Il canale youtube di wiatutti!

venerdì 5 luglio 2019

Il Paglio contemporaneo interessa ancora?

Dopo l'articoletto di ieri (che tuttavia però, dalle visualizzazioni, pare sia stato letto), pensavo di aver finito di discettare di Paglio. Ed invece, leggo un trafiletto su La Nazione...

A firma di Sergio Profeti, il trafiletto analizza un dato inoppugnabile, ovvero lo share televisivo RAI per la carriera testè corsa: 741.000 spettatori, con uno share del 5,9%. Pochino. Pochissimo, se confrontato, ad esempio, con luglio 2017: 1.705.000 spettatori, con uno share del 12,3%.
Permettetemi en passant di ritagliarmi un piccolissimo spazio per un mio commento personale: aleeeeee! Sì, esulto; anche se il mio obiettivo sarebbe raggiungere lo 0% di share, ovvero lo spegnimento totale della diretta tv.
Terminato il mio spazio, passiamo ora però a qualche elucubrazione generale. 
Oibò, cosa è successo? Possibile che si sia perso 1 milione di spettatori in due anni? Ma soprattutto - domandone - secondo voi, cari ed assidui lettori wiatuttiani, è forse possibile e/o logico mettere in relazione questo dato con l'analogo svuotamento di Piazza del Campo, così come riferito nel pezzo di ieri?
Lo studio del fenomeno del disinteresse (potremmo così definirlo) non ha ancora avuto tempo di sedimentarsi, non esiste uno storico allargato, una statistica di confronto. Può darsi cioè che si tratti solo di un caso isolato e che da agosto il trend dell'interesse riprenda, con piazza piena e share alto. Ma corre l'obbligo di analizzare, anche il caso singolo.
Puntavamo ieri l'attenzione sul fatto che - la faccio breve - forse la gente si è rotta un po' i coglioni di questo Paglio di plastica. I Senesi di sicuro, ma probabilmente si dovrebbe iniziare, chi lo vuol fare, ad interrogarci sull'appeal che questo Paglio così irreggimentato ha anche agli occhi dei "clienti" (brrrr) ascoltatori televisivi.
I picchi di audience, fateci caso, spesso coincidono con i tempi dei problemini che di routine possono capitare il 2.07 e il 16.08: scaramucce fra contradaioli trogloditi, infortuni ai cavalli, ecc.
La normalizzazione paliesca, nonostante l'utilizzo di commentatori alla Nanni Mazzini che in RAI tentano di spiegare con parole semplici cosa rappresenti il Palio per noi, sta facendo in modo che questi problemini vengan fuori sempre meno. Da una parte meno male, ma dall'altra si perde audience...
Benone, dal mio punto di vista (vedi sopra).
Ma non so se sia benone per il mondo contradaiolo e del Comune. A fronte del mio sogno (nato da poco) di apparecchiare una cosa solo per i Senesi, mi sembra difatti che l'era contemporanea abbia presupposto una ingerenza importante del mondo esterno, fra l'altro accolto con i massimi onori, come protocollo (???) ormai impone.
Ma anche se non si voglia recedere verso una posizione gretta come la mia, un ultimo pensiero si impone. Ma se il mondo esterno sta perdendo interesse verso il Paglio (W), non può il Paglio fregarsene del mondo esterno? E se soprattutto il mondo esterno guarda il Paglio solo in funzione di interessarsi ai problemini di cui sopra, ha ancora senso offrirsi in pasto a questo leone non addomesticabile, oltretutto offrendosi a petto villoso, senza armatura o protezione alcuna? Cioè... "forti" anche di un misero 5,9% di share, non può essere questo il momento buono per mandare tutti (RAI, Mediaset, SKY, Al-Jazeera) in culo?

7 commenti:

  1. Vivendo extra moenia l'atteggiamento che riscontro prevalentemente (sondaggio non statisticamente significativo) oscilla tra il menefreghismo ("due ore di attesa per due minuti di "gara") e l'avversione (per le ben note "sensibilità" animalaie..).

    Concordo con lo scritto e mi lascia un po' perplesso certa incoerenza senese: un ci venite, un rompete i c.., e poi ci si resta male se il forestiero non viene a schiumare in piazza o si fa a spintoni per essere a favore di social.

    Il dubbio viene..se il palio è vita il senese moderno (per viverla pienamente) ha bisogno di un estraneo che lo gratifichi?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Giustissima considerazione, a mio avviso. Deve essere difatti risolta questa schizofrenica dicotomia. Io l’ho fatto da tempo

      Elimina
    2. Non per deludervi ma in piazza la sera del 2 mancavano proprio i Senesi, assenti in blocco le contrade che non correvano, per le altre molta Chiocciola e Torre, per il resto poca roba...

      Elimina
  2. Ripeto:Svuotiamogli la Piazza, poi vedrai che dai coglioni si levano da soli!!!

    RispondiElimina
  3. "Articoletto" letto da molti,commentato da pochi. Un po' il Mangia venduto per strada dal poro Ciotolo che da strillone diceva: "Comprato da pochi ,letto da tanti!!!" Eppure l'argomento mi sembra interessante.Mah!!

    RispondiElimina
  4. Domenica 7 Luglio, estrazione delle contrade per il Palio di Agosto. Solita ritualità paliesca, quella che piace a tutti noi. Popoli in piazza (anche ieri non tantissimi, magari per il caldo e le vacanze), trasmissioni televisive e commentatori davanti all’ingresso del palazzo comunale, bandiere, chiarine, silenzi, suspense ed esultanze.
    Il rito si consuma, partono le interviste ed le considerazioni dei capitani. I cronisti rimangono in collegamento in attesa del commento del Sindaco, che mai fino ad oggi aveva mancato un’occasione di dire la sua sul Palio del futuro, quello di De Mossi. Ma a questo giro però l’attesa è vana, dopo un quarto d’ora veniamo a sapere che il Sindaco è andato via da un ingresso laterale senza rilasciare commenti e fine delle trasmissioni. A questo punto lo spettatore perplesso si chiede come mai, cosa sarà mai successo per spiegare questo strano comportamento del nostro rappresentante istituzionale. Pensa ad un impegno improvviso, magari un'udienza. Ma è domenica pomeriggio, quindi è impossibile. Così alza la testa, e vede quella bandiera sulla destra del secondo piano, e ripensa al Nicchio che ha estratto il Valdimontone facendogli scontare la squalifica ed all’infantile “San Giovanni non ammette inganni”. Tutto diventa chiaro, tutte le caselle di questo piccolo spaccato di vita contradaiola si incastrano perfettamente. Niente di nuovo, solo un’altra occasione nella quale il sindaco ha dato prova lampante non solo di non essere super partes (cosa effettivamente molto difficile), ma soprattutto di non essere in grado neanche di apparire tale.
    AB

    RispondiElimina