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martedì 10 dicembre 2024

Uff, che palle questi Georgescu

La nuova presidentessa romena sarààààà.... saràààààààà... saràààààààààààààà...


Elena Lasconi!

Pensate cari lettori, per uno sfortunato disguido il ballottaggio delle elezioni presidenziali romene previsto per l'8 dicembre è saltato, dato che la Corte Costituzionale ha annullato l’esito del primo turno e ha quindi ordinato di ripetere nuovamente il voto che si è svolto lo scorso 24 novembre. Il voto sarà riaffibbiato con calma; poi, se magari non fosse nemmeno ripetuto, va bene lo stesso.

Corte costituzionale romena scatenata. Dopo un primo pronunciamento riguardante la possibile presenza di brogli nel conteggio non andato a buon esito perché i giudici putiniani avevano respinto i ricorsi depositati a Bucarest da diversi esponenti politici, la presenza di alcuni documenti dei servizi segreti che segnalavano presunte ingerenze sul processo elettorale hanno finalmente fatto la differenza. 

Il Consiglio Supremo di Difesa ha classificato come prioritari e importanti le segnalazioni giunte dai servizi segreti in cui si parla di un non meglio precisato “attore statale” (???) che avrebbe influenzato l’esito finale. A questo punto, i giudici costituzionali hanno preso atto delle novità e, sulla base dei documenti dell’intelligence, hanno deciso all’unanimità di annullare i risultati del primo turno e di fermare l’organizzazione del ballottaggio.

Improvvidamente pare che si trovasse in testa ai sondaggi nettamente tale Calin Georgescu, dalle posizioni anti Nato e contrario al sostegno della Romania all’Ucraina. Secondo diversi analisti, il suo successo è derivato soprattutto grazie all’attivismo del candidato sui social e, in particolar modo, su TikTok. E non sono pochi coloro che, scesi in piazza fino a poche ore fa a Bucarest, hanno parlato di ingerenze russe legate alla campagna elettorale social di Georgescu. Le accuse, portate avanti soprattutto dai movimenti filo europeisti, riguardano possibili creazioni di account falsi e di pagamenti attuati per far diffondere il più possibile i video di Georgescu. Nel comunicato ufficiale della Corte non si fa esplicita menzione delle ingerenze russe, se non in questa frase dedotta da un documento dei servizi segreti: “Assomigliava alle tattiche russe”. Assomigliava… Si sono bloccate elezioni democratiche perché una campagna social su tik tok “assomigliava alle tattiche russe”.

Meno male che il pericolo pare per ora sia scongiurato. Però attenzione, che se alla fine Putin ce la facesse a far svolgere le elezioni, bisognerà prendere in esame altra metodologia per liquidare Georgescu. Vero è che in Romania pare che la gente non sia efficace come in altre parti del mondo sotto influenza USA, UE e UK, in cui il problema si risolve ammazzando la gente, da 1 singola persona a 50.000, come capita a Gaza. Inutile andare troppo a lungo nelle questioni spinose, ancora non si è capito che è tutta una perdita di tempo. Uccidiamo anche questo Georgescu, tanto fra pochino è Natale e diventeremo tutti più buoni.

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