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lunedì 22 marzo 2021

Siena trionfa immorale

Il 12.01.2019 Wiatutti scriveva un articolo dal titolo “Siamo tutti di Sielna”. Era da poco uscito su La Stampa un corposo articolo di Gianluca Paolucci, che passò totalmente sotto silenzio (a parte una serie di interventi in serie di PaP), mentre a nostro avviso avrebbe dovuto creare clamore importante.


Ma si sa, dalle nostre parti bisogna che ci sia un po’ di casino giudiziario e mediatico per capire dove si sia andati a cascare. 

Dell’operazione Hidden Partner sappiamo qualcosina, ma ancora nessun dettaglio. Per cui sospendiamo qualsiasi analisi colpevolista e concentriamoci su qualche pensiero filosofico.

Anzitutto, chi fosse Bidilo lo si sapeva. Oppure lo si doveva sapere. Bastava ad esempio leggere l’articolo di Paolucci, oppure altra documentazione che per ora si trova su internet. Dal 2018 la Procura di Siena indaga sui conti del magnate kazako, andando ad intercettare conti svizzeri, nei quali si ipotizza sia contenuto parte del tesoro di Bidilo e delle sue società, basate fra Cipro, Estonia ed Isole Vergini Britanniche. Secondo un articolo di Federico Franchini del 15.10.2020, “in Italia, tutto è partito da una dichiarazione dei redditi. Nella rogatoria indirizzata alle autorità elvetiche, i magistrati di Siena spiegano che sospettano che due persone abbiano frodato il fisco per 11,5 milioni di euro tra il 2015 e il 2017, spacciando per prestiti ai soci quelli che in realtà sarebbero stati doni versati alla loro società italiana. È qui che entra in gioco Igor Bidilo: almeno 10 milioni di questi doni verrebbero infatti dalla Sotko Trading Ltd di Cipro, una delle società offshore che hanno fatto ricorso ai tribunali svizzeri e di cui “lo Zar” è il beneficiario effettivo”. Da questo momento, i procuratori, tramite rogatoria internazionale, hanno tentato di risalire alla corrente di denaro, imbattendosi in una vera nebulosa societaria del kazako. Alla fine dei giochi, pare che le autorità svizzere abbiano inviato a Siena documenti bancari per venti cc provenienti da cinque banche e sette società offshore. Per i procuratori svizzeri la sentenza è netta: “I fatti trasposti nel diritto svizzero equivalgono a frode fiscale, falsificazioni di titoli e riciclaggio di denaro”. Vedremo ora cosa succederà in Itaglia.

Il nostro pronostico è che non succederà niente, almeno ai dodici indagati, molti dei quali hanno abbandonato cariche istituzionali, tranne uno. Stiamo invece parecchio più in pensiero per chi sta in basso, per i lavoratori della società italiana di Bidilo, cui deve essere data massima tutela. Premessa quindi la verità giudiziaria del caso, alla quale si giungerà forse fra qualche anno (noi saremo già morti), mi si permetta qualche pensiero in libertà.

L’Avvocato era stato chiarissimo all’inizio del suo mandato: i soldi del Monte sono finiti (noi rettifichiamo sempre: li hanno rubati tutti), quindi bisogna ingegnarsi a trovare finanziamenti alternativi. Da qui Bidilo. Ora, premesso che i Bidilo sono rischiosi (vedi sempre articolo del 2019 di Paolucci) e che comunque sia compito della politica e’ anche quello di fare da filtro alle richieste che arrivano dall’esterno, quello che non è assolutamente cambiato è il substrato cittadino che accompagna i Bidilo. Che è lo stesso che accompagnava i Caiata. Che è lo stesso che accompagnava MPS. È così via. “Siena trionfa immorale”, ha scritto il mio amico Michele. Ecco, io questa frase la metterei in testa a Porta Camollia, tanto rappresenta il nostro borgo polveroso. Non (solo) di questi anni, ma di tanti anni indietro. È proprio marcio il terreno sul quale si tenta di far crescere qualcosa, evidentemente. Marcio perché la gente che guadagna da tutte le operazioni è sempre la stessa, perché non esiste ricambio, perché anche una persona normale come l’Avvocato non è riuscito a creare un percorso alternativo a certe dinamiche, perché evidentemente se si vuol prendere il potere a Siena bisogna ancora passare da quei viottoli (che poi sono migliaia di voti) che esistono da decenni, perché nessuno ha mai avuto il coraggio di tentare di crearne un altro di viottolo. Lo capiamo eh, ma rimane davvero l’amaro in bocca nel vedere che niente cambia. E che domani, liquidato Bidilo, ci sarà uno sceicco arabo (esempio) che comunque sarà “accompagnato” dalle solite persone, molte delle quali assolutamente trasversali ai due schieramenti destra/sinistra e quindi ancor più decisive e pericolose.

Molti dicono che per vincere le elezioni si doveva passare dalle solite persone, che, a vari livelli, gestiscono potere e pacchetti di voti pronti all’uso, e da partiti “tradizionali”, forti di un apparato che serve a governare una città. Bene, questa è infine la politica. Ma ho due domande da porre: 1) questa gente cosa chiede in cambio? 2) quanto si rischia, in proprio e sulle spalle della collettività, ad affidarsi costantemente alle stesse persone ed agli stessi apparati di sempre?

Al 2023 mancano ancora due anni e probabilmente saremo stati tutti sterminati dal virus, ma per quel tempo c’è bisogno che alle elezioni cittadine si presenti una compagine apartitica, trasversale, con gente che non ha mai avuto un incarico politico in vita propria, che non ricerchi i Bidilo e faccia a meno dei Caiata, che faccia una croce sulla foto dei faccendieri locali che saranno dichiarati indesiderati, che abbandoni i geronto-attori della politica, che sia composto da gente con la fedina penale pulita. Un po’ come doveva essere il M5S nelle sue premesse. Questa compagine prende l’1%? Ok, ci si è provato e ci siamo contati. Al limite si seguita a fare come sempre.



My dog needs new ears 

Make his eyes see forever

Make him live like me

Again and again

Fascist baby 

Utopia, utopia

(Goldfrapp, “Utopia”, 2000)





9 commenti:

  1. L'articolo centra esattamente quello che ritengo sia sempre stato il problema di questa città: avere un unico padrone che ha tenuto sotto scacco la popolazione, creando nei decenni generazioni di mantenuti e gente dal "quattrino facile" a discapito di una mentalità dinamica, forte, creativa. Poi "finalmente" il padrone è sparito, si è volatilizzato dall'oggi al domani, ed invece di accogliere la notizia con veemente soddisfazione, è stata presa male, molto male dal popolo, sperando al più presto di trovare un nuovo padrone al quale sottostare e dal quale raccogliere. E' la mentalità del popolo che è sbagliata, un popolo senza armi. senza armi perchè non è mai stato abituato a combattere, un popolo che ha sempre avuto tutto. La libera iniziativa, la creatività, l'uscire dai canali, non era contemplato qui. O meglio, era certo fattibile, io e molti altri ne siamo stati fuori. Fuori dai privilegi, fuori dagli accostamenti, e non è facile, perchè la rete è ovunque e non sai da chi doverti guardare. La speranza è che ci sia un bel tonfo, grosso, senza aiutini di Stato o cerotti vari, solo in quel modo il popolo probabilmente si scuoterà, e a quel punto probabilmente chi ha sempre vissuto di espedienti, proverà il brivido del lavoro, quello vero, fatto di iniziative, sudore, sbagli, assunzioni di responsabilità, gioie dei propri successi. Me lo auguro per il bene di questa città, che diversamente sarà destinata ad essere colonizzata per il resto della propria esistenza.
    Sanguebianconero

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    1. Amaramente vero. Perché se esiste qualcuno, come nei paesini calabresi, che nel 2021 si vanta di avere pacchetti di consenso pronti all’uso da rivendere al primo offerente, è anche vero che dentro ci sono migliaia di persone che evidentemente votano solo per convenienza personale o di piccolo gruppo. La realtà è questa, per ora. Però almeno provarci... Al-Mutanabbi

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  2. Io credo che la mentalità assistenzialista di questa città non cambierà mai....troppo forte è sempre stata anche la politica comunista che comandava cosa si doveva dare, quale era il tuo posto e cosa dovevi dire/votare...per me c'è ancora troppa gente che ragiona così ormai è insito nel senese medio...in più metteteci anche un ulteriore organismo di controllo, come le contrade sempre state strumentalizzate (e tuttora), è il gioco è fatto...non se ne uscirà mai a meno di un cataclisma demografico parecchio peggio del covid oppure una immigrazione di massa di un altro popolo...Siena è e sarà sempre così

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    1. Ed anche qui condivido. Sulle contrade Wiatutti si è espresso anni fa con una serie di articoli penso quasi unici nella loro analisi politica in senso stretto, segno che ancora l’argomento è taboo e della contrada si preferisce rimandare ancora oggi l’immagine iconica che in definitiva è ormai un secolo che passa. Idem il discorso del partito “comunista” (io sono un Comunista e non uso il termine per i finti compagni di merende che hanno svuotato Siena in questi anni), che ha creato consenso facile a suon di posti di lavoro inventati e favoritismi unilaterali. Tuttavia è bene guardare anche il new deal destrorso, che su questo punto non solo non ha spezzato il trend, ma anzi pare averlo implementato riaffidandosi alle stesse identiche persone che spadroneggiano da anni, quindi anche con il Partito Distruttore imperante. Al-Mutanabbi

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  3. Non pensi che partire solo da chi vuole cambiare abbia portato al risultato che hai magistralmente descritto oggi?
    Va bene cambiare, ma io partirei dallo studio, dalle idee, da un progetto di città. Per me è stata la totale mancanza di un progetto che ha provocato il ricorso ai vecchi rimestatori. Quando non si sa dove andare si finisce sempre per percorrere le solite strade, con le solite persone.
    A.

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    1. Non lo so. Nel senso che non ho idea se prima inizi l’uovo o la gallina. Ovvero se il problema principale sia stata l’assenza di progettualità che ha ricondotto ai soliti noti, oppure se i soliti noti siano talmente forti da imporre essi stessi la progettualità. A me pare che la base del ragionamento sia sensata, ovvero che oggi Siena non può più basarsi sui soldi della banca, che non c’è più. Ma proprio per questo, il cambiamento doveva avvenire anche e soprattutto nelle persone di riferimento, perché le situazioni non cambiano magicamente da sole. Al-Mutanabbi

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  4. Non sono comunista, tutt'altro, tuttavia quando sento dire ad un senese di "politica comunista che comandava" mi si gonfiano...talmente che vado in depressione. Altro che partito dell'1%. Non fosse stato per evento esogeno del 2011 che neanche c'entra niente con Mps Antonveneta, il "comunismo" starebbe sempre bene a tutti.

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  5. Caro almuta io sono un Keynesiano convinto e quindi antimarxista per principio però ormai come diceva il vecchio e simpatico (parlo per me) Indro Montanelli "ormai non è più una lotta di ideali e quindi cosa sarà della politica se non un arrivismo tra chi ottiene più potere??" Ormai è questo è anche per Siena finché certi senesoni non fanno come le vecce al sole non cambierà MAI NULLA...in più metteteci anche le contrade che ancora influenzano tantissimo molti che vengono ridotti a livello preadolescenziale per rimanere nel cerchio della stessa...non da ultimo una mia conoscente che da poco nella tua contrada è stata completamente fagocitata lasciando un mio caro amico perché sennò non si poteva presentare con un terrone alle cene....pensa te ancora come siamo messi nelle contrade per non parlare del vongolone poi;)

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  6. https://youtu.be/ylbjgBP9hW4

    Poi vorrei tanto sapere perché queste conferenze non vengono mai menzionate nella nostra cara Siena eppure tale conferenza è avvenuta qui però nessuno lo dice....dal mainstream nazionale ai giornalai locali perché? La risposta penso che la sappiate

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