Perchè l'avventura armena (secondo noi) è già finita

Ok, pare un titolo fuori tema e soprattutto fuori tempo. Ma badate che trattasi solo di una citazione interna al blog, visto che questo era come si intitolava un mio articolo del 29 gennaio 2021.

Non ci credete? Ovvia, controllate. Controllato? Avete visto che effettivamente tutto torna?

Scrissi quel pezzo sull'onda di una forte incazzatura in uno dei picchi massimi di follia gestionale armena sul piano sportivo, quella del doppio allenatore straniero (che oggi, a riguardarla a mente fredda, provoca ancora un misto fra incredulità, stupore e sorpresa). Ed in quel pezzo c'è tutta la mia frustrazione di tifoso semplice, oltre che - ripeto - una notevole dose di incazzatura.

Bene, qualche mese è passato, i sedicenti armeni sono rimasti e qualcosina di buono hanno anche fatto, soprattutto nel pagamento del ripescaggio in Serie C. Ma la follia sportiva è rimasta tale e quale, a comprovare il fatto che probabilmente il giochino del calcio itagliano non si confà fino in fondo alle facoltose famiglie armene.

Però oggi vado oltre, non parlo solo dei sedicenti padroni. Perchè loro hanno distrutto, ma hanno anche ripagato e rifatto; e poi distrutto e ripagato. Insomma, questi due anni sono passati sulle montagne russe (appunto), con i tifosi in balia degli eventi. Poi la maledetta guerra in Ucraina ha cambiato moltissimo, a mio avviso. La difficoltà nel far transitare soldi da est a ovest è manifesta ed ha rischiato di mettere in ginocchio la società. Che invece, pur con ritardo, pare abbia fatto fronte per ora ai propri obblighi, nonostante da più parti si attendesse e si sperasse il contrario. Già, si sperasse il contrario.

Da questo punto di vista - dell'investimento pecuniario e del saldo finale - i sedicenti armeni sono stati dei signori, differentemente ad esempio a certe madame di regime sparite nel nulla (società compresa) e mai più favellanti. Ma neppure questo è stato riconosciuto alla gente di Yerevan. Anna aveva sempre messo soldi suoi, gli Armeni chissà. Anna faceva stronzate galattiche sul piano sportivo ma la colpa era sempre di qualcun'altro, gli Armeni invece avevano sempre loro la responsabilità dei fallimenti; e così via. Mai in questi due anni è esistita una narrazione favorevole ai sedicenti armeni, rei di essersi circondati di persone poco gradite e soprattutto di essere fuori dai giri, anche e soprattutto quando queste persone poco gradite sono state allontanate/distanziate (segno che forse non a tutti erano sgradite).

La cartina di tornasole di questa situazione è stato, lo ripetiamo ancora, l'atteggiamento di un noto caporedattore fuori sede di un noto quotidiano locale, che di punto in bianco abbiamo scoperto essere grande appassionato del Siena calcio tanto da dispensare consigli, ammonimenti e domande ai sedicenti armeni, più sedicenti che mai. Gente che ora, se e quando avremo un padrone allineato, sparirà nell'oblio e mai più tornerà a interessarsi del Siena calcio, dato che esso interessa come a me interessa il concorso canoro dell'Eurovision; un cazzo.

Ragione per cui speriamo che chi arriverà non sia sedicente e torni a essere foloso, che poi è l'unico tipo che la città (di folosi) annusa ed accetta.

Ah, ci saranno sempre i soliti noti a fare da contorno e ricavarsi briciole da raccattare, ma quello è già nei patti.

Cari Armeni, io comunque, che amo il pensiero divergente, mi sono anche divertito con voi, lo ammetto. Un po' mi dispiace, ma il calcio è così, la Robur rimane ed i presidenti cambiano. Attendiamo novità e ci risentiamo. Adieu.