Bassetti reo confesso

Ragazzi, se qualcuno conosce l'uomo scimmia, cortesemente può riferirgli di smettere di copiare questo blog terrapiattista?

Davvero, questa è bellina!

Qualche giorno fa il rettiliano Vespa, sull'onda dei travasi di bile degli adepti della neo Scienza per il probabile annullamento delle multe ai deceduti no vax e sull’esempio dei successi di odienz ottenuti ai bei tempi della pandemia, quando i bonifici correvano veloci come il vento, ha invitato un manipolo di mostri nella sua mostruosa trasmissione notturna. Il tutto, chiaramente, per ribadire il fatto che il siero ha stato benefico e che - inshallah - tornasse un'altra pandemia, tutto dovrebbe essere fatto come due anni fa. Ordunque, a un certo punto è arrivato il problemino.

L'uomo scimmia, evidentemente a corto di bonifici (vedi sopra), ha detto la sua, sconcertando i presenti in trasmissione (fortunatissimi, dato che in un mondo normale sarebbero dovuti tutti essere in galera da mesi). Queste le sue parole: "Io dirigo un reparto di malattie infettive con 50 posti letto e che non vedo un decesso covid sono due anni... La lettura del covid è stata fatta qualche volta con un po' di partigianeria... Noi secondo me abbiamo avuto per un certo periodo una lettura che non era del tutto corretta, noi a un certo punto davamo dei numeri dei morti covid che evidentemente noi non rispecchiavamo nella nostra realtà di tutti i giorni, perché continuavamo a contare i decessi "con" e "per". "Con" e "per" è un qualche cosa da cui dovremmo uscire. Cioè se io ricovero in ospedale un paziente che è già altamente fragile e casualmente trovo positivo un tampone covid, in Italia è un morto covid. All'estero distinguevano. Noi abbiamo fatto questo conto che ancora oggi conta 100 morti purtroppo al giorno o a settimana, che sono numeri spaventosi, obiettivamente in cui io non mi ritrovo. Ma non mi ritrovo io come non si ritrovano gli altri colleghi. Chi li vede questi malati, non ci si ritrova".

Beh, ganzo, no? Allora, queste cose questo blog le scriveva subito, all'inizio della follia. Cioè, si scriveva perché si doveva buttare dentro i decessi covid anche gli omini di 100 anni che magari erano morti perché erano stati messi sotto da una automobile (esempio). No, erano morti covid. Dovevano essere morti covid. Nella più totale follia, nel più completo obnubilamento della ragione e della scienza medica così come si era conosciuta fino al 2020: da lì in poi, si instaura la neo Scienza. Quella neo Scienza che oggi anche l'uomo scimmia, uno dei suoi più feroci paladini, ripudia in un suo dogma. E lo dice libero, in televisione, come se tutto ciò fosse la cosa più normale del mondo; lui, come gli altri mostri della pandemia, che dovrebbe marcire in una cella per tutto ciò che ha detto e fatto in due anni.

Ma in tutto questo c'è un termine che colpisce nel suo discorso, la parola "partigianeria". Sì, dice il primate, la lettura del covid (ovvero la sua narrazione, con specifico riferimento alla conta dei morti) è stata un po' partigiana... Ora, tutti noi sappiamo che partigiano vuol dire di parte, "chi parteggia, chi si schiera da una determinata parte, chi aderisce a un partito, sostenendone le idee, seguendone le direttive, per lo più con spirito fazioso o settario". Ovvio che, con ampia presenza di bonifici, questo parteggiare aumenta di quantità e di qualità. Sfociando nella faziosità ("radicata tendenza al settarismo e ad una perniciosa intolleranza") e nel settarismo ("intransigente faziosità ideologica").

Signori e signori, ecco qua il reo confesso. Ecco qua lo smascheramento, da parte di un grande protagonista, della neo Scienza.