Incredibile amici (cit. Altafini), Wiatutti organizza le prime Leopoldelle all'estero! Leggete un po' cosa abbiamo organizzato, va, mentre gustate l'ennesima locandina-capolavoro del prode Quixote.
Il 26 maggio 2023, presso l'Osteria Mangiafoco di Piombino, dalle ore 19.30 (puntuali!) Wiatutti organizza l'incontro gastro-culturale "Le Sestilielle", intervistando lo scrittore Sestilio Bani. Si mangia pesce strepitoso, si sbevucchia, il tutto a 30 euro. Ma soprattutto si arricchisce il nostro bagaglio culturale. Ma cosa cazzo volete di più?
Andiamo a presentarvi gli attori della serata.
Anzitutto l'oste Danielone, titolare di Mangiafoco. Danielone è un ristoratore putiniano, non proprio di destra, che da anni allieta i palati di mezza Toscana con il suo pesce di strepitosa qualità, cucinato alla povera: niente intrugli, niente seghe, tanta sostanza ed atteggiamento alla piombinese. Danielone è un cultore di Sestilio Bani ed è colui che ha dato il via all'idea della serata, che ci ha trovati subito entusiasti. I posti sono limitati e si accede alla serata solo su prenotazione. Per chi non ama il pesce, forse c'è la carne, ma non è la stessa cosa.
Poi il presentatore, che con il sottoscritto tenterà di dare un verso alla serata, probabilmente non riuscendoci. Trattasi di un personaggio feticcio delle Leopoldelle, ovvero il prof. Marco Bianciardi, già presente in molte tornate leopoldelliane. Il professore, amante della letteratura di alto livello, apprezza fortemente Bani, al quale riconosce grande onestà intellettuale, chiarezza quasi sconcertante e prorompente capacità linguistica. Il tentativo sarà quello di sottoporre a Bani domande scomode, che possano far ragionare su temi che l'autore dibatte da anni.
Ed eccoci, dulcis in fundo, a Sestilio Bani, in onore del quale queste Leopoldelle sono intitolate. Bani parlerà di due suoi libri: "Tante mogli... sono la radice del male nel mondo. Storie di matrimoni, divorzi e separazioni" e "Dell'infedeltà, del divorzio, del femminicidio". Temi scottanti. Si parlerà di rapporti fra uomo e donna e mogli e mariti, di drammi familiari, di conseguenze di rapporti finiti male, di visioni non politically correct, di legislazione coercitiva e di tanto altro ancora.
L'appuntamento è imperdibile, l'evento ha già una risonanza nazionale. Come farete a mancare?
Chiudiamo con due recensioni della opere di Sestilio Bani, dalla quale capirete l'eccezionale portata di quanto andremo a discutere.
Matrimoni, divorzi e separazioni, sono all'ordine del giorno, non solo per la facilità con cui ci si sposa e ci separa, ma anche per le terribili conseguenze a volte violente che salgono agli onori della cronaca. Allora si grida al femminicidio, si accusano gli uomini di violenze gratuite senza considerare che nella realtà sono loro in maggioranza le prime vittime; questo che spiega Bani, in questo libro inchiesta, frutto di decenni di ricerche e di raccolta di storie che dimostrano la fondatezza della sua teoria. Qui viene sfatato, il luogo comune, che la donna è la prima vittima e viene evidenziato invece che è l'uomo a subire tutte le nefaste conseguenze di relazioni nate male, e in più contro di lui si accanisce anche la legge, fatta per difendere indiscriminatamente solo la donna. Bani, lancia un allarme, e un invito alle donne a meditare sulle loro azioni e, a prendere la vita sul serio, scegliendo l'amore e non la sicurezza, il denaro e l'effimera bellezza. E ai legislatori affinché la nostra legislazione, si adegui, a quella della maggior parte dei paesi, dove gli uomini e le donne sono considerati davvero uguali, onde eliminare una della cause principali dei femminicidi.
Dopo l'uscita del mio primo libro, ho pensato che era utile affrontare più profondamente le principali cause dell'aumento del femminicidio, arrivato a livelli non più sopportabili. È una vergogna anche italiana, dai 157 dell'anno 2015 siamo passati agli attuali 58 del giugno 2016 e si specifica che «Nella maggioranza dei casi l’assassino è un familiare, una persona con cui la vittima ha avuto una relazione». Cosa che affermo io già dal mio primo libro.
Si fanno tante iniziative per combattere questa vergogna, inondando le piazze di “scarpette rosse”, instaurando un numero telefonico di soccorso (1515) si dice per denunziare le violenze subite dal marito o dal compagno, ad iniziare da un semplice schiaffo ad una pedata. Ci sono trasmissioni televisive e “talk show” dove non si fa altro che parlare di questo, con testimonianze e con commenti di esperti sociologi e psichiatri, dove ognuno dice la sua.
Poi, ci sono i giornali, che ci inondano di pagine e pagine di questi fatti, soffermandosi specialmente sui fatti più truculenti e violenti. Non preoccupandosi di scrivere la verità ma solo di acquisire lettori curiosi e pettegoli.
Allora per comprendere davvero il problema e cercare di risolverlo in massima parte, bisogna iniziare dal principio...
Maremma cane non ci sono! Sennò venivo sicuro!
RispondiElimina"Flagellum Robur" ha colpito ancora.
RispondiEliminaMontanAttila ha costretto alla resa anche Alessandra.
" Ad ogni cosa c'è un perché ". Chissà quale sarà quello di questo devastatore!!
Montanari viene?
RispondiEliminaViene, ha prenotato e vorrebbe pagare lui. Nel finale farà Tarza. Al-Mutanabbi
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