Ce ne sono un po' sotto indagine (una trentina, al momento), per cui ci concentreremo su quelli che ad oggi paiono focali nella terrificante vicenda, quelli relegati ai domiciliari, confermati dagli inquirenti. Questi i reati loro contestati: frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d’uso e soprattutto lesioni gravissime ai minori in relazione ai traumi loro provocati.
CLAUDIO FOTI
Psicologo e psicoterapeuta di fama nazionale, spesso intervistato nelle trasmissioni che contano, responsabile scientifico del centro Hansel & Gretel di Moncalieri, luminare sulle questioni della difesa dell'infanzia, direttore del master alla Facoltà Pontificia Auxilium, direttore di progetti di trattamento di sex offender con il Gruppo Abele, giudice onorario e consulente tecnico del Tribunale dei Minori di Torino, ecc ecc. Insomma, un grande esperto, uno Bravo. E anche uno vispo, se, come ipotizzato dall'accusa, insieme alla moglie (vedi sotto) avrebbe contribuito a creare un sistema illecito in accordo con il Comune di Bibbiano, per farsi assegnare le cure psicologiche di bambini allontanati dalle famiglie con metodi dubbi, "contribuendo ad alterarne lo stato emotivo, a far loro il «lavaggio del cervello» e inducendoli a raccontare abusi sessuali di cui i minori non avevano mai parlato". Tutto questo, secondo le indagini, bypassando gare d’appalto e con un escamotage: non potendo essere pagati dai Servizi sociali, Foti e la Bolognini si sarebbero fatti pagare direttamente dalle famiglie affidatarie, che poi venivano rimborsate dall’Ausl. Un giro che avrebbe consentito loro di fatturare il doppio rispetto al tariffario di 70 euro a visita: 135 euro per ogni visita da 45 minuti. Gravissima una accusa del gip, che sostiene che Foti avrebbe avrebbe alterato, al fine di sviare le indagini, "lo stato psicologico ed emotivo di una minore" usata "come una sorta di cavia nell'ambito della psicoterapia specialistica". Una bambina strappata alla sua famiglia utilizzata come cavia. E cosa faceva il professore? "Convinceva la minore dell'avvenuta commissione dei citati abusi ai suoi danni durante la sua infanzia".
NADIA BOLOGNINI
Moglie del Foti, 26 anni in meno di lui (grande Foti!), anch'essa psicoterapeuta ed anch'essa finita ai domiciliari. Direttore dell'area evolutiva del centro studi alla Hansel & Gretel, studiosa di grande rilevanza, pare che abbia contribuito ad affidare ad una coppia di amiche una bambina convincendola di essere stata stuprata dal padre. Pende su di lei anche l'accusa di violenza privata per l'utilizzo della magica macchinetta dei ricordi, un congegno a impulsi elettromagnetici con cavi che la minore doveva tenere tra le mani, presentato come uno strumento utile e rievocare le cose brutte vissute in precedenza. In pratica, tale strumento che la psicoterapia considera lecito, ma pare solo se accettato dai genitori dei bambini, procurava leggere scosse sulle mani dei minori, a seconda delle loro risposte alle domande dei terapeuti. La stessa Bolognini è accusata di aver manipolato lo stato psicologico dei minori in terapia: sarebbe stata lei infatti ad impersonificare i genitori delle piccole vittime e, travestita da personaggi cattivi delle fiabe, avrebbe cercato di inculcare nelle loro teste fatti mai avvenuti. Infine, avrebbe anche falsificato una lunga serie di verbali con un unico scopo, allontanare i piccoli dalle famiglie.
FEDERICA ANGHINOLFI
Militante attiva del mondo lgbt, figura centralissima dello scandalo, aveva assunto il potere di poter affidare “in assenza di alcuna procedura ad evidenza pubblica, il servizio di psicoterapia dei minori in carico al servizio sciale della Val d’Enza, al centro studi Hansel e Gretel, firmando le determine relative”. Un vero e proprio deus ex machina, dall'immenso potere decisionale, che potenzialmente potrebbe aver creato un sistema malato, in virtù di convinzioni ed ideologia personali, che prevedevano ossessivamente la ricerca di casi di abusi e maltrattamenti sui minori da dare in affidamento. Sta creando scalpore la storia in particolare di Silvia (nome di fantasia), per la quale una delle due affiadatarie aveva avuto in passato una relazione intima con la stessa Anghinolfi, amica anche della sorella della attuale compagna della sua ex. Secondo il gip, una delle due donne è "disturbata mentalmente, alterna bestemmie e urla contro Dio a canti eucaristici" e immagina dialoghi fra personaggi irreali, che interpreta a voce alta; in uno di questi, immagina un dialogo fra un maresciallo dei carabinieri andare a letto con il padre della bambina. Abusi delle famiglie tradizionali che paiono spesso inesistenti, affidamenti verso discutibili coppie omosessuali come lei, impulso verso la genitorialità compulsiva delle coppie gay, gestione di un immane flusso di denaro: questo il ruolo centrale della Anghinolfi. Cui viene contestato, tra le altre cose, di aver inibito i contratti tra Alice (nome di fantasia) e i suoi familiari, "impedendo alla bambina di trascorrere il suo compleanno con loro e di ricevere i regali che i parenti e i compagni di classe avevano comprato per lei".
FRANCESCO MONOPOLI
Assistente sociale e grande amico di Foti, garantisce il massimo dei soldi per l'affidamento (fino a 1240 euro al mese) alle famiglie adottive amiche. Monopoli è un esempio di come il sistema Val d'Enza, lungi dall'essere così virtuoso come il PD locale e nazionale da sempre andava vantandosi, fosse nato e si fosse sviluppato in modo malato, stante una commistione non controllata di interessi privati in rilevanza pubblica. L'assistente sociale difatti avrebbe omesso di astenersi in presenza di un grave conflitto di interessi con il Centro studi Hansel & Gretel (rivestendo non solo la carica di vice direttore dell’associazione “Rompere il Silenzio”, di cui è direttore Foti, ma avendo anche partecipato in qualità di docente retribuito a corsi di formazione-master organizzati dal centro studi) ed “esercitava costantemente in prima persona pressioni sugli psicologi Asl e sugli stessi operatori sociali”. Francesco Monopoli, in particolare, è agli arresti domiciliari con l’accusa di aver praticato il “lavaggio del cervello” ai minori attraverso diverse metodologie (compreso il travestimento da “mostro” per rappresentare i loro genitori). In un caso, uno dei più agghiaccianti secondo gli inquirenti, Monopoli in una relazione datata 7 giugno avrebbe inserito tra virgolette delle frasi mai pronunciate da una bambina: “Mia mamma non fa più da mangiare perché dice che papà non le dà i soldi per la spesa”, e nello stesso documento si riferiva che nell’abitazione era stato trovato “cibo avariato lasciato sui mobili da diversi giorni”, circostanza che un sopralluogo dei Carabinieri avrebbe poi smentito. Inoltre, lo stato di abbandono “morale e materiale” della bambina veniva attribuito al padre, omettendo di spiegare che l’uomo – come riferito da una vicina di casa ascoltata dai militari – era a Parma e non sapeva che la figlia fosse a casa da sola.
ANDREA CARLETTI
Sindaco PD di Bibbiano, è ai domiciliari per concorso in abuso d'ufficio con altri indagati, che avrebbero dato “illecita prosecuzione” al servizio di psicoterapia che aveva un importo superiore a 40.000 euro, procurando così “un ingiusto vantaggio al centro studi Hansel & Gretel”. L’intenzione sarebbe stata in sostanza quella di “spacchettare” l’appalto per evitare la gara pubblica e procurando un ingiusto profitto ai professionisti privati che seguivano, a titolo oneroso, i minori del Servizio Sociale Val d’Enza nella struttura pubblica “La Cura” di Barco di Bibbiano, che si sarebbero visti pagare ogni seduta terapeutica con i minori 135 euro, contro una media di mercato di 69/70 euro (l’operazione tuttavia non andò in porto perché alcuni dirigenti dell’Ausl, convocati negli uffici della Procura per testimoniare come persone informate sui fatti oggetto dell’imputazione, raccontarono tutto agli inquirenti), nonostante l’Ausl di Reggio potesse farsi carico mediante i propri professionisti e gratuitamente di questo servizio pubblico. Questo, si legge nell’ordinanza firmata dal gip Luca Ramponi, “con pari danno per la pubblica amministrazione (Unione Comuni Val d’Enza e Ausl Reggio Emilia, che compartecipava al 50% delle spese) ad oggi stimato in 200.000 euro". “In costante raccordo con la Anghinolfi e pienamente consapevole della totale illiceità del sistema sopra descritto e dell’assenza di qualunque forma di procedura ad evidenza pubblica, disponeva lo stabile insediamento di tre terapeuti privati della onlus Hansel e Gretel (Foti, Bolognini e Testah) all’interno dei locali della struttura pubblica della Cura”. E ancora: “Sosteneva altresì, nella permanenza di tali illecite condizioni, le attività e l’ampliamento delle attribuzioni a favore del centro studi anche attraverso pubblici convegni organizzati a Bibbiano di cui si rendeva egli stesso relatore e ai quali venivano invitati a partecipare (retribuiti), Foti e la Bolognini”.
MARIETTA VELTRI
Coordinatrice dei servizi sociali dell'Unione Val d'Enza, in una intercettazione telefonica del 7 gennaio 2019 con la dirigente dei servizi sociali dell’Unione val d’Enza Federica Anghinolfi, diceva: “Giacciono qua per mesi... nessuno glieli consegna perché dicono che è meglio non consegnarli. M.P. dice che per F. (un minore allontanato), continuano a portare i regali e lei ha detto a tale F. che se non vuole dire direttamente al bambino che si tratta di regali del padre e della mamma almeno occorre dare i regali alla casa famiglia e poi vedranno loro cosa farne". Sta parlando del mucchio di regali che i genitori naturali mandavano ai figli a loro sequestrati, che le dirigenti dei servizi sociali non consegnavano agli stessi.
“Quando si mette in campo un progetto serio, i risultati sono positivi".
(A. Carletti, Convegno ottobre 2018, a proposito dell'attività di servizi sociali dell'Unione Val d'Enza)
Gazzetta di Reggio di ieri: Il GIP conferma gli arresti domiciliari per tutti. Questo GIP mi sembra troppo buono. Un po' di patria galera credo sarebbe stata una buona medicina.
RispondiElimina" Quando si mette in campo un progetto serio , i risultati sono positivi " ; si parla di Robur ?
RispondiEliminaA parte le cazzate , questa gente è in mezzo a noi , sono più di noi.
Chiedo , ma in tutti questi casi si parla solo di famiglie con problemi seri ? Cioè i bambini venivano tolti a padri e madri che avevano problemi di droga ad esempio ? Non mi capacito di come non ci sia traccia di un genitore , che si vede portare via il figlio , e non cerca di farsi giustizia da solo.C'è un padre che ha provato a ficcare un coltello in gola a uno di questi mostri ?
Le reazioni dei genitori ci sono, fino alle più scomposte. La regola vuole che siano affidati bambini con famiglie molto problematiche. In questo caso non si capisce ancora molto delle famiglie naturali, i cui componenti comunque stanno rilasciando interviste e paiono oggettivamente danneggiati. Ma ne parleremo...
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