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venerdì 28 giugno 2013

LETTERA F (prima parte)

F come Focillati: scusatemi se uso un termine che i nostri Nonni non sapevano che esistesse. Infatti non esiste, esiste solo nelle nostre menti malate, menti di infatuati della Robur, menti semplici che non conoscono i meccanismi della grande economia, che fanno i conti sulla carta gialla come il macellaio sotto casa, e quei maledetti conti non ci sono MAI tornati. E lo abbiamo detto subito, caratterizzati nei nostri comportamenti dall'ignoranza ma non dall'ignavia! A tal proposito Wikipedia ci viene in aiuto :
"Ignavi è il termine solitamente attribuito alla categoria dei peccatori incontrati da Dante nell'antiferno. Questi dannati sono coloro che durante la loro vita non agirono mai né nel bene né nel male, senza mai osare avere una idea propria, ma limitandosi ad adeguarsi sempre a quella del più forte; tra essi sono inseriti anche gli Angeli che non si schierarono nella battaglia che Lucifero perse contro Dio. Dante li inserisce qui perché li giudica indegni di meritare sia le gioie del Paradiso, sia le pene dell'Inferno, a causa proprio del loro non essersi schierati né a favore del bene, né a favore del male. Sono costretti a girare nudi per l'eternità inseguendo una insegna – che corre velocissima e gira su se stessa – punti e feriti da vespe e mosconi. Il loro sangue, mescolato alle loro lacrime, viene succhiato da fastidiosi vermi. Dante definisce queste anime come quelle di peccatori "che mai non fur vivi".

Ecco, diteci di tutto, ma non “ignavi”.

BUONA LETTURA



Faccia come un gomitolo: impassibile, praticamente l'espressione vacua ed imperturbabile di Giampaolo, quando Almutanabbi ed Ala Dx si misero a dirgliene 4 ma anche 8, dalla porta aperta del pullman al ritorno da Bologna. Ma anche quella di Massimo Massimo alla presentazione di Cosmi quando presero (presero è un eufemismo) la parola il Generale, Nano e Pietro, ed altri Focillati (vedi).

Faìppole: scintille del falò, linguette di foco: “Oh Palle ma come era la curva quando si poteva usare i fumogeni?”. “Bella Nini 'un mi ci fa pensa' con tutte quelle faìppole pareva d'esse all'inferno, uno spettacolo, accidentalloro che l'hanno proibite!”.

Farcela per un pelo: riuscire nell'intento all'ultimo secondo, ci bastava salvassi così, ma bastava salvassi.

Farci il capo: entrare in confusione nel tentativo di risolvere un problema, causato il più delle volte dal troppo pensarci. Praticamente i tifosi Robur in questo momento.

Farci il crocione: solenne promessa di non ripetere un errore madornale. Si crede derivi dal detto “morta e sepolta ed un crocione sopra”, cioè cosa da dimenticare: “Oh Nini ma se al Montedeipegni la smettessero di portarci gente come 'sti romanacci?”. “Vero Palle, sarebbe ora ci facessero un bel crocione sopra”.

Farci la bocca: sperare in una cosa che potrebbe, potrebbe, realizzarsi: “Oh Palle hai sentito? Pare ci si iscriva”. “Mah Nini credici te, io 'un voglio fa la bocca, poi ci rimango male”.

Farci l'occhio: abituarsi a qualcosa che esiste e magari non ci piace molto: “Oh Nini ma che nome hanno messo al mi' Rastrello?”. “Hai ragione Palle io non riesco a farci l'occhio, anzi ora che è scaduta la sponsorizzazione sarei anche pe' stacca' 'gnicosa”.

Fare a mìccino: usare molta parsimonia quasi esagerata: “Oh Palle, ma è possibile che il Montedeipegni si sia messo a fa' a miccino solo con la Robur? E per quell'altri i quattrini ci so' sempre?”.

Fare a richiappino: gioco di bambini, in italiano sarebbe chiapparella: “Oh Nini ma che fanno il novo sinda'o e il presidente?”. “Mah che voi che facciano, fanno a richiappino con la nostra passione, gli venisse sonno a quanti so'”.

Fare botteghino: il ragazzo che fa la 'cresta' sul resto della spesa... mi fa pensare a qualcuno che conosciamo!

Fare cilecca: azione non riuscita: “Oh Palle ma pare anche a te che Mezzalira si prepari affa' un'altra cilecca diperride?”. “Lascia perde' Nini, hai visto che fine ha fatto fa' alla pallavolo? Mi pare re Mirda, tutto quello che tocca trasforma in merda”.

Fare come il Baglioni: rima che sta per 'andarsene', le origini ci sono ignote, ma l'uso è comunissimo: “Mezzalira fai come il Baglioni, prese le su' cose e si levò dai coglioni!”.

Fare come i loci: notoriamente questi animali la fanno spesso, tanto che si pensa che 'mangino e cachino': “Oh Nini ma che fai? Fai come i loci? Vai in bagno ogni due menuti”. “Sta' zitto Palle, questa situazione della Robur m'ha preso male, m'ha scombussolato tutto! Accidenti a loro”.

Fare come la gatta di Masino: questa furbona di gatta faceva finta di dormi' per fregare i topi. Quindi si dice di uno che vuole fare troppo il furbo. Aspetta, chi mi fa veni' in mente... azz. non mi viene! Voi chi dite?

Fare come l'ova sode: più bollono più diventan dure. Persone che con il passar degli anni non hanno maturato, giovani che più studiano e meno imparano. I tifosi senesi in genere, non hanno imparato un tubo dagli errori passati, ed ancora una volta si ritrovano a dover battagliare con problemi societari. Mi viene in mente un altro detto del mi poro Nonno: "Un ciu'o 'un casca mai nella stessa bu'a", ergo siamo più duri dei ciu'i!

Fare da Gobbo: persona che finge di non capire: “Oh Palle, hai visto, Mezzalira è andato al Montedeipegni a batte' cassa”. “Ho visto, ho visto Palle, ma lì hanno fatto da gobbi e l'hanno salutato”.

Fare da nesci: vedi anche Fare da gobbo.

Fare filo: in genere è riferito ai cibi, quando piacciono: “Oh Palle ma a quel D.S. gli fa filo 'gni 'osa...”.

Fare franella: in italiano s'ona anche male, pomiciare, quando non è riferito al 'contatto fisico' degli amanti, si usa riferire a persone che vanno mooolto d'accordo, quasi a livello di cospirazione: “Oh Nini, hai visto sto D.S. con quegli acquisti agostani? Ha fatto franella con certi ceffi suoi colleghi che pare abbia fatto botteghino”. (vedi voce correlata, affari oscuri).

Fare franìo: i testi parlano di fare un gran colpo, ma in casa mia l'ho sentito in riferimento a grossi sconquassi, molto probabilmente deriva dal franare in terra, spesso riferito a numerosi cavalli che arrivavano alla 'vecchia' curva di San Martino raggruppati ed in velocità, ciò impediva di girare assieme e cadevano tutti: “Oh Palle che ne pensi della Robur?”. “Caro Nini aspetta e spera. Vedrai che franìo!”.

Fare il cane addosso: opprimere, stare addosso: “Ma a te Palle ti garbava Cosmi?”. “Oh Nini che ti devo dire, per me a quei citti gli faceva troppo il cane addosso, ma era l'unico modo per salvassi”.

Fare cencio: un cencio da solo non sta ritto, non reggersi in piedi, praticamente i gio'attori del Siena nelle ultime partite... scoppiati!

Fare il diavolo a quattro: creare grande confusione, diciamo quello che mi viene da fare ora: “Gnamo Focillati si va a fa' il diavolo a quattro!”.

Farsi la frusta per il culo: quando qualcuno prepara qualcosa che gli si torcerà contro. Ecco, direi che ci siamo, e forse qualcuno non se ne è reso conto.

Fare paniccia: sentito poco o forse mai, comunque è riferito a quando uno mastica mastica ma non riesce a buttare giù il boccone. Ecco io sto facendo paniccia, a me 'sto boccone 'un va giù per niente.

Fare pulito: prettamente è lo sgombro che fanno i Vigili in piazza prima di una prova o del Palio, però si può usare anche per indicare una confusione generata da scontri o situazioni 'pese': “Oh Palle io mi sarei belle rotto di questa situazione, si piglia si va in piazza e si fa pulito noi?”. “Io Nini vengo di si'uro”.

Fare Puzzo: dare troppa importanza ad una cosa che non ne merita. Tipo lo Zampa per il gol concesso al Siena a Pescara, tanto gli albitri già ci avevano nel mirino... infatti vedi poi Chievo.

Fare ricerchino: andare a cercare nei filai le ciocche di uva sfuggite alla vendemmia, ciò è sinonimo di raschiare il barile. Praticamente quello che sta facendo il Mezzalira per cercare di iscrivere la Robur alla B.

Fare scareggio: una cosa che da quanto è brutta è inguardabile: “Oh Palle ma questa situazione fa scareggio abbestia”.

Fare una bella chiappa: si dice di un affare veramente poco bono. “Certo che noi, caro Nini, a passa' da Stronati a Mezzatacca s'è fatto una bella chiappa”. “Sì Palle di pèrride!”.

Fare una mattana: fare una cosa pazza ma non 'seriosa': “Ma come sarebbe Palle se ci comprasse un Paperone arabo?”. “Certo Nini sarebbe una mattana buffa”.





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