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giovedì 19 settembre 2024

Il caso Volkswagen

Voglio prendervi un esempio concreto di come funziona lo Stato totalitario denominato UE, partendo dal caso Volkswagen (automobile del popolo).


Qualche giorno fa migliaia di lavoratori del settore automotive hanno manifestato in piazza a Bruxelles per protestare contro la follia dell’elettrico, che sta trascinando un intero segmento di mercato nel baratro, tra chiusure di stabilimenti produttivi, licenziamenti di massa, stop alla produzione, accelerando un trend che dal 2019 al 2023 ha già visto perdere 850.000 posti di lavoro in Europa. Nello specifico, a Bruxelles si manifestava contro la decisione di Audi di fermare la linea di produzione in loco, con 3.000 posti di lavoro a rischio. Audi è di proprietà Volkswagen, al momento (forse per poco più) secondo costruttore di macchine al mondo.

Per Volkswagen non è un buon momento, con la bellezza di 15.000 licenziamenti all’orizzonte e l’assenza - detto dai vertici dirigenziali - di un piano B. Oddio, un piano B ci sarebbe, a dire il vero, se non si fosse dentro uno stato totalitario: quello di mandare in culo l’elettrico, che nessuno caca (io in primis) e tornare ai motori meno fescion. In pratica, questa è stata la richiesta di ACEA, associazione costruttori automobilistici europea, che ha chiesto alla UE di poter rinviare di due anni gli obiettivi grin prefissati prima del verificarsi di un disastro economico e sociale, onde evitare multe miliardarie per il mancato raggiungimento degli obiettivi di riduzione di emissioni di CO2.

Risposta della Commissione Europea per il clima: ormai è troppo tardi. “L’industria ha avuto parecchio tempo per prepararsi a questa nuova fase della transizione. Gli obiettivi che si applicheranno dal 2025 sono stati adottati dai co-legislatori già nel 2019”. Tradotto: siccome siamo dei nazisti, ci importa una sega dei posti di lavoro persi e della probabile catastrofe di un intero settore di punta europeo, noi andiamo avanti per i cazzi nostri, anche se le macchine elettriche la gente non le vuole, prendano foco, costano un botto, ma soprattutto non si vendono.

Morale: l’elettrico non garba -> più elettrico.



15 commenti:

  1. Farsi una domanda (perché insistono con l'elettrico) e darsi una risposta (distruggere un comparto industriale europeo di eccellenza).
    Il mandante di questo omicidio non ve lo dico, per rispetto della Vs intelligenza.
    Duro di Menta

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    1. Io lo so. Putin. Al-Mutanabbi

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    2. E se invece il mandante fosse Putin assieme a Cina, India, Brasile, ecc?

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    3. Ma è sicuro. Aggiungo anche Iran e Corea del Nord. Ah… Venezuela. Al-Mutanabbi

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  2. Sicuramente obbligare ad andare tutti verso l'elettrico è nazista come dici te, io ce l'ho ed adoperata come seconda auto è potendo ricaricare a casa va benissimo. I costi di esercizio sono ridotti ai minimi termini e per un "povero pensionato" questo è importante. Mi limito a questo, non mi metto a fare il tifo come fosse un derby

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    1. Ma difatti così è corretto. Al-Mutanabbi

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  3. La conversione totale all'elettrico ad oggi non è possibile, inutile girarci intorno, non abbiamo abbastanza energia per alimentare l'eventuale parco macchine almeno che, per accontentare gli ecologisti fasulli dell'UE, non si passi al nucleare di ultima generazione ovvero a tante piccole centrali nucleari (almeno una per città, essendo piccoli magari ce ne basta una tra Siena, Colle e Poggibonsi) con conseguente militarizzazione del territorio (le centrali nucleari sono obiettivi per gli attacchi terroristici e militari) e conseguente limitazione delle libertà personali. La cosa intelligente sarebbe puntare sull'estrema differenziazione dell'offerta anche per sopravvivere in caso di penuria di materie prime: elettrico, ibrido, benzina, ecodiesel, gpl, metano e idrogeno con motori sempre meno inquinanti e con carburanti a basso impatto ambientale. Investire sul trasporto pubblico rendendolo appetibile per sicurezza, costi, affidabilità e orari e limitando così di fatto l'uso dell'auto privata per la scampagnata o la gita al mare. Puntare sui treni per i collegamenti tra città con costi accessibili a tutti e servizio di qualità (puntualità, pulizia, comodità). Ci vogliono investimenti in questa direzione secondo il mio modesto punto di vista, puntare solo in una direzione è fortemente autolesionistico e non risolve il problema ambientale. Cecco

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  4. L'Elettrico è stato uno dei miti della mia gioventù, anche in curva Robur (allora Curva Jolly)

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    1. Hahaha giusto, bei tempi!!! A proposito, ma non sarebbe ora di richiamarla col suo vero nome cioè appunto CURVA ROBUR? Guaspa perdonami da lassù se puoi, lo sai nulla di personale cuore bianconero.
      il Fattore

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  5. Io sono per l ' energia atomica.
    Verbena scomoda

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  6. una volta gli industriali quando li minacciavano nei loro interessi mandavano avanti i militari a fa un bel colpo di stato. ora si so rammolliti anche loro

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  7. Solo per precisare che le auto elettriche prendono meno fuoco di quelle con motore a combustione interna. La storia dei bus fermi in Norvegia è una bufala, non sono rimasti fermi, ma hanno avuto dei ritardi di meno di un quarto d'ora.
    Trascuriamo il fatto che non emettono particolato o altre sostanze inquinanti (incobusti, ossidi di azoto, CO, ecc), i polmoni dei padani ringrariebbero molto.
    L'industria dell'auto è sempre stata pompata con fior d'incentivi, ottenuti con la leva dei licenziamenti, come sempre privatizzare i profitti e socializzare le perdite.
    Invece di convertire le loro fabbriche, ricercare ed innovare, mettono sul piatto le teste dei poveri operai
    Poro Mario

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    1. Mercato elettrico Germania ad agosto -69%. Il mercato lo fa di solito chi acquista. Evidentemente ai tedeschi le cose non sono state spiegate bene. Al-Mutanabbi

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    2. Se sono in crisi le fabbriche di automobili e relativi componenti di auto a combustione interna, vuol dire che anche quelle non si vendono.
      A proposito le elettriche hanno meno componenti, che vuol dire meno manutenzione e meno guasti.
      Poro Mario

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