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giovedì 12 marzo 2015

Così si fallisce!

Fallire (o non fallire) non è mai un piacere, ci mancherebbe altro. Diciamo però che, come in tutte le evenienze della vita, anche un fallimento (o un non fallimento) può essere affrontato in tanti modi.


C'è ad esempio il modo di Parma.
Dove un indigente (dichiarato) "acquista" una società indebitata per fini strumentali, per ricavarne qualche vantaggio che oggi, forse, nemmeno lui sa bene quale sia. Un presidente che promette, chiacchiera a vuoto, blablabla, nel sottofondo chiassoso delle urla dei tifosi inferociti.
Dove una curva ha scelto, dopo pochi attimi di titubanza, di abbracciare la squadra verso la fine di una lunga storia; dove in non molti, in una ex ricca città di provincia emiliana, stanno lottando per avere giustizia, circondati da grassi borghesi che pensano oziosamente ad Altro (qualunque cosa sia questo Altro).
Dove si è verificata, in un recentissimo passato, una fonte di finanziamento proveniente da una ex banca di una certa altra ex ricca città, che, al minimo, tanto bene non ha portato neppure qui.
E dove, alla fine dei giuochi, fra scambi vorticosi di giocatori, plusvalenze, ipovalenze, scorticamenti, il Parma pare si sia ritrovato a bilancio il mappazzone di più di 200 cartellini di giocatori, una parte dei quali girati e rigirati proprio con la vecchia AC Siena (R.I.P.). Sarà un effetto del legame delle due città/società con la ex banca di cui parlavamo sopra?
Mah...
Vabbè, fin qui, come noterete, Parma e Siena sono state parecchio simili, nei loro fallimenti (o non fallimenti).
Manca un tassello, però. Forse non decisivo, ma oggettivamente importante.
Il Sindaco Pizzarotti, nel corso dei giorni, ha così appellato il "presidente" Manenti, reo, fra l'altro, di non aver versato circa 1 milione di euro al Comune per l'utilizzo del Tardini: "... non credibile... certezze inesistenti... non interlocutore serio... non ha dato nessuna garanzia... evade le risposte... non ha le idee chiare... non ha un piano preciso...", ma, soprattutto, per me resta memorabile questa frase, sempre del Primo Cittadino parmense: "Ed anche se domani trovasse i soldi da una banca, bisognerebbe capire da dove arrivano".
Ed alla goffa replica di Manenti, che forse si era fatto scrivere le parole da un noto imprenditore romano - "Vendere? Sì, se qualcuno si fa avanti con un'offerta. Dopo l'aggressione subita [...] abbiamo dei dubbi, pensavo a Parma come a una città tranquilla e civile. Sto pensando di vendere la società a una struttura molto importante" - Pizarotti lo bolla: "... confuso... poche idee ma confuse...". Ma soprattutto afferma: "Noi continueremo a lavorare, anche se dall'esterno, cercando di gestire il club con i giocatori".
Ecco, avrete notato, forse una leggerissima differenza con quanto la nostra amministrazione "fece" al tempo, per salvare l'AC Siena (R.I.P.). Ma proprio lieve, lieve.
Ora, io non conosco Pizzarotti, non so se quanto afferma sia anche diretto da una passione calcistica per la squadra della propria città (ma non credo), ma mi pare che lo spessore politico, almeno nel caso in questione, sia oltre.
Fatto sta che, per caso oppure no, il Parma sarà aiutato dalla Lega a suon di quattrini, ben 5 milioni di prestito, prelevato dal fondo multe del campionato; intanto per arrivare al 19 marzo, quando si terrà l'udienza fallimentare del tribunale. Poi, si vedrà.
Insomma, avete capito dove sta la differenza?
Certo, certo, lo so cosa direte, voi lettori non propriamente apocalittici: i contesti erano diversi.
Vero, ma diverso è risultato, soprattutto agli occhi dei tifosi/votanti, l'atteggiamento del Sindaco.
Pizzarotti furbo, Pizzarotti bravo, Pizzarotti appassionato... non so, interpretatela voi come vi pare.
Ma interpretatela. E poi confrontate...




1 commento:

  1. caro amico ti voglio fare una confessione, Sai che esistono società che se te ai problemi vengono esaminano la situazione e poi ti dicono, senti lei così non può più andare avanti la proposta che le facciamo è quella di vendere alla nostra società la quale solleverà da ogni problema i soci e tutti i responsabili della società. domanda si ma a me quanto mi date risposta niente naturalmente le togliamo solo i problemi. la mia risposta fu no ma dopo sai come è andata. li hanno fatto uguale a Parma hanno venduto ad un euro. la società che ha comprato o il prestanome non ha niente da perdere e ora giocano a loro piacimento, capito mi ai? Gal

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