Questa estate, non cambiare. Niente spiaggia e niente mare.
Il turismo balneare italiano è in crisi. O così pare. Spiagge meno affollate, ombrelloni vuoti, gestori degli stabilimenti balneari che si lamentano. A luglio ha stato il maltempo, ad agosto i prezzi alti. Ma forse c’è di più?
Beh, anzitutto c’è il piccolissimo problema dei salari della gente normale, rimasti in stallo dopo anni di tutto (inflazione, pandemia, guerre, cazzi e mazzi) e oggi non più bastevoli neppure per fare una settimana di ferie tranquille, senza esagerare. Però pare che questo aspetto non interessi a nessuno, perché tanto prima o poi ci sarà la possibilità di fare i milioni vendendosi su una piattaforma sui social.
Per cui parliamo di altro, ovvero della distanza ormai incolmabile fra la proposta della industria italiana del turismo balneare e il modo in cui le nuove generazioni concepiscono il viaggio, il tempo libero e il rapporto con il mare. Per essere generosi, possiamo affermare che spesso questa proposta è ferma agli anni ‘80; se invece vogliamo fare i severi, andiamo addirittura agli anni ‘60.
Stabilimenti che sembrano repliche uno dell’altro, concessioni sempre agli stessi, prezzi alle stelle, spiagge libere poche, sporche, senza servizi. Mentre nel resto d’Europa, dalla Grecia al Portogallo, il mare è vissuto come un bene comune, con accessi semplici, gratuiti e strutture leggere e diffuse, in Italia si è ancorati ad un concetto che pare superato. E poi - e qui entro in ballo anche io, che giovane non sono mai stato - i ragazzi si sono rotti il cazzo di questo modello, di stare due settimane e oltre sotto lo stesso ombrellone, con orari fissi e prezzi assurdi. Vogliono viaggiare, scoprire, cambiare ogni giorno. Vogliono esperienze, non abbonamenti. E molti di loro scelgono mete all’estero dove il mare si vive in libertà, senza il peso dei regolamenti che vietano ogni movimenti per non disturbare l’ombrellone accanto. Bisogna snellire, dare l’opportunità a chi ha voglia e soldi di creare una nuova forma di accoglienza. Meno burocrazia, più libertà, più innovazione.
E basta burraco. Ci ha rotto il cazzo, va bene?
L'ombrellone ed i lettini sono più da famiglie, quelle che mi ricordo lo prendevano anche tutto il mese di ferie. Mi ricordo anche del mese di settembre che fino all'apertura delle scuole i genitori portavano i ragazzi al mare. Vacci ora durante la settimana a settembre, ci trovi tre persone.
RispondiEliminaI balneari, come tante categorie hanno applicato aumenti a dismisura negli ultimi anni ed anche se qualcuno dice che ha mantenuto gli stessi prezzi da dopo il covid, e sarà vero, è certamente vero che gli stipendi del popolaccio sono fermi da anni, che non c'è il salario minimo, etc etc etc.
Quindi se vuoi mangiare qualcosa devi eliminare da ciò che facevi prima.
Oppure dovremmo continuare a fare guadagnare anche questa casta altrimenti chiudono?
Questa come altre, i ristoratori ad esempio; spesso gente che evade le tasse e poi fa i condoni proposti dal governo.
È capace a fine stagione chiederanno l'intervento dello stato per calamità almeno chiappano altri soldi.
Nel frattempo continuano a fregarsene della Boljlkenstein o come si chiama che prevedeva nuovi bandi per l'assegnazione delle licenze.
La gente s'è rotta il cazzo!!!!!!
In altri posti vedi Grecia ma non solo, a fine stagione gli stabilimenti li smontano a fine stagione. Da noi sono perennemente presenti e spesso impediscono l'accesso a spiagge perché esclusive quando il demanio è pubblico ma se mi chiudi la possibilità di raggiungere la spiaggia o la scogliera, grazie ad amministratori compiacenti, come cavolo fa la gente ad andarci?
Cosa che capita con gli stabilimenti balneari, le strutture alberghiere fatte sulla costa, le abitazioni private, private ad andare all'Argentario tanto per restare in zona.
Anche questo è un abuso a cui nessuno pone rimedio, è bastato ungere chi di dovere e spiaggia o scogliera sono diventati ad uso esclusivo di alcuni.
Ah, nessuna crisi per i posti di lusso, lo ha detto la regina della plastica e botulino, Danielona Santanchè.
Come sempre nei momenti di crisi economica la classe media sparisce e scende verso la soglia della povertà ed invece i benestanti sono sempre più ricchi.
Ma ora ci pensa Gioggggia 🤣🤣🤣
I taxisti taoisti dichiarano in media 15k euri in itaglia, paracci tzè!
RispondiEliminaNon vi preoccupate, c'è chi incendia le pinete conto terzi e tra qualche anno chi ha ingurgitato potrà farsi la casina chic fronte mare con scarico abusivo in loco
RispondiEliminaPiù ristoranti meno ombrelloni
RispondiEliminaVeramente i terreni soggetti a incendi dolosi non dovrebbero poter essere edificabili, c'era una legge apposita ma non so se esiste sempre.
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