Questa seconda puntata di analisi delle ragioni di un fallimento annunciato coinvolgerà le componenti più propriamente tecniche, ovvero essenzialmente DS, allenatore (i), giocatori.
Con una premessa: sul campo siamo retrocessi, ragion per cui il giudizio è di base negativo per tutti.
IL DS
Ah, averlo! Direbbe qualcuno...
Eppure io non sono uno dei detrattori ad oltranza del Sig. Antonelli, di cui non ho assolutamente tollerato alcuni aspetti - ad esempio quelli legati alla comunicazione - ma che, sulla fase prettamente tecnica, non condanno in maniera netta.
I due mercati, estivo ed invernale, si sono sviluppati su binari ed esigenze totalmente divergenti.
A gennaio ha contato una sola costante: vendere. Tutto e tutti, senza distinzione di sorta; quando capitava e quando non capitava. L'imput dalla proprietà probabilmente era cambiato, Mezzaroma aveva capito che il famoso “cerino” - tradotto: doveva mettere denari di tasca, come fanno i Presidenti normali - era rimasto acceso in mano sua e quindi, costasse quel che costasse, bisognava vendere tutto. Come spesso capita all'essere umano, dalla necessità, Antonelli ha allora fatto virtù, inanellando una serie di capolavori nella casella vendite: via D'Agostino, via Calaiò, via Del Grosso. Producendo, in chi vi scrive, sensazioni di estasi e di giubilo.
In estate, al contrario, visto che tanto la presunzione era che pagava Babbone, la squadra era stata costruita per ruotare intorno ad un ex giocatore (il cuoco fiorentino) e ad un palo (Calaiò), che costavano da soli come mezza squadra.
Nella parte degli acquisti, i due chiccheri Neto ed Emeghara hanno rappresentato le perle del mercato. Colpo di culo o abilità? Non lo sapremo mai, ma i fatti dicono che il Siena ha avuto fra le mani due giocatori da una quindicina di milioni di euro di valore, quasi il quadruplo del costo di acquisto. Per il resto, una pletora di sudamericani mai utilizzati, rimandati indietro, smistati, semi-usati, infine desaparecidos.
Ruoli perennemente scoperti (prima punta, esterno destro basso, terzino destro), ruoli iper-coperti (una settantacinquina di difensori centrali).
Alcuni prestiti accettabili, ma non riscattabili, in modo tale che a fine anno hai in mano un pugno di mosche.
E infine la chicca Ze Love.
Il tutto, per tirare una conclusione, lascia presupporre che, come fu per il poro Gerolin, probabilmente anche Antonelli non sia un ds vero e proprio, ma un'altra cosa (osservatore, agente, fate vobis). Ultima notazione: la fase comunicativa del nostro può esser solo che migliorabile. Certe volte varrebbe la pena di stare zitti e di pedalare di più, invece che di andare a vendere fumo e dire baggianate alla gente (che poi se ne accorge). Da semplice tifoso, spesso mi sono sentito preso per le mele da certe affermazioni del Sig. Antonelli, dalle parole dette alla presentazione, agli annunci reiterati di acquisti di punte in estate, per arrivare all'affaire Pozzi, un giocatore marcio, da rimettere in sesto per farlo rientrare sano alla Sampdoria.
GLI ALLENATORI
COSMI: ha avuto il grande merito di averci pian piano riportato in scia della zona retrocessione. Ha avuto, a posteriori, la sfortuna di non avere in rosa quell'attaccante rapido su cui basava l'intera (unica...) filosofia d'attacco. Pare abbia infine avuto scarso feeling con Antonelli, che, vox populi, sembra non sia mai stato un sostenitore del buon Serse. Le ultime partite prima dell'esonero sono state obiettivamente imbarazzanti e diverse nello spirito da quelle precedenti: può avere influito il fatto di aver richiesto in maniera decisa alcuni giocatori alla Proprietà? Infine, caro Serse, ci avevi detto che avresti vuotato il sacco su presunti problemi avuti con la Presidenza: premesso che esiste anche la possibilità di dare le dimissioni e parlare immediatamente dopo - ma così si perde uno stipendio in famiglia - noi stiamo sempre aspettando fiduciosi.
IACHINI: per un momento, ho pensato che l'allenatore avesse dato un verso giusto alla squadra, basandosi sulla tranquillità del gioco ragionato. Ho aperto gli occhi all'errore fatale, poi più volte ripetuto, di Genova, quando sul 2-1 per noi, Beppe toglie i trequartisti, nel momento in cui si poteva facilmente triplicare. Iachini si è dimostrato quindi un difensivista ad oltranza, un mediocre uomo dei piccoli passi, che non hanno pagato per chi doveva invece partire di rincorsa. Alla fine, si è perso nei suoi stessi sterili tatticismi, non cambiando mai modulo né mentalità. Ed incartandosi goffamente nelle dichiarazioni post-gara pur di giustificare il proprio operato.
I GIOCATORI
La squadra, di base, era modesta assai. In più, i due o tre uomini che avrebbero dovuto garantire il salto di qualità, sono miseramente falliti.
Certo è che resta un rimpianto: recuperate molte posizioni sia per propria capacità, sia per mediocrità dei concorrenti, abbiamo capito che avevamo davanti un gruppo di giocatori dalla psiche debolissima. Sicuramente, il gol concesso e poi annullato contro il simpatico Chievo è stato devastante, ma il problema psicologico lo si era avvertito già in altre occasioni: quando c'è stato da vincere per farsi luce dalla zona retrocessione, le occasioni sono sempre state fallite. Sicuramente per deficit tecnico, ma anche per qualche problema di testa e per mancanza di quei personaggi brutti-sporchi-cattivi che in una squadra da salvezza ci devono essere e che noi non avevamo.
Detto questo, tolte tre/quattro prestazioni indecorose, penso che questa gente abbia dato quanto poteva dare, né più, né meno. Ecco, avessero dato quel po' di più, non sarebbe guastato.
Un'analisi perfetta, quella che non avremo mai dai giornalisti senesi. Perché lucida, disinteressata, feroce ma vera. Per fare i giornalisti di calcio bisogna anche amare questo sport e cercarne le 'verità', come fa qualsiasi giornalista che piace ai lettori.
RispondiEliminaInvece tra 'simpatizzanti del Siena', 'amici della proprietà (qualsiasi proprietà, gli amici del vertice sono amici di qualsiasi vertice), intenditoroni di calcio ( Siena a parte Bettarini e Corradi - bellugi se si considera la provinci- negli ultimi 60 anni non ha prodotto calcisticamente nulla), e sciaborditelli vari, non sentiamo quasi MAi qualche critica onesta e costruttiva a squadra, alla società ( fino a che non è in auge) alla politica che non sostiene lo sport senese... Di fatto, se qualcuno ha vergato su un foglio di carta cittadino una critica a questa società, a questo DS, ai precedenti DS, fino a che il 'vertice' non ha voluto mangio un gatto. Vivo. Quindi ben venga questo blog. Grandissimi.
Ringrazio di cotanta grazia.
EliminaE rilancio: le puntate sull'analisi non sono finite, ne mancano addirittura 3 (che palle, dirà qualcuno...).
D'accordo, amaramente d'accordo, sul fatto che queste considerazioni, giuste o sbagliate che siano, non si troveranno MAI sulla stampa cittadina. Questo blog, in realtà, è stato concepito proprio per coprire certi vuoti (e i vuoti sono talmente enormi, che nemmeno un blog potrà mai coprirli del tutto).
Ma vado oltre: queste analisi - che poi non sono niente di che, intendiamoci - le troverete difficilmente anche su altre posizioni che non siano quelle ufficiali. Noto infatti che anche chi non è categorizzato nella casella "stampa", fa fatica a parlare, ad affrontare criticamente una realtà che, ahimè, si sta rivelando giorno dopo giorno sempre più drammatica. Mi è stato risposto che la "professionalità", la "deontologia" (si parla di blog!!!), fanno sì che bisogna avere delle prove certe, prima di scrivere.
Capisco, ma possiamo anche DEDURRE, a volte. Il pensiero umano può arrivare anche a dedurre, declassificare e riproporre.
Il pensiero LIBERO, chiaramente...
Complimenti, davvero complimenti. Il medioevo senese va fatto finire. Potrebbero essere i tifosi del Siena a farlo terminare.
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