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giovedì 29 febbraio 2024

Tutti assolti

Ovvia, s'è finito? Sì dai, mi pare che si sia arrivati in fondo. Processi terminati, giustizia ristabilita, w tutti.


"Tutti assolti: Mussari e Mezzaroma con formula piena". E una coppia d'ova, c'è mancato di scrivere. Insomma, non solo la giustizia ha ancora trionfato, ma stavolta ha trionfato alla grandissima.

Oddio, si sapeva eh... I PM avevano già chiesto un mesetto fa due istanze di riqualificazione (cioè una ipotesi di reato minore) e tre richieste di assoluzione. No, non è cambiato qualcosa nei tribunali: il PM è quello che normalmente entra addosso agli accusati... Stavolta talmente chiaro era il non sussistere di un reato che, per fare prima, anche i PM hanno capito che non valeva la pena spenderci tempo più di tanto.

Per Mussari e Mezzaroma il reato ipotizzato era bancarotta fraudolenta, dato che la cessione del ramo di azienda fu valutata come imprudente e senza garanzie (era il 2012). Ma assolutamente no! Da qui l'ipotesi di bancarotta semplice per i PM. Ma la difesa è andata oltre ed ha giustamente ottenuto l'assoluzione con formula piena dei due.

Qualche testata giornalistica ci dice che anche i tre indagati dirigenti montepaschini sono stati assolti; però oh, si seguita a far fatica ad avere i nomi scritti... Gnamo via, so' stati assolti eh. Anzi, è bene far sapere che è gente che nei troiai non ci incastra niente. Ah, eccoli qua: Antonio Marino, Alessandro Malfatti e Gianfranco Mariangeli. Bravi.

La cessione del marchio è stata quindi ritenuta lecita, lecitissima. Come aveva predetto MassimoMassimo: "Fu un'operazione trasparente, non carbonara. C'era un team di professionisti al lavoro". Beh, che ci fosse un team di professionisti al lavoro, non avevamo dubbi. Anche sulla trasparenza niente da dire: una banca concede 22 (o 25?) milioni di euro ad una azienda di nome "Black & White Communication" con sede legale in Piazza Salimbeni 1. Cito testualmente da un articolo de "Il Sole 24 Ore" di qualche tempo fa (31 gennaio 2013): "Nel 2012, la banca ancora guidata da Giuseppe Mussari ha finanziato una complessa operazione da 25 milioni relativa alla cessione di un ramo d'azienda dell'A.C. Siena, il club che fa capo alla famiglia Mezzaroma, a una srl, la B&W communication. A questa società, costituita il 12 ottobre 2011, sono stati ceduti i marchi A.C. Siena ed A.C. Siena Robur 1904, brand che avevano un valore contabile di 14.826 euro e il cui trasferimento ha generato una plusvalenza di 25.085.174 euro. La vendita è stata stipulata il 29 dicembre 2011 e "sospesa" in attesa che la B&W communication trovasse un finanziamento, giunto, dopo le vacanze natalizie, il 9 febbraio 2012 grazie a Mps. A cessione avvenuta il Siena Calcio ha concordato con la B%W communication una licenza di durata ventennale per poter utilizzare i due marchi sociali: per questa concessione ha pagato alla B&W communication 1,5 milioni di euro nel 2012, e corrisponderà 1,4 milioni quest'anno (2013 ndr) e un milione all'anno perduta la durata dell'accordo. Dalle misure camerali le quote della B&W (che dichiara un capitale sociale, dato in pegno a Rocca Salimbeni, di 120mila euro) risultano di proprietà di Davide Buccioni, Fabrizio Sacco e della "Pontina srl 2000", società a sua volta riconducibile al gruppo Impreme Sia della famiglia Mezzaroma".

Già qui sopra lo abbiamo scritto negli anni più e più volte. Questa è l'ultima. Secondo quanto riportato da questo putiniano giornalista, un marchio di valore 15.000 euro è stato venduto a 22 (o 25?) milioni di euro da una società indebitata (A.C. Siena) con MPS alla azienda B&W communication (quella partecipata da Mezzaroma) formata qualche mese prima con a capo un gentiluomo (in foto) e partecipata dal proprietario del Siena (che è quella squadra indebitata con MPS). Però questa società neonata non ha 22 (o 25?) milioni di euro e quindi glieli presta MPS (che è quella banca con la quale il Siena calcio ha debiti). Una volta ceduto il marchio a B&W communication, l'A.C. Siena (che è quella squadra indebitata con MPS) per usarlo dovrà pagare tutti gli anni alla società B&W communication (quella partecipata da Mezzaroma) un milioncino per circa 20 anni. Alla fine, quasi per caso, si arriva al tempo di ammortamento del prestito di MPS.

Mah, a me pare tutto chiaro. Anzi, chiarissimo.

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