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mercoledì 11 dicembre 2024

I ribelli siriani

Ragazzi, in un'altra vita io vorrò fare il ribelle siriano. Perché secondo me mi divertirei un monte.


Davvero, essere un ribelle siriano allontana la noia della monotonia quotidiana.

Pensate un po', anzitutto potreste cambiare nome a vostro piacimento, annullando in un attimo tutta la vostra precedente storia. Esempio: vi chiamate Fabio, avete fatto una strage, siete stati incriminati e osteggiati; poi a un certo punto scegliete di denominarvi Marino... e tutto il vostro passato va a fottersi in un nanosecondo. Oh, coi ribelli siriani funziona così. Cioè, anni fa si chiamavano Al-Qaeda, poi Isis. Oggi hanno denominazioni da partiti politici o da targhe americane, ma nella sostanza sono sempre gli stessi. Ebbene, il mondo (occidentale) li percepisce come entità completamente diverse: magia delle parole!

Poi - sogno dei sogni - a fare i ribelli siriani potreste fare veramente ciò che cazzo vi pare, tanto nessuno si ricorderebbe di niente, o tutti farebbero finta di non ricordarsi niente. Prendiamo i ragazzi di Al-Qaeda, ad esempio. Un tempo furono capaci, rintanati nelle grotte delle montagne, di buttare giù due grattacieli indistruttibili (detto da chi li costruì, non da me) con due aerei di linea dalle traiettorie impossibili secondo le leggi della fisica (detto da chi li costruì, non da me) e soprattutto di far collidere un altro aereo attraverso una manovra impossibile secondo le leggi della fisica (detto da chi lo costruì, non da me) con l'edifico più controllato al mondo dopo un'ora dal crollo dei suddetti grattacieli. Cioè, un colpo da maestri, dai. Tanto colpo da maestro che poi alla fine gli ammerigani si incazzarono così tanto da sterminare mezzo mondo per (finta) ripicca. Ecco, oggi, se a qualche liberal chiedi cosa ne pensa dei ragazzi di Al-Qaeda, ti sentirai rispondere: "Oh, ma che freddo fa", oppure "Ma allora questo Siena?". Insomma, oggi a parlare delle ragazzate giovanili dei ragazzi di Al-Qaeda non ci pare che ci sia molta voglia.

E poi i ribelli siriani oggi vanno di moda. Pensate, gira una foto dei servi della CNN, con una finta giornalista che intervista il capo dei ribelli siriani. Ebbene, la serva è intabarrata con un lenzuolo attorno alla testa, dato che ai ribelli siriani le donne coi capelli al vento non garbano un granché. E giustamente, essendo una serva, la finta giornalista si intabarra. Ecco, queste sono le stesse serve che anni fa, quando i ribelli siriani erano un po' scapestrati, si rifiutarono di andare ad intervistarli perché obbligate a tenere il velo in testa. Velo in testa che provoca(va) manifestazioni, proteste, scleri da parte soprattutto delle femministe occidentali e che da poche ore sarà sdoganato come accessorio fescion, da mettere alle feste di Hollywood.

Infine, occhio alle denominazioni. Oggi si parla di "ribelli siriani", poi diventati "jihadisti moderati", quindi "forze governative". Un tempo gli stessi erano definiti "tagliagole", dato che qualche gola la tagliavano davvero. Oggi le gole le tagliano uguale, ma c'è gola e gola, c'è tempo e tempo.

Quindi, ma meglio dei ribelli siriani, ma chi cazzo sta?

2 commenti:

  1. Dopo aver letto il pezzo e fatto una profonda riflessione, sono arrivato ad una conclusione politica : più Islamici si ammazzano,, meglio se fra se ', meglio mi sento. Meno francescani ci sono ancora meglio.
    Quindi la mia collocazione politica è chiara e per concludere il tema io tifo Mazzola.

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  2. Niente di nuovo, ma vi ricordate i mujaheddin afghani, quei gloriosi combattenti per la libertà organizzati da Osama Bin Laden e finanziati dagli USA che contribuirono a sconfiggere l'Afghanistan socialista, che tra l'altro aveva dichiarato nella costituzione parità di diritti tra uomini e donne, ma che insomma era alleato della vecchia Unione Sovietica? Allora si pensò di attaccare il grande nemico russo indebolendo i governi alleati, vedrete che tutto finirà bene in Siria come è accaduto in Afghanistan .... che lungimiranza! Cecco

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