Si mangerà i trucioli di sughero

Oh, se lo dice la UE, un motivo ci sarà. Allora fatela voi la UE che vi impedisce di seminare il grano.

Davvero ragazzi, quando ci si trova di fronte ai Bravi, ci si deve inchinare.

Vi riportiamo oggi un estratto di un articolo de "Il Corriere del Siero", ovvero l'organo di riferimento di Pfizer, UE, CIA, Mossad, ecc. Insomma, un quotidiano politicamente schierato, che però inizia a dare segni di putinianesimo. Leggiamo in particolare le peripezie del Bravo giornalista-schiavo Michelangelo.

Dal 2024, ci dice Michelangelo,"ci si dovrà abituare" al fatto che, un anno sì e un anno no, sparirà il mais dalla Pianura Padana ed il grano dal Tavoliere in Puglia. Merito della normativa UE in ambito agricola, la PAC, che vieta la cosiddetta monosuccessione, dato che coltivare sempre le stesse cose depaupera il terreno e minaccia la biodiversità, "ma non produrle più, all'improvviso, stravolge i conti delle imprese agricole. E, di conseguenza, di tutta la filiera. Anche perchè il grano duro è indispensabile per la pasta e il mais per la zootecnia - e quindi per le carni - che a sua volta restituisce al terreno preziosa sostanza organica".

Ah già, vero... Ci sono le aziende, i lavoratori, i contratti già firmati di forniture, i clienti, filiere produttive e commerciali, ecc. Oh, so' dettagli, la UE se ne è scordata. Ah no, che scemo. La normativa dice che si può anche rinunciare a questa (lo possiamo dire?) imposizione... proposta, dai... al patto di mandare nel cesso il pacchetto di incentivi comunitari che valgono dai 150 ai 200 euri a ettaro produttivo. "Cifre importanti e garantite, ormai, da quasi un trentennio (dal '95): rinunciarvi non sarà quindi facile".

Eh già, caro Michelangelo schiavo, non sarà facile. Anche perchè molte aziende medio-piccole su questi incentivi basano la loro vita o la loro morte, per cui mi sa che la scelta sarà obbligata. Sì dai, un po' come successe qualche anno fa con la storia del siero e del grinpas, ma chi diceva che quello sarebbe stato un modello di potere coercitivo era un demente, per cui stavolta tocca agli agricoltori. E così via, cari stronzi, perché prima o poi toccherà a tutti.

Ma torniamo a Michelangelo, che ci snocciola il suo sapere. Nella Pianura Padana si potrà sostituire il mais con la soia, che però garantisce solo 120 euro a ettaro di incentivo ed in più è assai meno redditiva del granturco: insomma, si prende in culo. Peggio ancora in Puglia, ove spunta un rischio, cioè che gli agricoltori putiniani, essendosi rotti il cazzo, interrompano direttamente tutte le colture, con imprevedibili rischi per tutta l'Itaglia: speriamo succeda, almeno si ride un pochino.

Ecco, io scrivo da ambientalista, vegetariano e prossimamente vegano: per me va strabene così, vadano affanculo tutti quelli che coltivano la merda e ingrassano mucche e maiali da macellare. Ma sapete che ho proprio l'impressione che alla UE, dietro alla moda del green e della sostenibilità, di questa roba non importi una bella sega? Sapete invece che penso che tutto sia fatto per distruggere le piccole aziende, allontanare i coltivatori dalla terra per garantirla alle grandi multinazionali cedendo loro la nostra capacità alimentare produttiva?

Ma io sono un terrapiattista, per cui non vi preoccupate, che sono tutte mie paturnie. E poi pensate che bello avere in casa Monsanto che ci darà da mangiare l'insalata geneticamente modificata, con un pizzico di uranio impoverito (la UE ha detto che non fa male ed anzi condisce bene il grano ucraino) e una spruzzata di polvere da fall-out nucleare. Gioite, patrioti, eiaculate.