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venerdì 21 agosto 2020

La città dell'Utopia ipotizzata a Siena

Le ghost town vanno molto di moda ultimamente. In Basilicata ce n'è una, Craco, che è salita agli onori della cronaca da qualche anno, meta di turisti che vagano nelle sue vie deserte ed abbandonate. Ma esiste, in terra lucana, altro sito in rovina, assai meno conosciuto: Campomaggiore Vecchio, la città dell'Utopia.

Il sogno inizia il 30 dicembre 1741, giorno in cui la nobildonna Marianna Proto, vedova del Conte Nicola Rendina, sottoscrive l’atto di fondazione del nascente borgo di Campomaggiore con i pochi coloni che vi si erano stanziati. E termina il 10 febbraio 1885, quando una frana costringe la popolazione residente ad abbandonare per sempre il sito. In 140 anni il borgo era passato da circa 80 a 1525 abitanti. Segno che non si stava poi così male...
A chi stabiliva la propria dimora a Campomaggiore venivano concessi un lotto di venti palmi per la costruzione della casa, terra da coltivare e altri benefici. In cambio i coloni si impegnavano a versare dei tributi in natura o in denaro ed a svolgere dei lavori per i loro signori. Sarà Teodoro Rendina, nipote di Marianna, verso la fine del XVIII secolo, il vero protagonista della crescita culturale, economica ed urbana del borgo. Influenzato dall’architetto Giovanni Patturelli (allievo di Vanvitelli) concepisce un modello di sistema viario e di edificazione a scacchiera. Tutte le case erano uguali per dimensioni e tecniche costruttive, con strade larghe e tagliate ad angolo retto. Si realizzarono la Piazza dei Voti, baricentro di tutto lo schema urbano, il palazzo dei Rendina, il municipio, la caserma dei Carabinieri Reali, la nuova chiesa parrocchiale e le strutture atte a ospitare i servizi e le botteghe per la comunità. Successivamente il nipote, marchese Gioacchino Cutinelli-Rendina, studioso di botanica ed esperto di agricoltura, darà impulso all’economia rurale così come alla creazione di nuovi quartieri, introducendo la coltivazione dell'ulivo e di vitigni di alta qualità. Ogni contadino aveva diritto di disporre legname sufficiente a scaldarsi, ma con la regola che per ogni albero abbattuto ne fossero piantati tre da frutto.
Ok, ma tutto ciò cosa c'entra con Siena?
Ebbene, il progetto fu costruito a tavolino da Teodoro presso il Collegio Tolomei, nel quale incontrò l'architetto Patturelli e con lui ipotizzò la costruzione della città, antesignana dei progetti successivi di socialismo utopistico, dove il bene comune doveva prevalere sull'interesse individuale. Proprio quel Patturelli che collaborò alla costruzione della Real Colonia di San Leucio presso la Reggia di Caserta, della quale abbiamo già parlato in altro articolo qualche tempo fa.
Un domandone a questo punto ci sovviene. La città ideale di Pienza, che probabilmente Patturelli e Vanvitelli conoscevano, è stata la fonte di queste successive città utopiche? Qualcuno dei nostri dotti lettori sa qualcosa?

9 commenti:

  1. Voci su Fedeli lo dipingono come "uomo indubbiamente danaroso"(supermercati e alberghi).Poi "esuberante" come un cavallo e abbastanza "effervescente " in sala stampa. Dovesse essere lui il selezionato.....l'interesse sulla squadra non mancherà certamente!!!

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    1. Quindi tutta l’armenità dilagante si è dissolta come neve al sole? Non erano i più ricchi, i più affascinanti, gli unici coi soldi veri?

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  2. Ma a Rieti e a San Benedetto del Tronto ha lasciato tutto in ordine?

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  3. E perché verrebbe ... Per aprite supermarket e alberghi a Siena?

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  4. Finalmente una notizia buona: non rivedremo più Dambrosio con la maglia della Robur.

    Uno Libero

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  5. Un'altra pugnalata alle spalle: Spàracelo dal Picerno all'Acireale. Questa non ce la doveva fare. E pensare che io puntavo tutto su di lui per la nostra rinascita. È proprio vero che le bandiere nel calcio non esistono più. Che schifo!!

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    1. Noi ci scherziamo, ma certi giornalisti fuori sede scrissero, solo pochi mesi fa, che Sparacello faceva parte del progetto di Anna. Al-Mutanabbi

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  6. Proprio per questo motivo puntavo tutto su di lui. E ora? Riusciremo a trovarne un altro come lui? Io dico di sì...ah ah ah

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  7. Ovvia, finalmente avremo il sospirato stadio nuovo. Curva coperta e bar vero. Se si continua a esse sempre meno si potrebbe auspicare una curva in stile Drive-in. Sarebbe fighissimo. Avanti a NOAHltri!

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