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lunedì 27 maggio 2013

LE RAGIONI DI UN FALLIMENTO - Prima puntata (Intro)

Il mio Prof. di storia contemporanea sosteneva che i fatti, per divenire storia, hanno bisogno di una sedimentazione (diceva addirittura minimo di una trentina d'anni), in modo tale che gli studiosi possano comprendere meglio il contesto e le dinamiche che lo vanno a comporre.
Altrimenti, potremmo parlare solo di cronaca.

Bene, ciò che inizio - e non so se finirò, come sempre - non vuol essere una rigorosa ricostruzione storica, ma una semplice cronaca, basata fra l'altro su ricordi personali. Tutto il contrario di una ricerca scientifica, direbbe qualcuno. Meglio così, ci capiremo più rapidamente.
Ah, la scrittura non sarà propriamente politically correct.



Corre l'anno calcistico 2010-2011, il Siena gioca, dopo alcuni anni di massima categoria, in serie B. Lo slogan, forse il diktat, è di “andare di sopra, costi quel che costi”. La frase ha ancora oggi paternità incerta, non si sa se attribuirla a Massimo Mezzaroma o al Sig. Mussari. La sostanza non cambia: le elezioni politiche sono alle porte, il sistema PD-senza-opposizione si indebolisce...Quale miglior occasione per reindirizzare il consenso delle menti senesi allegramente lobotomizzate, se non una trionfale promozione, nella migliore strategia del W TUTTI ad ogni costo?
Il prezzo della promozione sarà altino – pare che abbiamo contratto un debituccio di circa 20 milioni di euro. Le elezioni sono vinte dai soliti noti, il risultato è comunque garantito.
Ma lo scopo viene raggiunto anche troppo presto, in modo tale da lasciare, nel finale di campionato, uno spazio per uno spaventoso “inciucio”. Da qui derivano molti dei nostri mali odierni.

16 aprile 2011: il Siena vince a Grosseto, giornata storica per tanti motivi e grande festa. Le ultime partite possono ora esser giocate con più spensieratezza.
22 aprile 2011: arriva il Portogruaro, ormai quasi retrocesso e bisognoso di 3 punti. Io sono in curva, vedo beccare due gol ridicoli all'89° e al 94°, perdiamo 2-1 in rimonta da una squadra da Amatori. Il ricordo del momento è sbiadito, so solo che sorrido con gli amici di sempre, quasi a dire: “Vabbè, funziona così...”.
1 maggio 2011: passo il giorno degli ex lavoratori - oggi tutti disoccupati - nelle risaie di Novara, non proprio dietro l'angolo. La promozione è alle porte, se vinciamo è matematica. La partita è sonnolenta, perdiamo 1-0 alla fine del primo tempo; poi doppietta di Calaiò in 12 minuti. Siamo matematicamente promossi, proprio in casa di una compagine che non reputo propriamente simpatica. Dopo un quarto d'ora il Novara pareggia, fra l'imbarazzo anche dei locali. I nostri si scansano, l'unico in gara pare Coppola, i difensori regalano praterie, il gol è da comiche. Molta gente va via prima della fine, rimpiangendo i chilometri fatti e insultando i giocatori.
7 maggio 2011: Siena-Torino, a noi basta un pari, così come al Toro. Vinciamo per manifesta superiorità, per far fare un gol agli avversari quasi quasi ce lo facciamo da soli, la rete del 2-2 di Bianchi è salutata con un grande ed ironico applauso dalla curva, che non gradisce.
13 maggio 2011: ci ospita l'Ascoli, che ha sete di vittoria per salvarsi. A Siena l'ambiente non è tranquillo, le polemiche per queste tre partite alla camomilla si alzano, ci si attende una prova d'orgoglio della squadra. Alcuni dirigenti della società sconsigliano di andare, tanto già sanno come sarebbe andata a finire! Per questo io resto a casa e mi sorbisco in tv la rimonta del grande Picchio, che negli ultimi 20 minuti ribalta il risultato dallo 0-2 al 3-2. Mi ricordo solo che al terzo gol mi vergogno molto.
23 maggio 2011: si gioca l'ultima in casa, i giocatori sono avvertiti, il pubblico non ha più voglia di vedere partite di tal genere. Strapazziamo il Varese per 5-0, ma alla fine della partita il ds Perinetti, che poi rassegnerà le dimissioni, scurissimo in volto ci dice di aver assistito ad “una cosa che in tanti anni di calcio non avevo mai visto”. Si tratta forse della proposta di Mezzaroma, di perdere la partita per scommetterci sopra e guadagnarci due lire?
L'ultima, Albinoleffe-Siena, non la vedo nemmeno, tanto è lo schifo che provo.

Bene, questa è una ricostruzione che, a quanto ricordo, nessun organo di stampa ha mai nemmeno provato ad ipotizzare. Perché, se certe cose le sanno tutti? Timore di rovinare la società? Ci ha già pensato l'Ufficio Inchieste. Paura di perdere Mezzaroma? Paura atavica, che lega il tifoso senese al presidente (lettera minuscola) di turno, al grido “dopo di lui il diluvio”. Volontà di reggere la balla ai giocatori, troppo amici per poter essere “aspramente criticati”? Ci sta...
Sta di fatto che da questo punto, partono le indagini dell'estate per il calcio-scommesse, che ci porteranno a patteggiare il fatale -6.
L'AC Siena compromette un anno cruciale di serie A per aver rischiato quando già il campionato è vinto, in spregio alla passione dei tifosi, alla lealtà sportiva, alla logica che impone di partire allineati in un campionato che si prospetta difficilissimo. Lo vogliamo dire? A vederle, si ha netta l'impressione che il Siena abbia venduto e taroccato tutte le ultime partite, Varese escluso.
Riassumo in una parola: vergogna!
Gran parte della tifoseria non alza una critica, anzi si prepara per partecipare alla festa promozione, con vestiti da sera stile concerto del primo dell'anno della filarmonica di Vienna.
Io la prendo male e non partecipo, insieme a pochi altri solitari cani sciolti. Ci dicono che siamo tristi, che queste cose funzionano così, che le ultime partite del campionato italiano sono tutte falsate, che quando eravamo noi ad avere bisogno, il favore fu fatto a noi, che non sono partite vendute, che sono accomodate in campo (???).
Io, mi ricordo benissimo, faccio sempre e solo una domanda: “E se poi ci danno punti di penalizzazione? Ma veramente valeva la pena?”.
“Ahahahah, ma che dici, sei sempre il solito, fai sempre il bastian contrario, sei un gufo, non ti sai godere niente”.

Mah, sarà...Avrò mica avuto ragione io?


6 commenti:

  1. togli pure il "MICA", la risposta è "SI"

    Bracccio da Montone

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  2. Io non solo non partecipai alla festa ma quando l'impresentabile sorella e beppe o calabro fecero la passerella li mandai a fare in culo, soprattutto quello nel mezzo mi dettero del cretino. A distanza di tre anni chissa se hanno capito chi era il cretino? Mah . Wsg

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  3. Sono completamente daccordo a metà !
    Su quello che hai scritto nessun dubbio e nessuna possibilità di smentita , permettimi però di fare l'ovvia osservazione.
    Ma quanti lo fanno ?
    Tutti ? Si tutti , perchè i giocatori sono tutti amici e i dirigenti di società cambiano squadra ogni due , tre anni .
    Si vedono più le gambe spezzate in campo ? No perchè poi a giugno sono tutti insieme a Formentera a godersi i quadrini che gli abbiamo regalato noi.
    Giusta la penalizzazione al Siena , giusto invocare la verità ma sono tutti uguali , poi c'è chi viene penalizzato e chi alza la coppa italia !

    Foglietti

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    1. FOGLIETTI ha ragione è così infatti io ho disdetto Mediaset e mi dedicherò alle bocce, però mi sembra di essere Don Chisciotte

      PERO' RAGAZZI CERCHIAMO DI LIBERARE L'OSTAGGIO DAI DIAMO UNA MANO A LIBERARLO
      gal.

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    2. Certo che ha ragione (d'altronde, è o non è il mio alter ego intelligente?).
      Ma il senso di ciò che ho scritto era riferito all'imbecillità, all'assurdità, alla patologia di aver rischiato - e poi esser stati puniti - quando avevamo raggiunto il nostro obiettivo. Quando si sapeva che questo campionato sarebbe stato decisivo per la nostra storia.
      Continuo a pensare che sia stata una cosa assurda.

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    3. Voglio precisare che anche per me è assurdo ci mancherebbe !
      Dal 1976 ad oggi non ho mai fatto una foto con un dirigente o un giocatore e non ho mai avuto un loro numero di telefono , eppure ho vissuto benino lo stesso.
      Poi , oh se si vive in una nazione ridicola non è mica colpa nostra , che si deve fa ? Si brucia tutto ?

      Foglietti

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