, macchinate di donne bramose di festeggiare l’International Woman’s Day con prosecco scadente e sgherri caraibici tutti unti, ciclisti più o meno improvvisati e alcuni venditori di mimose (di frodo, in culo ad Equitalia!). Venditori che per l’occasione hanno allineato il valore della mimosa a quello dell’oro. 
Mi fermo in Massetana, riacquisto un altro mazzetto e riparto. L’esperienza di tanti km percorsi in auto mi permette di riconoscere al volo se l’autista dell’automobile che mi procede è attento oppure guada con il telefono in mano: interrompo il sorpasso un attimo prima che la Passat davanti a me sbandi paurosamente verso sinistra. Al volante c’è un ragazzo che ride e guarda il display: sì caro, magari ti ha appena scritto che ti ama o che questa sera ti farà impazzire, ma di questo passo non arriviamo nemmeno a pranzo, credimi! 
Arrivo in centro a Poggibonsi e trovo il mio cliente: peccato che non abbiamo mai visto gli ospiti cechi. Lui mi fa: "Tra un po’ arrivano". E io: "Li riconosciamo dal bastone bianco o dal cane?" (...). Poi arrivano davvero e scopro che sono normodotati e mi taccio. Dopo convenevoli e aperitivi, ci rechiamo al ristorante: quale abbiamo scelto? Ma logicamente quello di fronte allo stadio. Quale altro sennò? 
Il locale è un po’ retrò, quasi decadente; sembra di essere in un film di Paolo Virzì. Ci sediamo a tavola piuttosto tardi: sono oltre le 14 e 40 quando scelgo il primo vino. Nel frattempo controllo il risultato: 1 a 0. Colpa del vento, dice. Mastico un pezzetto di pane, bevo un sorso di Sauvignon e penso: vediamo se non andiamo in Lega PRO per un soffio. Di lì a poco, goal del Poggibonsi, non lo sentiamo dalla folla ma dai signori del tavolo accanto, che tra un gambero e una cozza finiscono per parlare di calcio. 
Il mio cliente pisano mi fa: "Oh hai visto? Perdete di già"! Faccio un rapido conto di quanto mi costerebbe perdere un cliente e lascio che la risposta si inabissi nella archivio del mio cervello. Vorrà dire la terrò buona per un'altra circostanza. "Già!", fo eco io. Ci scoliamo la bottiglia e ne scelgo un’altra (solo perché eravamo tanti al tavolo, non perché fossimo una compagnia di ubriaconi… forse!). Secondo vino e seconda rete ponsacchina: errore della difesa, rinvio maldestro e eurogoal del loro centravanti. Mi appello a San Giovese protettore della gotta e giuro: da adesso solo Coca Cola! 
Il primo tempo termina con un sussulto bianconero che ascolto alla radio del cellulare, da dentro il bagno dove mi ero rintanato: ottima parata del loro portiere, che non è quello dell’andata e si vede (pardon, si sente). Niente, non è aria. Ritorno a tavola: altri due vini per finire il pranzo. Altri due goal, spero di no! Controllo: due goal no, ma due bei rossi sì. Sputati in faccia a Simoncione e a Raimondo. Bene, oggi si finisce in 9, anche la faccia ci perdiamo a Ponsacco. 
Ad un certo punto la radio segnala di un tentativo di invasione. Incredulo (perché so che non può essere vero), cerco di saperne di più, ma non trovo fonti attendibili. So solo che qualcosa deve essere successo…. Purtroppo Radio Cuore è troppo impegnato a passare Vecchioni e Renato Zero per fornire dettagli. Spero che non ci siano strascichi disciplinari, squalifiche o divieti. Non ci vorrebbero proprio in questo momento. 
Arriviamo al dolce e il mio capo mi chiedere di scegliere il Vinsanto. Oddio no, è un déjà vu, penso. Il cameriere mi consiglia una produzione locale, quasi artigianale. Conosco i miei polli e lo scarto a priori. Arrivano i bicchieri e azzardo una verifica sul cellulare: terzo goal del Ponsacco. Meno male sta finendo la partita. E anche il pranzo. Il mio interlocutore ceco mi chiede il nome dei biscottini sul vassoio: rispondo svogliato con un improbabile “Little Corner”. Mi guarda scettico e sorride. Al 15° che addenta tuttavia capisco che il nome non è più importante. 
Uscendo vengo preso in giro dai miei commensali e sento un vago coro provenire dal campo sportivo… Basta, vado a letto! Per chiudere la giornata adesso mi manca soltanto di litigare con la moglie… 
Filo filo, boccone boccone: un vino - un goal! 
Anime bianconere, chi cammina inciampa! 
Tutti uniti insieme avanzeremo; oggi più che mai.

3 commenti:

  1. Se ti può consolare, la mia giornata non è stata migliore.
    Ero a Ponsacco ma al ritorno ho avuto anche il degno epilogo: litigio con moglie.
    Non c'è miglior modo per iniziare la settimana...

    RispondiElimina
  2. Zitti zitti, io sono due giorni che litigo con la signora: dopo aver visto le immagini di Ponsacco (e meno male non ci s'era, altrimenti per un mese dormivo in garage insieme a quello di Sansepolcro che ho adottato) non vuole mandare mio figlio a Bastia: è capace di farmici andare da solo..
    Ps. dopo la la nenia dei tifosi del Poggibonsi di domenica, quasi la malaria m'è venuta...
    Mir(k)o

    RispondiElimina