E prima che qualcuno si scandalizzi, si sappia subito che non io affermo tutto ciò, ma il Mezzaroma stesso lo ammette implicitamente!
Ciak, azione! Inizio campionato.
Passiamo l'ennesima estate di passione e, se mi permettete, di vergogna. Questa volta siamo attaccati da ogni dove, la stampa e le tv nazionali ci massacrano; tutto per aver inciuciato le ultime partite del vittorioso campionato di B (vedi prima puntata).
Io mi sarei aspettato una reazione gagliarda, di grande spessore, da parte della nostra Presidenza. Che, a livello dialettico, fra l'altro, nella figura di Massimo, è di eccellente livello. E che, a livello mediatico, con la platinata Valentina, ha ormai bucato i video di mezza Italia catodica.
Niente, non succede niente. Alla maniera di Nanni Moretti che incita D'Alema a dire qualcosa di sinistra, poi solo qualcosa, io incito la mia Proprietà a difenderci, a dire una parola di salvaguardia di una passione e di un bene comune.
Niente, ci viene detto che siamo di fronte ad una precisa e studiata “strategia” (sic!), volta a non far indispettire i Palazzi di turno. Moltissimi Tifosi approvano, sbavando. Io mi incazzo.
Mi chiedo oggi, visto che la “strategia” del basso profilo è stata mantenuta per tutta l'annata senza sortire alcun risultato, le ragioni della pratica anomala e mi fornisco due essenziali spiegazioni:
1) a Mezzaroma dell'AC Siena non importa niente, quindi tace. Atteggiamento coerente, è come se a me chiedessero di difendere, che ne so, il Ragusa... che mi interessa? Meglio stare zitto.
2) siamo di fronte ad un tacito accordo con il Palazzo ed i Palazzi: io - Palazzi - non indago su una marachella che hai fatto, tu - Mezzaroma - stai zitto e buono.
Patteggiamo immediatissimamente 6 punti, che peseranno come un macigno, mentre gli altri lottano per evidenziare le loro ragioni: alla fine, i punti saranno tolti quasi a tutti, tranne che a noi, inchiodati sul fondo classifica dal patto scellerato.
Si dice che il patteggiamento era “inevitabile”, dato che, se avessimo patito più punti di penalizzazione, saremmo direttamente retrocessi. Tutto da provare, tutto da vedere.
Il mercato estivo vede Massimo affabulare molto poco; in questo, trova un degnissimo sostituto in Antonelli, che ci convince di aver comprato le punte di mezza Europa, tranne poi recapitarci a cinque minuti dalla fine uno stravolto Ze Love. Avremmo gradito meno chiacchiere e più fatti; l'Atalanta, poco prima, aveva insegnato a tutti come fare a salvarsi con -6: costruire una squadra più forte di almeno altre tre.
Passano le giornate, il Siena giochiccchia, fra una "burinata" ed un'altra - io ancora non dimentico la tribuna piena zeppa di Romanisti - fino al tracollo di Firenze, che segna l'esonero di Cosmi. Uomo dei Mezzaroma, che in lui vedevano gli occhi di una tigre, fors'anche dell'orso bruno.
A novembre, saprò poi in prima persona da fonte degna di nota, Massimo è costretto a firmare le prime fideiussioni da Presidente per pagare gli stipendi: ergo, fino a quel punto probabilmente non aveva speso un euro dei suoi.
Gli 8 milioni investiti, subito ripresi con la cessione di Neto, lo fanno intristire assai, fino a fargli scrivere una lacrimosa e stucchevole lettera, il cui mittente neppure tanto nascosto si chiama MPS, in cui chiede se il “cerino acceso” (il gobbo nero, diremmo noi) non sia restato in mano sua.
A mio avviso, tale espressione è passata troppo sotto traccia.
Il “cerino acceso”, nelle altre normali circostanze, rappresenterebbe l'alea dell'imprenditore, la predisposizione agli investimenti (perché non acquistare, ad esempio, in tempi non sospetti il complesso della Colligiana in fallimento, pare ad un milione di euro, per farne un centro sportivo degno di tal nome, capitalizzarlo come bene della Società, invece di pagare fior di rate per affittare e finanziare, fra l'altro, gli odiosi Colligiani?), la voglia di rischiare per fare impresa.
Qui, con questa frase, Mezzaroma si autodefinisce implicitamente Presidente-fantoccio. Un burattino messo lì dalla Banca-advisor, con chissà quali promesse in cambio - finanziamenti per edificazioni future? - un prestanome che avrebbe dovuto gestire un bene di una comunità con totale disinteresse, a mo' di giocattolo per le altrui (Mussari?) delizie, soprattutto senza metterci un duino, come si dice dalle nostre parti.
Il cambio della gestione MPS, il crollo verticale del Sistema Siena, la fine di un'era, perlomeno la fine degli interpreti dell'era - Caltagirone, socio storico in affari della famiglia Mezzaroma, come colui che molto sa, si è dileguato in tempi non sospetti - lasciano il povero Massimo, ormai ridotto a figura tragica, con il “cerino in mano” appunto, che ora lui stesso tenterà di spengerci addosso.
Il mercato di gennaio vede una affannosa rincorsa all'azzeramento del debito - operazione che un imprenditore doveva aver svolto da almeno due anni - probabilmente con il placet della Banca. Facciamo un mercato al contrario, vendiamo tutto, giocatori, marchi, sponsorizzazioni anticipate, eppure quasi quasi ce la facciamo, tanto scadente è la qualità della attuale Serie A.
Arriviamo dunque ai giorni nostri.
Inutile ora porre attenzione su avvenimenti che saranno sorpassati da altri fulminei eventi.
Al momento in cui si scrive, Mezzaroma, dichiaratosi, unico caso al mondo, "ostaggio della Società", non ha inteso - o non vuole, per chi ci crede - investire denari per l'iscrizione, regalandoci intanto un bel -2 in classifica per il prossimo campionato. Ed innescando, di fatto, la stessa identica procedura di fallimento, senza alcuno scrupolo, che toccò alcuni anni fa alla squadra di volley di Roma. Andatevela a rivedere, la storia: uguale uguale a quella odierna.
Chiudo con un appello diretto: egregio Presidente, una volta mi sono addirittura permesso di dirglielo a quattr'occhi, Lei non ha mai capito chi siamo e cosa amiamo, Lei non ha mai compreso quale enorme possibilità ha avuto incontrandoci. Non ha mai comunicato con noi, non ha mai seguito l'esempio di un Suo splendido predecessore, che ci affrontò in una notte a San Miniato e lì, conoscendoci, di noi si innamorò.
Lei ha scelto fin dall'inizio di non parlare, di non confrontarsi con coloro che non si sono mostrati incantati dalle Sue parole; persone che vogliono bene al Siena e che, sono sicuro, l'avrebbero aiutato nell'incombenza del Suo ruolo. Ha scelto altro, oggi ne paga le conseguenze. E, per non pagarle, cerca di rigettarle su di noi, in un gioco al massacro che può diventare pericoloso per l'incolumità della nostra Robur.
Lei stasera ha una ultima, enorme chance: intervenga all'Assemblea, partecipi, si confronti, si scontri, ci convinca delle Sue idee, dei Suoi programmi.
In una parola, si comporti da Uomo.
Come da anni, La aspettiamo.
E' SI PAROLE SANTE si confronti e dica la verità
RispondiEliminadica tutto dica come stanno le cose anche sulla partita incriminata per esempio il mio pensiero è che non sia stato solo nell'avere quella demenziale idea ma ci sia stato la volontà anche da parte di altri a mettersi in tasca soldi facili e qui, freno e mi fermo.
Gal.
Voi sperate di assistere a un finale tipo 'Generale della Rovere'? Porannoi, come diceva sempre la nonna di un mio amico... Ragazzi, fino a che non se ne va in un modo o nell'altro questo ci rovina il futuro, perché al futuro non ha mai pensato.
RispondiEliminaE I NONNI HANNO SEMPRE RAGIONE
RispondiEliminagalileo