Il canale youtube di wiatutti!

mercoledì 4 giugno 2014

Il Mezzo, l'ignavo e il regista

In questo pezzo potrei scrivere di tutto.
Si parla infatti dell'ultima partita di campionato, per cui potrei lasciarmi andare a frasi retoriche, stereotipizzate, normalizzatrici.
Invece no, preferirei parlare in non politically correct style.




Anzitutto, mi sia concesso un ringraziamento "di pancia" a giocatori e staff tecnico.
"Di pancia" perché mi faccio l'idea che sia ciò che più essi preferiscono. Non ho bisogno d'altronde, io, di mostrare un amore artefatto alla squadra ora, nel momento dell'addio, avendo avuto costantemente presente gli sforzi operati per organizzare un allenamento, una trasferta, una conferenza stampa per tutto l'arco dell'annata calcistica.
Con, dall'altra parte, persone che oggi rilasciano interviste da ultras, volendo forse salire sul carro dei vincitori, che per tutto un anno hanno cercato di distruggere la bontà dell'ambiente, secondo, probabilmente, il motto del "divide et impera" di romana memoria.
Con, dall'altra parte, tifosi che si sono sderenati a prendere una maglia o a posare per una foto con i loro "idoli", ma che alla prima difficoltà li hanno appellati in modo poco urbano. Mi pregio di far intendere a questi tifosi che l'unica opzione per aver visto calcio (di livello) quest'anno a Siena è stato proprio l'avere a disposizione gente così, staff e giocatori. Fosse stato per altri, si sarebbero viste solo rovine fumanti.
Le responsabilità di tutte le nostre amarezze sono ben ripartite fra società, banca, istituzioni. In maniera differente, in modalità diverse, ma ognuna legata all'altra. Probabilmente, secondo una teoria complottista estrema (che è anche la mia), concordata a tavolino circa un anno fa.
Vi snocciolo la mia ipotesi, che condivido con altri, molto pochi a dir la verità. 
Passo indietro di un anno. Il Siena sta fallendo, non si sa se si iscrive. Il tutto si sblocca solo dopo l'arrivo di Pietro Mezzaroma, gratificato da due banche di un finanziamento di 60 milioni di euro, cosa rara, visti i tempi e la situazione drammatica delle aziende del costruttore romano.
Di colpo, si sblocca anche l'impasse della Robur, con la conseguente prima penalizzazione. Colpa della banca? Sicuro. Per me, colpa anche di Mezzaroma, che prima sistema gli affari suoi e poi pensa a quelli del Siena.
Io ho la sensazione che in quella occasione, si sia svolta una riunione a tre: i Mezzaroma, la banca, il sindaco. E che lì si sia deciso di distruggere il Siena.
Riarrotolate il nastro. A partire da quel momento, i tre attori avviano una serie di azioni totalmente illogiche, senza senso, anche e soprattutto per i vantaggi per loro stessi.
Mezzaroma fa di tutto, anche di più, per distruggere una squadra che sarebbe volata in serie A, con i milioni di euro di giunta della promozione.
Il sindaco, per un anno intero, bypassa il problema della Robur, tornandosene ad occupare (a parole?) solo ora, rischiando credibilità e voti.
La banca fa prendere punti di penalizzazione e fa finta di non sentire le suppliche per spalmare il debito, non credendo nella serie A e quindi in una riduzione sensibile del debito medesimo.
Insomma, Mezzaroma sarebbe stato la punta di diamante, artefice della distruzione fisica della Robur, il sindaco avrebbe svolto il ruolo dell'ignavo, la banca quello di regista occulto. Il tutto, governato da un imput di un livello superiore.
Oggi, probabilmente, lo scenario è cambiato e, per qualche ragione, il fallimento concordato potrebbe non avvenire, in quanto pericoloso per tutte e tre gli attori (banca soprattutto, GM docet).
E la ragione del tutto, chiederanno i miei tre lettori?
Eh... io me la immagino, ma è talmente astrusa che bisogna risalire alla notte dei tempi (era De Luca). Spazio ora non ne abbiamo, vi giuro che vi chiarirò la mia posizione a breve.

Nessun commento:

Posta un commento