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lunedì 4 agosto 2025

La grande guerra

Gnamo dai, manca sempre meno. Questa guerra s'ha da fare, visto che i nostri padroni lo hanno deciso e stanno investendo - grandissimi - nell'acquisto di miliardi di euro di armi (americane). Mancano i morituri...


E allora, cari patrioti filo-nazisti, tutti alle armi! Dai dai dai, avete voglia di menare le mani contro il pericolo sovietico da anni, per cui ora il tempo è giunto. E quindi il Potere inizia a sondare gli umori...

Eccoci qua. Il Censis ha svolto da poco una indagine sulla percezione della guerra e del riarmo nella società itagliana. Dati.

Il 31% degli Itagliani si aspetta che il Paese sia coinvolto in una guerra entro i prossimi cinque anni: beh, poteva andare meglio...

Il 16% degli Itagliani si dichiara pronto a combattere: oibò patrioti, ma vi state forse defilando?

Il 19% degli Itagliani preferirebbe disertare: mamma miaaaaa!

Oh, pensavo meglio eh...

Continuiamo.

Il 26% degli Itagliani propone di delegare la difesa a contingenti di mercenari stranieri, evitando così il loro coinvolgimento diretto: ah ecco ecco... Meglio mandare lo straniero a morire e voi patrioti a stare a scrivere contro Putin sui social. E magari mandare in trincea proprio quegli stranieri che si infamano tutti i giorni, no?

Il 65% degli Itagliani pensa di non vivere in un posto di guerrieri, tanto da ipotizzare di essere sconfitti dall'avversario senza un qualche aiuto degli alleati: ma come patrioti, soccombete contro le pale russe?

Il 25% degli Itagliani si dichiara favorevole all'incremento delle spese destinate alla difesa, anche a costo di sacrificare sanità e pensioni: eh, ma se la matematica non è una opinione, mi pare che il 75% degli Itagliani sia sfavorevole, no?

Insomma patrioti, mi pare che, come nei migliori film di Alberto Sordi, si stia parecchio a urlare, ma quando si tirano le fila... addio Nini.

8 commenti:

  1. La grande bugia. Qui nessuno ci attacca e probabilmente non lo farà mai, ma mettiamo per ipotesi che l'Europa sia minacciata. Perchè dobbiamo armarci singolarmente e spendere di più in difesa quando anche i muri sanno che sarebbe più efficace un esercito europeo frutto della decisione unanime di condividere con gli altri europei le spese militari? Se fossimo veramente in pericolo la prima mossa sarebbe quella di coordinarci con i nostri simili e scoprire così che la spesa totale in difesa degli europei oggi è più del doppio di quella russa e quindi non abbiamo bisogno di aumentare le spese ma di spendere insieme agli altri, la CE non è nata per questo motivo ovvero per sopprimere i dazi doganali, eliminare le barriere tra gli stati membri e condividere persino la moneta? Ma con l'esercito non si può fare? Oppure in realtà il falso amico è quello che ha piacere che spendiamo di più perchè magari ci vende le armi e non vede di buon occhio un esercito comune europeo perchè questo magari potrebbe, alla lunga, rappresentare un contraltare al proprio esercito quando ci sono le crisi internazionali? Non so, non so ... Io qualche dubbio comincio ad averlo. Sul patriottismo: non ti preoccupare, a morire di solito ci vanno quelli che non credono nella retorica della guerra e che di morire, pur avendo vite modeste, non hanno nessuna voglia dunque secondo le statistiche abbiamo già pronti un 75% di italiani da macellare.

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  2. Domandiamoci perchè i paesi baltici hanno un peso politico cosi importante, chi sono e da dove provengono. Poi mettiamoci la Finlandia, la Svezia e la Norvegia,l'Olanda il belgio. Chi sono e da dove provengono?
    Veramente preferiamo una politica europea ad una mediterranea?

    MIO PERSONALE
    Possibile che nell'anno 2025 per fare le canne tocca nascondersi ancora?

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    1. I Paesi baltici in particolare hanno in mano la situazione dell’Europa. Già detto così fa ridere, ma è la verità. Kissinger decenni fa lo aveva predetto, in ottica di stuzzicamento dell’URSS (oggi Russia). L’Europa odierna è l’Europa di quelli che mangiavano le cortecce degli alberi, i mediterranei servono solo per pagare e subire.

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  3. Consiglio il capolavoro di Attilio Frescura "Diario di un imboscato", un libro che va al di là dei tempi e delle moderne, scritto al fronte con la lucidità di una persona umile e senza ipocrisie. Buffo leggere di allora.... come fosse oggi

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  4. Comunque tranquilli: se mai dovesse succedere davvero qualcosa di serio, sarai il primo a spiegarci, con tono paternalista, che “non è il momento di fare polemica”, magari mentre ti fai un selfie con la spilla “No alla NATO” attaccata al maglione di cashmere

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  5. Castagno, from baltics whit love

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