Rivello, uno dei borghi più belli della Basilicata, si inerpica per una montagnola, fino a creare un labirinto di stradine con pochi slarghi alla luce del sole. Nella piazza principale si trova una trattoria.
La trattoria di Domenico ha un banco bar totalmente anni '60, con una lampadina fulminata. Dello stesso decennio sono i molti liquori locali che animano le ante di alluminio della vetrina.
Domenico ha una struttura (anche mentale) per servire probabilmente non più di una ventina di persone contemporaneamente. Due signore oltre il quintale in cucina (sinonimo di garanzia per il mangiare bene), lui come tuttofare in sala (oppure in piazza, nelle notti d'estate), infine un ragazzino dagli scatti felini, incapace di prendere una qualsiasi decisione in solitaria e ombra assidua di Domenico stesso. Ah... ed un pizzaiuolo.
In questa tormentata estate, in cui - se Iddio vuole - molti (ma non tutti) Itagliani hanno deciso di passare le vacanze nel Belpaese, la costa intorno a Maratea trabocca di turisti. Che, per godere della brezza notturna e sfuggire alla calca marittima, si avventurano spesso nell'interno. A Rivello, appunto.
Domenico, con tutta probabilità, non aveva fatto bene i calcoli per questa estate. Forse pensava di avere qualche picco di clienti per un giorno o due e di poter gestire queste serate in maniera artigianale.
Ed invece, stante la straordinarietà della stagione, di gente a Rivello ne rotola parecchia tutte le sere. E Domenico va in crisi.
Si arriva da Domenico e lo si incontra a contare e ricontare le pizze per una tavolata già pronta alla cena. Poi, con calma, saluta e chiede se si è prenotato. Quindi, alla conferma, prende un blocco di bigliettini sui quali ha vergato i nomi dei prenotati. Ma contemporaneamente ha un altro blocco di bigliettini per le ordinazioni ed un altro che fa firmare ai clienti per la registrazione covid: logico che nasca un po' di casino. I tavolini sono quelli cinesi da giardino, con le sedie di plastica verdi un po' sporche. C'è un grande sviaggìo di locali che optano per l'asporto, con lunghe chiacchierate con le cuoche. Domenico, intanto, forte di una buzza strepitosa, suda sotto la mascherina, fin sopra il dorso delle mani, con gli occhiali sistemati sulle tempie. Passano bambini, vecchini, gatti. Dopo una mezz'oretta arriva per l'ordinazione, con il giovane cameriere ombra. "Cosa volete di buono? Abbiamo penne, ravioli, spaghetti". "Sughi?". "Pomodoro". "E poi carne di maiale, arrosto misto". Non ci viene detto di antipasti e contorni. Scopriremo poi che c'erano, così come un menù cartaceo, evidentemente non divulgabile. Intanto la piazza è piena, si aggiungono tavolini, Domenico strenfia, i piatti non escono dalla cucina. Dopo un'ora arrivano i ravioli (al pomodoro, naturalmente...): sublimi. Verso le 22.00 arriva l'ultimo gruppo, che probabilmente mangerà intorno alla mezzanotte. Un tavolo con due ragazzi è totalmente dimenticato, mentre da un altro di alza una donna-uomo altissima ed incazzatissima, che urla in cucina e mette sull'attenti tutti i membri del ristorante; tempo zero ed al tavolo arriva una brocca di vino. Intanto, da circa un'ora è arrivato il figlio di Domenico, un essere inutile che intavola una infinita chiacchierata con un amico e che non dà un minimo di aiuto al babbo in evidente difficoltà. Sarà la sua fidanzata, di Pietrasanta, a risolvere la serata, inventandosi cameriera per una sera e seguendo l'iter delle comande più in ritardo.
Ce ne andiamo verso le 22.30. Certi di avere vissuto una serata divertentissima, di un'Italia che sta scomparendo, quella delle trattorie familiari, fagocitate da numeri, ritmi e recensioni su internet. Ed un giorno, forse molto presto, rimpiangeremo quei ravioli al pomodoro fresco.

Lasciando da parte i ravioli (per fortuna 'un so trofie), dovessero essere loro, speriamo che la "Grammatica" sia quella "itagliana" sennò in armeno sai che casino viene fuori...Attendo con ansia l'annuncio del meriggio
RispondiEliminaAnche in Abruzzo si sta molto bene e si possono addirittura vedere gli orsi, quelli veri e liberi intendo.
RispondiEliminaIl Plato ha preso Ortolini e si sta già allenando.
Signori occhio, il tempo stringe. E facciamoci mettere nel Girone tosco-umbro....
Kampostagia
La butto lì così come mi viene: la bandiera (che non esiste più) bianconera gradita ai tifosi sarà quella di Gastaldello?
RispondiEliminaPurtroppo solo noi possiamo cambiare il sistema e fare un passo indietro. Siamo sempre a decantare i tempi che furono, la gente che fu e che non c'è più, la Siena di una volta e tante altre stronzate... ma siamo sicuri che ci piacciano davvero i tempi che furono? O in realtà siamo molto ben contenti della società che pian piano ci siamo costruiti intorno... certo, non tutti, ovviamente... di persone che, come me, quest'anno hanno rinunciato alla vacanza per ora ne conosco un'esigua manciata; molti di coloro che saranno andati in Sardegna a fare i peggior troiai saranno i primi a pontificare e rivendicare il proprio diritto a mandare i figli in una scuola ultradistanziata, pena fare la rivoluzione.... ovviamente gente che ha percepito regolarmente il reddito di emergenza, si badi bene.... Ma ovviamente non ci basta mai, perchè quest'anno, pur di non interrompere quel tran tran che ormai diamo per diritto acquisito, siamo andati a rompere i coglioni (in senso buono, sia chiaro) anche nei posti più reconditi del paese dove, ne sono certo, sarebbero stati bene anche senza l'afflusso turistico. I poveri esercenti ormai schiavi delle recensioni che, nel 90% dei casi, sappiamo benissimo non esser veritiere o comunque posso senza ombra di dubbio esser camuffate, addirittura comprate (c'è chi ci mangia...). Rispetto al passato capiamo sempre meno, ma non abbiamo interesse a capire di più, tantomeno abbiamo interesse a tornare indietro. Io faccio parte di quelli di una volta, me lo sento dire spesso, e mi fa piacere: non potrei vivere diversamente. La maggioranza va in un'altra direzione, ogni momento è buono per dimostrare la pochezza in cui stiamo precipitando.
RispondiEliminaGrazie per l'attenzione, un saluto a tutti
Sanguebianconero
Il tuo commento è condivisibile in toto, solo non credo che chi prende il reddito di emergenza vada in ferie in Sardegna. Massimo emigrato a poggibonsi
RispondiEliminaÈ già partito il can can degli Haters contro gli Armeni.... eh si se siamo in D la colpa è loro, del Sindaco, dell'assessore... si si... credeteci ehh mi raccomando...
RispondiEliminaForza Robur, oggi domani e sempre
Sergio