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lunedì 15 maggio 2023

Deplatforming

Ovvia, finalmente ci siamo arrivati anche in Itaglia. Siamo lenti e colmi di deficienti, però siamo fortemente ubbidienti (oh, d'altronde siamo una colonia da tanti anni, per cui da schiavi qualcosa abbiamo appreso) e decisamente allineati. E così, infine, abbiamo anche imparato come "discutere" con l'altro.


Confronto, discussione, tesi, antitesi, polemica: tutti termini sui quali il  mio pensiero si era formato da anni (studiando testi vecchi di secoli o di millenni) e che ora non solo è sparito, ma è addirittura bandito. La linea di forte cambiamento è sempre lì, all'inizio della pandemia; e da quel momento il mondo si è adeguato. 

Pare (pare) che l'avvio di questa nuova tendenza verso il deplatforming sia frutto dei demoniaci costruttori della comunicazione dem e woke ammerigani. Ma cosa cazzo è il deplatforming? Ne abbiamo parlato qualche giorno fa in merito ad un articolo che analizzava una scena(ta) andata in onda in una TV di schiavi, nella quale una ragazzina bellina, discutendo con un professore trombonato, ad un certo punto era stata come tarantolata ed aveva avuto una crisi isterica, minacciando il vecchio trombone che stava citando dati e documenti avversi alla sua posizione sostenuta, e quindi levandosi dal cazzo dallo studio, seguita da un cameraman con telecamera in spalla, come si fa nei film d'azione ollivuddiani più spinti.

In realtà la pratica del deplatforming è vecchia come il cucco ed è sempre servita ai regimi autoritari a tappare la bocca ai dissidenti; ed anche per il mondo totalitario dei fanatici liberal (il cui regime si sta dimostrando durissimo, più delle vecchie autocrazie) è da qualche anno manna caduta dal cielo. L'oscurare ed il non rappresentare l'avversario, in definitiva, è o non è una forma di censura? Beh, per Wiatutti assolutamente sì, ma noi siamo dei terrapiattisti comunisti-fascisti, per cui la nostra parola (appunto) non conta niente. Per gli Esperti, invece, il deplatforming non vuol dire assolutamente censurare. Perché... Beh, insomma, perché... Oh, io non ho ben capito il perché, ma mi pare che tutto si riduca alla grande dicotomia Buoni e cattivi, iper sdoganata come modus vivendi in ambito pandemico con Buoni vs no-vax. Insomma, a detta dell'insindacabile giudizio degli Esperti te sei un cattivo? Bene, non devi esistere. E se invece per gli Esperti sei un Buono? Bene, puoi uccidere, violentare, sterminare, ma hai sempre ragione e la tua posizione sarà sdoganata come positiva per tutti (ma proprio tutti tutti).

Quando studiavo da giovane, queste pratiche mi dicevano essere proprie delle grandi dittature che avevano devastato il mondo; evidentemente oggi qualcosa è cambiato, ma se ce lo dicono gli Esperti, non possiamo che crederci.

6 commenti:

  1. Per come siamo messi a Siena, interessa più un Rinoceronte Rostro del torneino Arcese o Dudo Casini, che il nostro Roburrone.... oltre naturalmente ai tifosi di milan juve Inter e finanche violamerda.....
    Penso che sia finita un'epoca e che questa da veramente pena, senso e appartenenza civica scomparsa.
    Cloro

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  2. I novax sono sempre esistiti, non è un fenomeno nato al tempo del Covid. È sufficiente una piccola ricerca per vedere le foto in nero e seppia di raduni di massa nelle piazze di Londra e Parigi quando volevano introdurre i vaccini obbligatori contro il vaiolo. Nella stragrande maggioranza dei casi non sono soggetti cattivi, semplicemente sono persone d’una ignoranza torreggiante accumunati da un gran senso di paura della punturina. Ammetto che li adoro quando se ne escono con le loro fantasie di complotti planetari che spaziano da supposti piani alieni per spazzare via l’umanità, microchip sciolti nel siero, vaccini fabbricati con cocktail di grafene, mercurio e feti abortiti shakerati. La vita intanto ha ripreso il proprio corso fra guerre, problemi economici, elezioni e chi più ne ha e loro stanno ancora lì ad inventarsi vagonate di morti sospette, danni di ogni genere e sopratutto prevedendo estinzioni di massa degli sierati. Life goes on!

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    1. Mammamia! Che superficiale pochezza.
      Ma, d'altronde, questo è il livello odierno di certi intellettuali, i "deridientis" e con questo si danno pacche sulle spalle l'un l'altro sentendosi molto ganzi e alla moda.
      Bullismo verbale da quattro soldi.

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  3. La sindrome di Calimero è sinonimo di vittimismo, cioè quell’atteggiamento psichico per il quale la persona si sente vittima delle trame avverse degli altri e del destino. “Tutte a me capitano; sempre io ci vado di mezzo; lo sapevo che alla fine era colpa mia; pago sempre io per tutti” Si tratta d’un modo immaturo, per lo più inconscio, di vivere le relazioni e di affrontare la realtà. Esso si innesca quando la persona sente di non poter sostenere il confronto in modo paritario.

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    1. Il bullo è un soggetto che prova a raggiungere la notorietà a scapito di persone che ritiene più deboli di lui, senza soffermarsi a pensare sul bene o sul male che compie, concentrandosi solamente sulla propria finta megalomania, perché si crede grande di fronte a persone ritenute più deboli.

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    2. Ma perchè finta megalomania? Mi pare conclamata

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